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Lunedì mattina c'erano proprio tutti.
Dai personaggi più importanti della Sicilia, quelli che spesso passavamo il tempo a prendere in giro, a tutte quelle persone che di importante hanno soltanto gli occhi.
Sono proprio quest'ultime, quelle che in tutte le tue giornate facevi sentire importanti. Quelle che chiamavi di mattina presto per farle venire da te per trattamenti che soltanto a pagamento sono possibili fare.
Una signora raccontava di quando hai aperto per lei la sala operatoria anche se quella mattina non era previsto nessun intervento. Oggi quella signora ha il polso migliore di quanto lo avesse prima.
E poi c'erano tante persone che ti conoscevano da poco, che ti hanno conosciuto per poco, ma che sono state rapite da una cosa di te. Non dalla tua immensa stazza da gigante buono, che racchiudevi in quelle spalle facendoti piccolo piccolo. No!
Tutti ricordavano quell'umiltà che mettevi in qualsiasi cosa facevi. Ti trovavi benissimo insieme agli ultimi, insieme a quelli che a volte fanno sorridere per come descrivono la patologia operata.
Poi c'era il tuo amore, donna forte ma con gli occhi talmente rossi da sembrare un vulcano in attesa di eruttare.
Tutti erano li, tranne te.
Anzi c'eri, ma come sempre non eri in mezzo alla folla o a fare il comico al centro del palcoscenico. Stavi immobile, tranquillo, mentre tutto era così caotico e agitato, tu stavi sereno in un angolo ad attendere che tutto passasse.
Ma una cosa, in quel triste lunedì mattina, accomunava tutti, potenti e ultimi, una voce veniva sollevata soltanto per te: grazie Giovanni.

All'uomo più umile che conosco.
Al Primario Dott. Giovanni Savoca.
Davide Di Bernardo