Dettagli Recensione
Considerazione
Michele Andreatta, mio marito, mi ha lasciata il 26 dicembre dopo quasi due anni dall'inizio della malattia. Il personale dell'ospedale è stato a dir poco straordinario. Volevo solo portare il primario a riflettere sui casi come Michele, portati all'esasperazione tra viaggi in ambulanza, degenze lunghissime in strutture alternative non adatte a tali pazienti, senso di abbandono e frustrazione inevitabili nel sentirsi ricordare sempre che si è nel posto sbagliato. Quando il post-trapianto diventa peggiore della malattia stessa, il posto in reparto non si trova più e si inizia un percorso in discesa senza che nessuno abbia il coraggio di rispondere a delle domande semplici e chiare. Michele ha passato l'inferno e io l'ho visto morire in medicina al S.Chiara di Trento dopo aver passato gli ultimi cinque mesi pressochè in ospedale (reparti diversi tra Trento e Bolzano). Ho scritto queste poche righe per riflettere assieme a Voi sul senso di tutto ciò e sulla sofferenza che io e le mie bimbe abbiamo vissuto in silenzio con grande fatica.
Cordiali saluti,
Marina Rossi
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Un abbraccio.
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