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Esperienza negativa di anni fa
Inviata al pronto soccorso dal ginecologo del consultorio per ovulo bianco e sospetto tumore non meglio specificato all'utero, attesi ore letteralmente piegata in due dal dolore (mi spiegò poi il mio ginecologo che avevo delle contrazioni). Per un errore ammesso dall'infermiera in pronto soccorso, la mia cartella di codice arancione era finita tra i bianchi, motivo per cui si scatenò quella giornata infernale. Dopo ore (ORE) di attesa in ginecologia con la sala di attesa VUOTA e quei pochi pazienti che arrivavano che mi passavano tutti davanti, abbiamo chiesto informazioni a chi vedevamo (quando vedevamo qualcuno) ricevendo risposte infastidite. Nel momento in cui mio marito chiese in modo più deciso ma assolutamente EDUCATO, l'intervento di un medico perché io ero dolorante, arrivò un ginecologo giovane (scoprii poi che era anche discretamente "famoso") inalberato in un modo che mi lasciò letteralmente esterrefatta, dicendomene di ogni colore perché lo avevamo disturbato in cose ben più gravi di un mal di pancia da codice bianco (mentre io avevo un aborto spontaneo ritenuto in utero). Qualche giorno dopo fui preparata per il raschiamento. In reparto devo dire che trovai infermiere e OSS gentilissime, anche in sala operatoria, veramente umane. Nell'attesa di essere operata fortunatamente da un altro medico, arrivò quel tale dottore e parlando a voce abbastanza alta da essere volontariamente sentito, disse al medico che stava per operarmi "quella è *mio cognome* la moglie dell'ubriacone che mi ha aggredito l'altro giorno". Ubriacone. Aggredito. Rimasta basita ma purtroppo non in condizioni fisiche ed emotive per ribattere decentemente, risposi solo "perdoni ma lo vede che sono qui stesa su un lettino e la sento??". Mi rispose soddisfatto "non si preoccupi ha molte persone davanti e l'attesa sarà molto lunga". Ad una donna che ha un aborto in utero. Stesa su un lettino che aspetta un raschiamento (e un padre in fase terminale ricoverato qualche piano più su). Ancora oggi, passati anni, mentre lo scrivo resto basita.
In questi anni sono diventata mamma e sono stata ricoverata e seguita da due Ospedali, il Sant'Anna di Torino e l'ospedale di Casale Monferrato, da Medici, Ginecologi, Infermiere e OSS che non hanno solo la competenza e l'esperienza, ma anche l'umanità e l'empatia che serve in questo lavoro e ho capito la differenza tra fare il proprio lavoro e amare il proprio lavoro (e le persone).
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