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Parto indotto 40° settimana di gravidanza
Lo scorso 20 settembre sono stata ricoverata per parto. Dopo 2 giorni di induzione con tecniche di diversa intensità, il collo dell’utero non era pronto per il travaglio. Medici e ostetriche dell’ospedale, sempre presenti e rassicuranti, mi hanno aiutata a scegliere il successivo step da percorrere. Abbiamo optato per il cesareo. Ho però improvvisamente rotto le acque. Anche in questa occasione i medici si sono dimostrati pronti ad anticipare il cesareo e a verificare se la situazione si fosse sbloccata per poter procedere con un parto naturale. Io, essendo molto stanca, non riuscivo ad immaginare altra soluzione oltre al cesareo ormai. Nell’arco di 15-20 minuti ero in sala operatoria e proprio lì sono cambiate le contrazioni. La ginecologa mi ha prontamente suggerito che potessero essere contrazioni da spinta. Infatti subito prima di fare l’anestesia spinale la dottoressa mi ha visitato ed ha riscontrato parto imminente. Sono stata portata in sala parto e nell’arco di 45 minuti, grazie all’incoraggiamento e alla sicurezza trasmessa dalla professionalità di tutta l’equipe presente, ho trovato le forze per partorire.
Durante tutto il percorso e ancor più al momento del parto ho sempre sentito di essermi affidata ai migliori professionisti.
La mia esperienza all’ospedale di Biella, ed in particolare al reparto di ostetricia-ginecologia, è stata perfetta: dall’accoglienza alle dimissioni, sono stata curata con massima attenzione e gentilezza.
Un ringraziamento particolare va alla dottoressa Bianca Masturzo (primario del reparto) ed alla dottoressa Paola Botto, che hanno seguito personalmente la mia vicenda.
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