Radiologia Ospedale Vicenza
Recensioni dei pazienti
2 recensioni
Carcinoma mammario
Professionalità, competenza e umanità!
Un sentito ringraziamento alla dottoressa Borile Valeria, che mi ha eseguito una scrupolosa biopsia al seno per un sospetto nodulo al seno.
Durante la biopsia, il cui prelievo non è stato semplice per la conformazione molto adiposa del mio "sospetto nodulo", la dotta.ssa Borile si è dimostrata, oltre che professionale, molto umana perché mi parlava trasmettendomi tranquillità e serenità. Al termine del prelievo ricordo che mi disse "le auguro che vada tutto bene! Per qualsiasi cosa avesse bisogno io e il mio staff siamo qui".
Parole che non dimenticherò mai, perché dopo 15 giorni ca. sono andata a prendere il referto della biopsia in accettazione referti; l'ho aperto subito e quando ho letto "carcinoma duttile infiltrante seno destro" mi sono sentita svenire! A quell'ora, un venerdì ore 18.00, non c'era più nessuno a cui potevo rivolgermi. Mi è venuta in mente la dott.ssa Borile, sono andata in radiologia e l'ho trovata!
Mi ha dato una prima assistenza psicologica e l'iter da seguire. Almeno ho trascorso un week end "alla meno peggio".
Lunedì mattino ero già in senologia per sottopormi alle cure ed iter operatorio per la mia neoplasia.
Sono passati due anni da quando ho scoperto di umio tumore al seno (così per caso facendomi una ecografia di controllo) ed ora per fortuna sto bene.
Grazie a tutta la equipe che mi ha seguita (senologia ed oncologia) ma il mio particolare ringraziamento va alla dott.ssa Borile, che si è dimostrata oltre che dottoressa, soprattutto umana.
COMMENTO NEGATIVO
Desideravo far presente uno spiacevole episodio verificatosi presso il reparto di Radiologia di Vicenza, durante una ecografia effettuata dal Dottore Giovanni Carofiglio alla mia mamma.
La Signora dovrebbe essere stata operata nei giorni successivi per rimuovere delle masse tumorali, si trovava perciò in una situazione di fragilità psicologica e fisica, e noi famigliari stavamo cercando, con la collaborazione massima del reparto di ginecologia (splendidi tutti, dal primario, persona eccezionalmente sensibile ed umana, alla caposala, alle infermiere tutte gentilissime) di fare forza e coraggio alla mamma.
Il Dottor Carofiglio la fa accomodare, legge la TAC precedentemente effettuata dalla mamma e dopo aver fatto un bel po’ di commenti non richiesti, le dice “Signora, lei sa che tipo di intervento dovrà effettuare, vero? Perché una volta morivano anche sotto i ferri, adesso bisogna sempre firmare il consenso prima…”.
Dopo svariati altri commenti (non ha mai smesso di parlare anche durante l’ecografia), chiede alla mamma “Ma Signora, lei li fa i tagliandi? Perché anche le macchine devono farli, … quando sono nuove, anche raramente, ma poi ogni 1000 Km. bisogna farli, altrimenti poi si arriva a queste situazioni qua che non si può più far niente…”.
La mamma è sbiancata e stava per piangere, perché MAI nessuno, nemmeno il primario che la sta seguendo con tanta cura, si era permesso di fare tali affermazioni.
Credo che NESSUNO abbia il diritto di togliere la speranza e la serenità in ogni momento, specialmente nel bel mezzo di una malattia, prima di dover effettuare dei pesanti cicli di chemioterapia ed un eventuale intervento durissimo.
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