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Mancanza di confronto per stabilire una diagnosi
Mio figlio è stato accettato in pronto soccorso con codice verde (verbale n°2662/2012), nonostante avesse pupille dilatate, diplopia ed un evidente stato di disidratazione in seguito a due giorni di vomito, a cui tutti i medici che l'hanno visitato non hanno dato importanza. Infatti non gli sono neppure stati effettuati prelievi, se non dopo tante ore di attesa (8), suddivise in 2 giorni e solo prima della tac. Per concludere, la dott.ssa Severini disponeva il ricovero solo per effettuare un risonanza, nonostante la tac fosse risultata negativa e, quando noi chiedevamo quale diagnosi avevano fatto i medici che l'avevano visitato (dall'oculista al neurologo, all'ortottista), non ci veniva data alcuna risposta. Per questo motivo abbiamo deciso di tornare a Vasto (dove viviamo) e meno male... Infatti il giorno dopo in poche ore di indagine hanno individuato che i sintomi che aveva mio figlio, che nel frattempo non riusciva neppure ad ingoiare acqua e a respirare col naso, erano causati dal BOTULINO! Per fortuna l'intervento tempestivo da parte del direttore dell'unità di malattie infettive dell'ospedale di Vasto ha evitato il peggio, ma noi abbiamo passato dei momenti atroci ed è per questo che siamo profondamente arrabbiati e delusi dalla superficialità riscontrata dalla vostra equipe e non voglio neppure immaginare cosa sarebbe successo se lui si fosse ricoverato lì... In quei momenti avevo intenzione, per la forte rabbia, di fare una denuncia, ma poi ho lasciato perdere vista la guarigione di mio figlio; comunque non ritengo sia, quello che ho riscontrato, il modo di lavorare senza che ci sia stato alcun medico che alla fine delle loro indagini ci abbia spiegato alcunchè di ciò che sospettavano.
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