Pronto Soccorso Santissima Trinità

 
2.0 (22)
Scrivi Recensione

Il reparto Pronto Soccorso dell'Ospedale Santissima Trinità di Cagliari, situato in via Is Mirrionis 92, ha come Responsabile il Dott. Giorgio Pia. Il reparto dispone di 7 posti letto e comprende al suo interno l'osservazione breve intensiva e la radiologia d'urgenza. La struttura eroga prestazioni di pronto soccorso generale medico chirurgico, ostetrico e ortopedico, urologico, di chirurgia pediatrica, di chirurgia maxillo facciale, otorinolaringoiatrico, psichiatrico e dermatologico. Per quanto riguarda le apparecchiature elettromedicali in dotazione, dispone di Ecografo, TAC ed apparecchio radiologico digitale.


Recensioni dei pazienti

22 recensioni

 
(1)
 
(3)
3 stelle
 
(0)
 
(10)
 
(8)
Voto medio 
 
2.0
 
2.0  (22)
 
1.7  (22)
 
2.5  (22)
 
1.7  (22)

Filtra per malattia, intervento, sintomo

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Competenza
Assistenza
Pulizia
Servizi
Commenti
Informazioni
Inviando il modulo si dichiara che quanto scritto corrisponde al vero e si assume responsabilita' legale in caso di commenti falsi. L'invio di commenti non veritieri positivi o negativi costituisce reato.


Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Umanità e professionalità

Al pronto soccorso ho trovato infermieri preparati professionalmente e molto gentili.
Nel reparto urologia un medico e una caposala bravi sul piano professionale e molto gentili.
Nel complesso ho riscontrato molta umanità.

Patologia trattata
Ematuria macroscopica abbondante.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Assistenza pessima

Mio padre è stato lasciato per ben 17 ore in barella, senza poterlo vedere nè avere notizie. Abbiamo chiamato al telefono e ci sbattevano la cornetta in faccia. Dopo 17 ore lo dimettono con la febbre e con il viso sfregiato (era caduto dalla barella durante la notte). Se non hai amore e cuore non devi lavorare in sanità. Se manca personale, non deve ricadere sul paziente.

Patologia trattata
Febbre da Covid.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tre giorni per fare una RX al torace

VOTO SCARSO E INEFFICIENTE, pessimo servizio e massima disorganizzazione.
La gente reagisce con la violenza nei confronti del personale sanitario dei pronto soccorso, perché non sono più PAZIENTI e la pazienza è ormai terminata. Perché dire che sono sottopagati o numericamente ridotti, diventa un alibi per coprire una inefficienza cronica.
In ospedale il P.S. dovrebbe essere un punto di partenza e di rapido passaggio, non un punto di arrivo senza via d'uscita.
Mia madre di 90 anni è stata lasciata in un letto nel corridoio del pronto soccorso dell'ospedale Santissima trinità per 48 ore solo per eseguire gli esami del sangue e una radiografia al torace!

Patologia trattata
Febbre 38 e astenia da giorni.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Dubbio

Ho dato voto "1" alla competenza e il massimo a tutto il resto. Non voglio criticare o lamentarmi, ma ho un grosso dubbio:
dal momento che passando dal pronto soccorso oggi si decide la sorte del malato, ci sono in questo reparto medici idonei, preparati, competenti, ad assolvere questo compito??? Mi piacerebbe avere questa certezza, dal momento che la strafottenza di un certo medico mi ha creato questo dilemma.
Ringrazio.

