Dettagli Recensione

Sono stato operato a novembre 2016 per sospetta neoplasia al polmone destro. All'esame estemporaneo effettuato durante l'intervento, la parte risulto' benigna. Successivamente, solo dopo miei continui solleciti, mi fu comunicato che il risultato definitivo della biopsia era diverso da quello estemporaneo e che ne dovevo parlare con il primario, che si rese immediatamente disponibile per una visita privata (fissata per la sera) mentre per una sua visita in reparto, per i chiarimenti sull'esito della biopsia, avrei dovuto aspettare una decina di giorni. Nella vista nel suo studio mi fu chiarito che la parte del polmone sottoposto a intervento era risultata maligna (adenocarcinoma in situ) e che avrei dovuto completare l'intervento con la lobectomia superiore destra piu' linfadenectomia. Solo dopo pochi giorni ho preso appuntamento con il primario della Clinica Chirurgica dell'Istituto Nazionale Tumori (Pastorino) il quale mi ha rassicurato dicendo che, trattandosi di adenocarcinoma in situ (tumore poco aggressivo) non riteneva necessario un re-intervento, ma solo controlli periodici con TAC per cinque anni. Mi ha altresì specificato che tali tumori (la cui natura si poteva intuire dalla PET) venivano trattati presso l'Ist.Naz.Tumori con la VATS (chirurgia meno invasiva della tradizionale).
Ora, a ricordo dell'esperienza presso la Chirurgia Toracica del Policlinico di Bari, mi rimane una profonda ferita (inutile), un versamento pleurico mai curato adeguatamente dal reparto e lo scampato pericolo di un doppio intervento (evitato solo grazie alla sanita' settentrionale).