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Grave scoliosi idiopatica evolutiva
Sono Ilaria, ho 27 anni e sono qui a raccontare la mia storia.. che magari chissà è anche la storia di qualcuno di voi. All'età di circa 13 anni mi viene diagnosticata una grave scoliosi idiopatica evolutiva a "S italica" e dopo numerosi consulti il responso è unanime e chiaro: il trattamento chirurgico è l'unica soluzione. L'unica finché non ci viene indicato un medico francese della clinica di Lione. A suo parere, seppur la scoliosi era molto grave, essendo ancora giovane e "malleabile" si sarebbe potuto tentare un trattamento ortopedico con gesso e successivamente busto.beh,la scelta era ovvia e la paura tanta, forse troppa per guardare in faccia la realtà.. un intervento alla colonna vertebrale non è roba da poco! Prepararti i bagagli, ci appigliamo all'unica speranza dataci per scongiurare l'intervento e ci dirigiamo a Lione. Via con 2 gessi, ciascuno di 3 mesi e poi corsetto fino a 18 anni circa. Inutile ricordare il disagio di quegli anni, la mia pelle rovinata, le piaghe lasciatemi.. i costi supportati. Risultato?? Nullo. Ritorno per un controllo qualche anno fa, stretta di mano: signori il mio compito è terminato.le cure non hanno dato i risultati sperati, vi aspetto in Francia per l'intervento. Lì crolla il mondo addosso, ci si fanno mille domande, ci si chiede dove si possa aver sbagliato. Forse nel voler evitare di guardare in faccia l'unica soluzione possibile??? Passa del tempo prima che io torni a parlare di "scoliosi", a cercare di capire come, se e in che modo affrontare il problema. Troppa amarezza, delusione e paura, finché un giorno digito su Internet il mio problema e mi balza all'occhio il nome del dott. Piazzolla, chirurgo specializzato in patologie vertebrali, Bari. Mi dirigo da lui per la visit: un uomo, prima che un professionista, pragmatico, chiaro e conciso. L'intervento chirurgico era da fare a 13 anni, l'intervento chirurgico è l'unica soluzione adesso, anzi, l'utilizzo del busto non ha fatto altro che irrigidire la mia colonna e rendere ancor più complicato l'intervento. Ci spiega in cosa consiste e gli eventuali rischi, anche quelli connessi ad un eventuale rifiuto chirurgico. Mi metto in lista d'attesa.. è arrivato il momento di affrontare la mia più grande paura. Lunedì 4 luglio entro in sala operatoria, accolta dal dott. Marella, l'anestesista, una persona splendida, sempre dolce e disponibile.
12 lunghissime ore in cui il dott. Piazzolla ha compiuto un vero miracolo, non senza sforzi e fatica. Escono dalla sala operatoria per comunicare ai miei cari che tutto è andato per il meglio.. distrutti e affaticati, sia lui che la dott.ssa Parato, insostituibile supporto morale durante i mesi di preparazione all intervento. Giovedì 7 luglio il dott. Carlucci mi mette sulle mie gambe. Non posso crederci. Oggi, a distanza di poco più di una settimana, a casa con qualche normalissimo doloretto, non posso che dire GRAZIE. Grazie alla professionalità e inestimabile competenza del dott. Piazzolla, a cui devo la mia rinascita e la scoperta di una nuova "me", alla dottoressa Parato e al dottor Carlucci sempre disponibili e cortesi, che mi hanno seguito in fase pre e post operatoria. Grazie a me, per aver deciso di darmi una possibilità per una vita migliore. Non fidatevi mai di false speranze, non andate in capo al mondo alla ricerca del meglio, se il meglio è a due passi da noi, non abbiate paura di affrontare la realtà..
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