Patologia trattata
Prostatica.
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

La sanità mal rappresentata

il giorno 21 febbraio 2020, mi sono recata al p.s con il foglio d'urgenza del medico, a seguito di una visita per un morso di ragno violino con conseguenze già gravi. L'infermiere del triage, di turno alle 10.30, senza vedere la ferita e ignorando il certificato del medico curante dove si richiedeva l'urgenza, decide di darmi il codice verde sostenendo in modo maleducato, gratuitamente sgarbato e nervoso, che "era inutile che mi facessi mettere l'urgenza perché per lui a guardarmi non stavo morendo...". Così, molto dolorante, mi hanno visitato alle 15.00; nel frattempo non camminavo più e l'edema è peggiorato. Sono stata inviata in sedia a rotelle agli infettivi per finire in chirurgia. Si precisa che durante la visita mi hanno detto che, se fossi andata prima, il danno sarebbe stato più contenuto.

Patologia trattata
Flemmone da morso ragno violino.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

La mia esperienza, la prima e spero ultima

Arrivo verso le 2.40 di notte con forti dolori, già presenti da più di un'ora al lato sinistro dell'addome, con ambulanza al pronto soccorso. Premetto che a casa ed in ambulanza avevo una coperta per tenere calda la parte interessata, in modo da attenuarne in qualche modo il dolore. Mi fanno accomodare in sala d'attesa in delle sedie mobili e chiedo ai ragazzi del 118 (arrivati in un lampo) se possono procurarmi una coperta o un plaid da tenere, visto che ho giustamente dovuto restituire il loro; mi dicono che ci pensano loro ed in effetti così è stato. Passano 15 minuti e, vuoi lo sbalzo di temperatura tra casa e ambulanza, vuoi la seduta scomoda per il mio problema ed il conseguente ritorno a pieno regime del dolore che questa coperta ancora non arriva, nel frattempo mi stavo letteralmente piegando in due dal dolore. Prendo forza, mi alzo e vado a cercare qualcuno a cui chieder un qualcosa per coprirmi ed una infermiera mi dice che provvederà. Passano altri 15 minuti di agonia ed ancora nulla, riprendo coraggio e mi avvicino alla porta da dove è uscita l'infermiera, chiedendo sempre la coperta ed un lettino per distendermi visto che seduto non riesco proprio a stare. Finalmente arriva una infermiera, giovane, che mi porta in una sala (d'osservazione?) con 3 letti, mi procura finalmente un plaid (dopo 40 minuti di agonia...), io riesco a sdraiarmi un po' ed il dolore si attenua leggermente. Poco dopo è il mio turno dell'accettazione. Entro, saluto e nessuno contraccambia. Bene. Nemmeno il tempo di farmi sdraiare che la dottoressa Maria Rosaria Cau mi rimprovera in modo veemente e scortese all'ennesima potenza accusandomi di essere entrato in sala mentre c'era una paziente, cosa assolutamente non vera visto che, non conoscendo nulla dello stabile, ero semplicemente nel corridoio dove la dottoressa probabilmente visitava pazienti con la porta aperta, diversamente non mi avrebbe potuto vedere. Ed io di tutta risposta le dissi che stavo semplicemente cercando qualcuno per avere una coperta, nulla di più. La dottoressa ribatte dicendo che non dovevo aggirarmi lì ma aspettare... Eh certo, con un dolore lancinante al ventre riesco ad aspettare i comodi tuoi. Ed alla fine, innervosito dal modo di fare di questa dottoressa indispettita, dal dolore lancinante le dico, cosa che non avrei dovuto fare, con tono deciso "Stavo semplicemente chiedendo una cazzo di coperta, ho freddo e sto male! Cosa dovevo fare secondo lei? Non c'è nessuno in giro!!". E qui la dottoressa realizza di trovarsi davanti una persona che, se provocata, non le manda certo a dire. E da qui inizia con le ramanzine sull'educazione, il classico "vuole insegnarmi il mio mestiere..." che, effettivamente, non so fare ma avendo le conoscenze