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Emorragia gastrointestinale
Il 6 marzo 2018 ho portato alle ore 21.00 mio padre di 84 anni, cardiopatico grave, con esiti di un cospicuo infarto del miocardio 2 anni prima ed in terapia antiaggregante, al pronto soccorso del policlinico di Bari per una emorragia digestiva. Dopo 7 ore di attesa effettuano prelievi ed Ecg senza visitarlo. Dopo la mia legittima richiesta di informazioni riguardo alla ulteriore attesa prevedibile per indirizzarlo al reparto di competenza, sono stata aspramente redarguita dalla dottoressa di turno. Sfortunatamente ho avuto la pessima idea di qualificarmi come collega, essendo io odontoiatria; per tutta risposta mi è stato urlato che non ero affatto da considerarmi tale e sono stata trattata malissimo sebbene mi fossi rivolta al personale con rispetto ed educazione. Risultato: l'attesa si prolunghera' certamente per 24 ore! Non sono scappata solo per l'amore che porto a mio padre. Per quale assurdo motivo non si fanno i prelievi al momento dell'accettazione di un codice giallo? E chi autorizza il personale a trattare con disumanità ed indifferenza pazienti e familiari? Basterebbero più educazione e informazioni per evitare contenzioso e risse.
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