Dettagli Recensione
Il mio percorso scoliotico
Sono Alessandra, vengo da Taranto, ho quasi 17 anni e da circa una settimana ho tolto il busto ortopedico.
Quattro anni fa avevo frequenti dolori alla schiena e mi hanno diagnosticato una scoliosi.
Inizialmente ero molto tranquilla poiché molti miei compagni di classe avevano lo stesso problema e, come da consiglio medico, ho fatto un anno di ginnastica posturale fino all'inizio del mio sviluppo, quando la mia scoliosi è peggiorata notevolmente. Dopo una visita medica ho avuto una notizia per me spiazzante: fino alla fine della mia crescita avrei dovuto portare il busto ortopedico per far sì che la mia scoliosi non peggiorasse ulteriormente per non rincorrere ad un eventuale intervento chirurgico.
Ovviamente, per una bambina di 13 anni, non è per niente facile accettare una cosa simile.. ho iniziato a pensare agli insulti da parte dei miei compagni di classe, alle tante ore che lo avrei dovuto portare, all'estate che si avvicinava, al fastidio che i primi giorni mi avrebbe causato; così, impaurita, decisi di non metterlo.
Sei mesi dopo, al controllo medico, mi dissero che i gradi della mia scoliosi erano aumentati notevolmente (soprattutto essendo in fase di sviluppo) e che se avessi continuato così avrei rischiato l'intervento chirurgico. Avrei dovuto portare il busto 18 ore al giorno per ottenere dei risultati efficaci. Ero emotivamente provata; il mio medico mi fu molto di aiuto poiché mi spiegò tutti i vantaggi del portare il busto, i benefici di questo e tutti i rischi nel caso contrario. Con i miei tempi e riflettendo sulle parole del mio medico curante sull'importanza del portare il busto, il dottor Andrea Piazzolla, decisi di iniziare a metterlo con costanza.
Non è stato facile, ne' per me ne' per i miei genitori, non ho mai accettato del tutto l'idea fino alla fine, ma con il tempo era sempre più naturale portarlo; la mia vita era sempre la stessa, potevo continuare a fare sport, poiché lo mettevo dalle 20.00 alle 14.00 del giorno dopo. Lo portavo anche a scuola e inizialmente alcuni miei compagni di classe mi prendevano in giro ma non dandogli troppo peso dopo un po' smisero. Il busto si nasconde molto facilmente con degli abiti comodi ed è molto importante metterlo a scuola poiché si trascorrono molte ore seduti. Tornata al controllo la mia colonna vertebrale era migliorata, io ero molto felice: tutti i miei sforzi erano ripagati.
Il mio percorso è stato tra alti e bassi, ho avuto anche io i momenti di sconforto, soprattutto entrata nelle superiori dove non vuoi che nessuno sappia del tuo 'problema' ma che in realtà lo hanno molte altre persone ma tu non ne sei a conoscenza. Il busto alla fine era diventata una parte di me, mi seguiva persino nei viaggi poiché ormai senza esso facevo fatica ad addormentarmi.
Dopo tante visite e tanti sforzi, finalmente ho tolto il mio 'compagno di avventure'. Posso dire che aver portato il busto mi ha fatto bene sia fisicamente, per la mia colonna vertebrale, che emotivamente poiché ha rafforzato la persona che sono, ho imparato ad accettare qualcosa che non pensavo potessi mai accettare e a pensare alla mia salute e non alle parole altrui. Se non avessi ascoltato le parole incoraggianti del mio medico e avessi dato ascolto a tutte le dicerie sul portare il busto, ora non sarei così dritta, molto probabilmente avrei affrontato un intervento chirurgico con molti rischi e non sarei quella che sono oggi.
Non posso dire che portare il busto sia una cosa piacevole, ma non è neanche così male quanto pensassi inizialmente; è molto importante prendersi cura del proprio corpo e soprattutto della propria colonna vertebrale, poiché è quella che ci sorregge.
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