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Inadeguatezza e scortesia di una addetta del P.S.
Mi sono recata al pronto soccorso perché non avevo controllo della parte destra del mio corpo, compresa la bocca, per cui non riuscivo neanche a parlare. Mi accompagnava il mio ragazzo, che è stato mandato via e, non riuscendo io a parlare, era l'unica persona che poteva spiegare cosa fosse successo. Continuavano a farmi domande a cui io non riuscivo a rispondere, perché non arrivava ossigeno al cervello e una delle infermiere (SPERO fosse un'infermiera e non un medico ma non lo so) mi ha aggredita dicendo: "bè, non possiamo stare appresso a te che non parli, ci sono persone che stanno davvero male che aspettano". Io ero terrorizzata perché sentivo che c'era qualcosa di grave, il mio corpo non rispondeva ai comandi e loro ipotizzavano una crisi di panico dovuta a un ipotetico bisticcio col mio ragazzo. Mi hanno somministrato un calmante che mi ha stordita, così, oltre a non avere più il controllo del mio corpo, non avevo neanche più quello della mente.
Finalmente dopo un po' è arrivata una dottoressa, a cui sono molto riconoscente, che ha subito capito che i sintomi non erano certo quelli di una crisi di panico, bensì di una trombosi cerebrale.
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