Dettagli Recensione
Trattamento pessimo
Episodio nella notte del 23- 24 novembre. Signora di 78 anni (mia zia) con improvvisa incapacità di riconoscere la persona con cui vive (sorella) e che riferisce di aver cenato con la madre (morta nel 2007...), e presenza di una ptosi palpebrale. Dopo 2 ore vengo chiamata dalla dottoressa che con un tono decisamente altezzoso e strafottente mi accoglie con "signora dica quello che ha detto a me"... Ovviamente la signora chiede di essere riportata a casa perché sta bene e non vuole essere visitata. Allora io faccio presente alla dottoressa che forse la persona potrebbe avere una ischemia cerebrale e non rendersi conto della propria condizione. La dottoressa risponde che lei non poteva fare niente se la signora diceva di stare bene e che non si devono convincere le persone a farsi visitare... La discussione è così rapidamente degenerata, perché io trovavo (e trovo) inammissibile un trattamento e una disumanizzazione tale da lasciare una persona anziana che presenta un improvviso squilibrio, libera di decidere se curarsi o meno, come dire ai parenti "andatevene a casa, se le prende una paresi o sviene, richiamate il 118!!
Quindi sospetto una ischemia ma non faccio niente finchè non si aggrava?! (domanda fatta diretta). Risposta: la signora può avere avuto qualche episodio di amnesia (che ovviamente noi contestiamo perché non si trattava di amnesia, tanto è vero che la stessa dottoressa nella dimissione del pronto soccorso scrive "sospetto TIA". Cioè, con sospetto di ischemia cerebrale transitoria la mandano a casa senza fare nulla, quando le linee guida dicono che se dopo un episodio di TIA e con la presenza di altri fattori di rischio (che mia zia ha, e più di uno) il rischio di ictus aumenta per cui il paziente va inviato ad ulteriori indagini.
In tutto questo, la dottoressa ha fatto la visita senza mascherina e anche quando la discussione si è protratta nel corridoio fino all'uscita del pronto soccorso, non l'ha mai indossata.
Siamo tornate a casa senza sapere cosa fare nè a chi rivolgerci fino al giorno successivo, dove un geriatra ci ha dato delle indicazioni (per fortuna non tutti i medici sono uguali..).
Unica nota positiva un questa vicenda, la gentilezza e la professionalità delle infermiere del 118 e la gentilezza dell'infermiere che ci ha accompagnato per andarcene.
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