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Delusa e molto arrabbiata
Mi sono recata a fare la colonscopia con l’inganno della sedazione, visti anche gli esami richiesti di solito per l’anestesia. Solo al momento dell’esame ho scoperto che si sarebbe trattato di un generico “calmante”; ad ogni modo, dal momento che non ero per nulla agitata, ho deciso di proseguire. Stante però la costituzione contorta del mio colon e la presenza di molti diverticoli, sono riusciti ad asportare un polipo, ma non ad ispezionare gli strati più profondi, dato che i dolori diventavano insopportabili, così che hanno deciso di riprogrammare l’intervento in sedazione profonda. Ora io mi chiedo: sia dal punto di vista del paziente che di quello della spesa pubblica, non sarebbe meglio predisporre affinché, in caso di impossibilità a proseguire da svegli, si proceda ad una anestesia vera e propria? Escludo che completerò il percorso presso questa struttura, rivolgendomi dove si va più sul sicuro.
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