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Mai più
Il 18 giugno arrivava in ambulanza mia madre (portata dal 118 qui e non al San Camillo perché troppo lontano dalla residenza) con emottisi in corso e respirazione limitata. Trattasi di malata oncologica con nuova situazione metastatica cerebrale in corso da qualche settimana, in attesa di sedute di radioterapia presso altro ospedale, dove però non è mai arrivata perché ricoverata al PS del Campus per sospetta sincope polmonare. Dopo 3 giorni di PS, assistita parzialmente da dottori specializzandi, con piaghe di decubito in fase avanzata e non curata, viene trasferita in Geriatria.
In geriatria è stata lasciata in un letto distesa per 8 giorni e, disorientata, ha cominciato a dare fuori di testa, passando, scusate la volgarità, per una vecchia rompipalle da levarsi al più presto di torno!!! Preciso che mia madre ha 76 anni ed ha lavorato fino a 4 anni fa con un primario molto noto a Roma, quindi ha competenze mediche e professionali acquisite dopo 35 anni di professione...
In Geriatria comunque le viene finalmente diagnosticata, dopo vari tentennamenti, una polmonite, curata con antibiotico già iniziato al PS. Non parlo delle sue braccia... gli infermieri una agocannula in mano non dovrebbero tenere. Inoltre ha fatto due volte emogas e le hanno lasciato scoperte ferite profonde, senza neanche avere il tatto di avvisarci, o informarci su cosa fossero quei tagli e sanguinamento assurdo sul pigiama che trovavamo!
Ci tengo a precisare che mia madre a febbraio aveva subìto un intervento per un adenocarcinoma polmonare (le sono stati tolti due lobi su tre di polmone) ed era uscita dall'ospedale con le sue gambe e senza un ematoma perché, soprattutto per i prelievi essendo una paziente oncologica ed avendo fatto cicli di chemioterapia ed avendo vene fragili, le veniva fatto tutto da una cannula messa dall'anestesista sulla vena principale, per evitare proprio lo scempio che sono invece stati capaci di creare qui al Campus!
Messa in dimissioni per polmonite curata, veniva sottovalutata la situazione celebrale e l'edema ad esso legata, perché secondo loro era competenza assoluta dell'ospedale dove era in cura, e che tutti i problemi che si erano creati durante il ricovero non c'entravano nulla con la situazione per la quale invece era stata ricoverata. Non hanno neanche voluto chiamare una consulente oncologica tanto per vedere se tutti i disturbi che oramai l'avevano fatta proprio andare fuori di testa, potessero dipendere in qualche maniera da un possibile aggravamento della metastasi cerebrale e dell'edema molto esteso che si era creato. Dimessa frettolosamente perchè guarita dalla polmonite, dopo vari colloqui con medici specializzandi e strutturati, e senza aver mai avuto la possibilità di poter parlare con il primario o altri medici che avrebbero potuto far valere la loro posizione, viene mandata a casa, chiaramente chiamando noi un ambulanza privata per la modica cifra di 130 euro, con decubito trattato sotto nostra specifica richiesta ed in uno stato molto avanzato, senza mai -dico mai- averla mobilizzata un po' o fatta mettere seduta quanto meno per farle cambiare posizione e renderle meno doloroso il ricovero! Vi auguro di non dover mai passare e vedere vostra madre nelle condizioni invece in cui voi avete ridotto la nostra! Oggi a casa dobbiamo gestirla 24 ore al giorno e curarla noi e sentirla strillare per medicare le piaghe causate e senza avere modo di farla alzare in piedi perché il ricovero l'ha allettata...
Mi auguro di non incontrarvi mai più.
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