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Non sempre piccolo equivale a modesto
Alcuni giorni fa dovetti avvalermi della professionalità del reparto di chirurgia dell’ospedale San Lorenzo sito in Borgo Valsugana.
Ammetto, fin dall’inizio, di aver avuto qualche perplessità riguardo le potenzialità di un piccolo ospedale di provincia. Perplessità che subito svanirono dimostrando un approccio quanto mai scientifico di notevole livello ma, mai a discapito del rapporto umano. Infatti, non essendo la medicina di mia competenza per cui non entro nello specifico, mi vorrei soffermare sul trattamento avuto da medici e personale paramedico.
Questa mia nota vorrebbe anche essere posta all’attenzione di chi amministra la spesa pubblica, alla voce sanità, a dimostrazione di quanto siano importanti le relazioni umane tra medico e paziente. Che non sia visto, il malato, solo come una mera voce nel capitolo di spesa, o peggio, una “macchina” da riparare bene ed in fretta. Per cui la logistica e l’organizzazione devono essere perfette, senza perdere tempo. Tanti numeri ed altrettanti risultati. Ma considerarlo un uomo con le sue fragilità ed i suoi tempi da rispettare. Altrimenti cosa servirebbe curargli il fisico estromettendo la sua psiche?
Ecco, cari amministratori, quanto sopra esposto è l’ efficienza medica coniugata con il rispetto del paziente da curare, questo è il leitmotiv del piccolo ospedale di Borgo Valsugana. Dove tutto è a livello umano, dove le infermiere ti fanno sentire in una grande famiglia, si prodigano per metterti a tuo agio con una cortesia, sensibilità e delicatezza oggi assai rare negli ambienti pubblici. Anche i medici, nella loro cortesia, si ripetono spiegandoti eventuali effetti negativi o positivi. Senza fretta in modo da farti sentire che sei al centro della loro attenzione. Senza mai trascurare il piano medico scientifico e l’efficienza sanitaria.
Secondo me questo è l’approccio giusto per curare dei malati, ponendo in primo luogo il loro essere persona bisognosa di attenzioni e non solo di cure.
Posso capire che il decentramento delle strutture porti a dei maggiori costi di gestione, ma in fondo quello che conta non sono i pochi euro risparmiati, ma la serenità di chi abbisogna di assistenza.
Un grazie di cuore all’equipe medica che mi ha operato, a quelle bravissime infermiere ed agli inservienti tutti.
Gerardo Segata
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