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Interruzione volontaria di gravidanza
Esperienza a dir poco negativa, ho 20 anni e ho deciso di fare un aborto farmacologico. Mi hanno fatto aspettare quasi due ore in sala d’attesa per misurarmi pressione e temperatura. La ginecologa, dopo non so quanto altro tempo, mi chiama, mi visita e mi manda in una stanza. Torna un’infermiera con il medicinale quasi subito dicendo che avrei avuto perdite tipo mestruazioni e procede ad andarsene velocemente senza darmi nessun’altra informazione. Rimango sola con una ragazza che, come me, stava facendo la seconda giornata dell’aborto farmacologico. Ci dicono di chiamare se abbiamo bisogno di antidolorifici. Chiamo con il pulsante apposito e mi rispondono sgarbatamente che quando hanno tempo passeranno a portarmene. Passa svariato tempo e io sono in pieno dolore e ansia, chiamo di nuovo, chiedo per favore se stesse arrivando qualcuno che soffrivo molto e mi rispondono che lo sanno che sto male e che sarebbero arrivate quando avevano tempo; nel mentre sento infermiere chiacchierare e scherzare nel corridoio. Non ci vengono dati assorbenti, nulla... Anche se ci era stato detto di non portarne, meno male che li avevamo portati, siccome le perdite erano molto, molto pesanti. A un certo punto chiedo se ci possono portare un tè o qualcosa, siccome erano già le 11:30 ed eravamo lì dalle 7:45 e avevamo iniziato a sentirci deboli. Dopo una mezz’ora arriva un’infermiera ci porta del tè e manco il tempo di chiederle qualcosa che se ne va, senza chiederci se stavamo bene, nulla. In 6 ore di permanenza non è passato nessuno a vedere se stessimo bene, anzi, erano tutte estremamente scocciate ogni volta che provavamo a fare domande, volevamo solo parlare con qualcuno, chiunque.
Inoltre nessuno mi aveva detto che non potevo bere alcol prima della procedura nè dopo, siccome può causare serie complicazioni.
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