Dettagli Recensione
Tagliare fondi e riorganizzare l'Ospedale di Asti
Ho scritto tutto su Facebook.
Che il lavoro oggi più che mai sia un bene prezioso, si sa, ma anche che alcuni tra quelli che offrono spazi occupazionali occorra studiare per svolgere la professione di medico o di infermiera che oggi non si definisce più professionale. Però, ad esempio, se si sceglie di impegnarsi in questi ambiti, senza averne l'ambizione e la predisposizione, ciò costituisce un rischio grave, perché si ha che fare con la vita e la dignità delle persone ammalate - ed anche considerare un familiare, magari esperto, come un essere umano, non sarebbe male. Questo pensiero andrebbe ampliato con illuminanti esempi, ma a volte mi chiedo se occorra che la SANITA' debba, pur nella situazione finanziaria attuale, organizzare meglio oppure scegliere per affidare le cure ospedaliere, chi oltre che preparato, sia anche, dal punto di vista umano, disponibile e simpatico. Oltre che educato. Senza obbligare il famigliare a ricorrere al privato dove si instaura anche una vera empatia (ma quanti se lo possono permettere?). Poi si può discutere.
Buona giornata a tutti.
NB.: non basta una laurea triennale per sentirsi superiori al prossimo, anzi, la modestia trionfa sempre, specie quando non tutto quel che si dovrebbe saper fare, ti irrita perché non lo sai fare. Questo è un pensiero spontaneo dopo qualche giorno trascorso in una struttura pubblica. Certo non discuto la bravura dei medici, che ringrazio, o di alcune loro collaboratrici, OSS o Infermiere, ma l'atteggiamento, e non mi riferisco ai chirurghi, deve essere diverso. Specie la notte. Chi ha orecchie da intendere, ha inteso. Comunque la professionalità di chi lavora in Ospedale ad Asti è fuori discussione, con punte di eccellenza. Ma anche questa viene offesa dalla gestione politica e dalla burocrazia.
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