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Sono lo zio di una bambina di 6 anni a cui è stato diagnostico un tumore (tipo Ganglioneuroblastoma Intermixed) nello spazio parafaringeo destro. Sin dai primi momenti gli oncologi, che avevano in cura la bambina, ci avevano dato scarsissime possibilità sia per l’età della bambina (6 anni) con fattori prognostici negativi, sia per il posizionamento con il coinvolgimento dell’Arteria Carotidea Interna e dei nervi dell’ipoglosso, del laringeo superiore, del nervo grande auricolare, del nervo spinale-accessorio e del digastrico, il cui danneggiamento avrebbe potuto portare gravi handicap alla bambina. Complicanze che non permettevano, a detta dei medici, l’intervento.
Fortunatamente, su suggerimento di un amico, ci siamo rivolti al Prof. Piero Nicolai degli Spedali Civili di Brescia, che dalla prima visione delle immagini inviate per via mail, ci aveva rassicurato sulle possibilità di un intervento con rimozione della massa.
L’intervento di livello straordinario, si è svolto in due tappe:
1) Occlusione dell’Arteria Carotidea Interna (neuroradiologia- di cui racconto in giusta sede)
2) Rimozione del tumore, dopo 4 giorni, con ricostruzione dello spazio faringeo.
L’intervento, della durata di 12 ore e mezza circa, è stato condotto in maniera magistrale dal Prof. Nicolai e dalla sua Equipe formata dal :
Prof. Redaelli De Zinis, dottori Cesare Piazza, Daniela Tonni, Alberto Grammatica, Davide Mattavelli, Paola Graziola e dagli Anestesisti dottori Cristina Agapiti, Salvatore Alma, Barbara Rosina che tutti insieme hanno permesso la rimozione totale della massa con la preservazione di tutti i nervi coinvolti.
Un ENORME GRAZIE al Prof. Nicolai, al Prof. Redaelli De Zinis, a tutto lo staff di questo straordinario reparto formato da medici ed infermieri che, oltre ad essere molto professionali, hanno dimostrato umanità, calore ed amore verso la bambina ed i genitori. Qualità che non si trovano facilmente negli ospedali, dove inverosimilmente se ne avrebbe più bisogno..
Non sempre capita di incontrare delle persone che fanno il proprio lavoro per passione e vocazione, inseguendo spesso il dio danaro. In questo ospedale, curare un ammalato è una vera missione d’amore.
AMORE è una parola importante e giuro di non averla usata a sproposito... GRAZIE DI ESISTERE.
Un saluto affettuoso a tutti gli infermieri di cui ricordo solo alcuni nomi: Enzo, Ciro e Betty, che sono stati veri angeli custodi del reparto.
Questa esperienza, così dura, ci ha cambiato la vita ed i pregiudizi negativi sulla sanità.
I professionisti scrupolosi e seri, esistono eccome!
La nostra gratitudine per voi sarà in eterno da parte di tutta la famiglia Luongo.