Dettagli Recensione
Esperienza negativa
Nel 2020 mi recai al Bambino Gesù per effettuare una visita con il Dott. Rollo e l'equipe costituita dalla dott.ssa May Chebl El Hachem e il Dott. Matteo Luciani, poichè mio figlio aveva avuto già 2 trombosi venose profonde ed era in terapia con il Clexane da molti mesi, senza buon esito. Aveva perenne dolore all'arto inferiore e aveva difficoltà nel camminare, tant'è che a 5 anni ero costretta a trasportarlo con il passeggino. Era un bambino molto sereno, nonostante tutto. Era abituato alle visite (ogni mese), ai prelievi di sangue (ogni 15 giorni), alle iniezioni (eparina ogni giorno), alle RMN e agli ecodoppler. Eseguiva tutto ciò che medici e infermiere della nostra Regione di provenienza gli dicevano senza pianti e senza lamenti, perché loro stessi erano degli angeli dolcissimi. Un giorno il nostro ematologo ci fece una relazione e ci suggerì di recarci presso il Bambino Gesù per verificare se fosse stato possibile un intervento per la MAV di mio figlio. Riuscì a prenotare e finalmente partimmo per la speranzosa visita. Il dott. Rollo, visibilmente scocciato per motivi a me sconosciuti, iniziò a chiedermi il motivo per il quale fossi andata lì (nonostante avesse letto la relazione del nostro ematologo), anziché restare nella mia Regione e far effettuare l’intervento nel nostro Centro Pediatrico. Risposi che era scritto tutto nella lettera e che nella mia Regione non esistono Radiologi Interventisti Pediatrici, né tantomeno Chirurghi Vascolari Pediatrici (per questo motivo il nostro ematologo ci suggerì di recarci al Bambino Gesù). Indossò i guanti e iniziò con l’ecodoppler, "sballottolando" mio figlio come non avevo mai visto fare in 7 mesi di visite nella mia Regione, fino a farlo piangere. Arrogante con lui, ma anche con me… Mi trattenni solo perché speranzosa potesse operare mio figlio. Come se non bastasse, la dott.ssa May Chebl El Hachem ebbe da ridire sull’esenzione di mio figlio, in quanto per lei troppo esagerata (ma ad ogni patologia, esiste un codice di esenzione univoco a livello regionale, non di certo stabilito da me e due trombosi in un bambino sicuramente non sono fisiologiche, sono una patologia). Il Dott. Matteo Luciani fu l’unico a fare effettivamente qualcosa per noi, cambiando la terapia. Finita la visita, contattai il nostro ematologo, che era già a conoscenza di tutto, perché era stato contattato prima di noi dall’equipe affinchè quest’intervento fosse fatto nella nostra Regione da chirurghi vascolari non pediatrici, e non al Bambino Gesù. Arrivata a casa inviai un’email al dott. Rollo, chiedendogli invece cortesemente di mettere mio figlio in lista d’attesa per l’intervento lì, al Bambino Gesù. Mi rispose scrivendo che l’avrebbe fatto. Sono trascorsi 3 anni e sto ancora aspettando.
Per fortuna esistono anche medici che vanno oltre le diatribe ospedaliere tra Regioni, medici che operano per il bene dei piccoli pazienti, per far vivere loro una vita quanto più possibile serena e “normale” e per questo motivo devo ringraziare i medici del Gaslini che, in meno di 2 mesi dalla visita, hanno operato mio figlio, che finalmente è ritornato libero da terapie, prelievi e visite ematologiche continue… e soprattutto dal dolore! Ci siamo sentiti accolti, compresi ed amati come in una famiglia.
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