Dettagli Recensione

 
Ospedale Rummo di Benevento
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Disorganizzazione

La mia opinione personale per il reparto di Neurochirurgia è negativa: in un mese di ricovero ho visto il Direttore del reparto solo 1 volta e, nei giorni in cui era presente per le operazioni, c'era una folla di circa 20 persone tra malati ricoverati, parenti dei malati, parenti di chi era in sala operatoria e persone che andavano a visita anche per la I volta: una bolgia!!! E noi, parenti di un malato grave ricoverato, ad aspettare un intervento per una metastasi cerebrale rinviato per 3 volte per mancanza di posti in neurorianimazione. Si sarebbero dovuti attivare per trasferire il malato in un altro ospedale, ma niente. Tempi biblici a mio parere, considerando che una patologia come una metastasi cerebrale non rallenta se non si interviene subito.

Patologia trattata
Metastasi cerebrale di tipo espansivo.
Esito della cura
Nessuna guarigione

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Antonella Della Gatta
25 Aprile, 2018
Assolutamente d’accordo con lei. Mio padre, che è stato operato di mielopatia cervicale compressiva, ha atteso l’intervento per 18 giorni. Adesso si trova in un istituto di riabilitazione ad Imola, dalla cui organizzazione i signori del Rummo avrebbero solo da imparare. Il mio papà ha ancora oggi le braccia completamente nere per l’incompetenza degli infermieri nel trovargli le vene. Hanno allettato mio padre (che è quasi totalmente paralizzato) per 18 giorni, rischiando la formazione di piaghe. Per avere le ‘giuste’ attenzioni, io sono rimasta lì h 24 per tenere mio padre sotto controllo. Non funziona così, altrove lavorano più seriamente e con passione e con amore. Esperienza assolutamente negativa che non auguro a nessuno di dover vivere.
Inviato da Ciro Capobianco
16 Luglio, 2018
Quando si parla degli ospedali italiani, soprattutto di quelli del Sud, si sentono non di rado commenti negativi, si sottolineano errori, carenze e numerosi casi di malasanità.
Per fortuna, non è sempre così e quando si incontra una struttura che eccelle nella qualità delle cure, dei servizi e dell’assistenza, credo occorra metterla in risalto, sostenerla e dare il giusto attestato di merito al personale che vi opera e che tanto si prodiga giorno dopo giorno per prendersi cura dei pazienti, rispettandone bisogni ed esigenze.
Dopo un lungo e complesso percorso medico, mio figlio, già più volte operato, è giunto in emergenza presso l'ospedale Rummo di Benevento, in condizioni critiche, in quanto affetto da pneumocefalo e meningite. Qui veniva operato per ricostruire in via endoscopica il basicranico anteriore: intervento magistralmente eseguito.
Sapere di dovere entrare ancora una volta in ospedale spaventa, ed è ancora più difficile affidare la vita del proprio figlio, ed in definitiva la propria, ad un medico, in cui confidare, completamente.
Dopo la mia personale esperienza, desidero esprimere alcune considerazioni e, soprattutto, la mia sincera gratitudine a tutto il personale medico e paramedico del reparto di neurochirurgia e di neuroanestesia dell’ospedale Rummo di Benevento.
Il massimo elogio, nel nostro caso, è al dottor Matteo De Notaris, punto di riferimento del reparto di neurochirurgia, al quale ci siamo affidati con grande fiducia, apprezzandone l’umanità e la spiccata capacità professionale.
Mia moglie ed io vogliamo ringraziare, inoltre, tutta l’equipe medica ed infermieristica per le cure prestate a nostro figlio e per la disponibilità, umanità e cortesia dimostrata.
Anche nel nostro territorio abbiamo delle eccellenze in campo sanitario, dei professionisti seri e competenti, scrupolosi e attenti alla salute dei pazienti. Una sanità che applica tecniche all'avanguardia di cui sono stato recentemente testimone, condotta da bravi medici impegnati giornalmente con grande umanità, serietà e capacità.
Anche se sappiamo che è loro abitudine lavorare in silenzio, ho voluto comunque dare atto pubblicamente di questo loro impegno.

Con la preghiera di dare massima visibilità.

Ciro e Franca Capobianco
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