mediche sicuramente saprei svolgere con più cortesia. Comunque, inizia la visita, applica il gel sul cursore del macchinario per le ecografie e me lo posa sul lato destro. E con tono, molto cortese, le ricordo semplicemente che il dolore (che nel frattempo mi stava dilaniando) sta a sinistra. E la dottoressa si gira con "vuole fare lei? Vuole dirmi come lavorare?". Ed io replico con "cerchi di cambiare atteggiamento per cortesia" e lei giustamente "NO". Finita la visita, una infermiera mi inserisce la farfalla, la prima flebo, e vengo riaccompagnato al letto. Poco dopo mi vien da vomitare e riesco ad alzarmi ed andare in bagno. Mi risuccede dopo un'ora, alchè una infermiera lo nota e mi avvicina una scatola con una busta in caso dovesse ricapitare. Finita la prima flebo di antidolorifico, il dolore è sempre stabile, con l'aggiunta del bruciore di stomaco per via dei rigurgiti. Una volta finito l'anti dolorifico, mi somministrano un gastroprotettore, mi rilasso, ed il dolore effettivamente cala per una mezz'ora buona, dandomi un po' di tregua. Vengo svegliato verso le 5.00 circa da una infermiera, gentilissima e fuori luogo in quella struttura, coi capelli ricci e con gli occhiali sulla 50ina, dicendo che dovevo fare la visita urologica. Bene, mi alzo, ambulanza e via verso il reparto. Durante il trasporto verso il padiglione dell'urologia e la visita, questa infermiera ha avuto la briga di scambiare qualche parola con me, ed effettivamente mi ha fatto stendere un pochino i nervi! Che brava.. ad ogni modo, dopo 3 ore so cosa ho: renella al rene sinistro. L'urologo, gentilissimo, mi ha fatto gli auguri di pronta guarigione prima di andare via.
Tornati in osservazione vengo rimesso a letto e comunico ad un infermiere che il dolore è sempre lo stesso. E questo, per non abbassare il livello di scortesia generale, esordisce con "ma sei appena tornato dall'urologo! Come mai?". Ed io "cosa ne so, so solo che sto male" e prima di sparire mi dice "lo dico alla dottoressa..." Bene. Erano circa le 5.30. Alle 6 cambio turno. Verso le 6.20 becco una dottoressa del turno nuovo e le dico che ho ancora i dolori. E lei, come se nulla fosse, mi dice "sicuramente al turno smontante se ne sono dimenticati, adesso provvediamo". La flebo arriva finalmente dopo mezz'ora. Nel frattempo inizio ad avvertire una certa sete, non bevo un goccio d'acqua dalle 21.30 di ieri a cena, non ci faccio molto caso perché l'antidolorifico sta facendo l'effetto desiderato e finalmente riesco a riposare. Proprio mentre riesco a rilassarmi dal corridoio, si sente una persona, o la guardia o comunque qualcuno del personale parlare e ridere a voce alta praticamente davanti alla porta della sala di osservazione, e lo ha fatto per tutta la mattina sino a quando ero lì dentro; solo un incivile di prima categoria sbraita, ride e riproduce video dal telefonino ignorando la sofferenza di chi chiede solamente un po' di riposo (la sala di osservazione era piena). Finisce la flebo e mi aumenta la sete. Passa una infermiera, la chiamo e chiedo se si può avere un bicchiere d'acqua; questa si rivolge ad un altro infermiere rasato, con il pizzetto ed un orecchino subito dietro di lei dicendo "un tuo paziente chiede un bicchiere d'acqua" e questo, nel frattempo che giocava al telefonino, dice testuali "non credo proprio". Vabbè, penso io, ho problemi ai reni magari è per questo... tralascio. Passa un altro po' di tempo e la sete inizia a diventare tanta, anche perché ormai erano le 10.00 circa. Becco un altro infermiere brizzolato sulla sessantina e chiedo: "scusi, posso avere un bicchiere d'acqua? È praticamente da ieri che non bevo...". E lui "guardi se si può alzare c'è il bagno, beva da lì, noi acqua per i pazienti non ne abbiamo". Sono rimasto allibito, non aggiungo altro. Circa mezz'ora dopo vengo chiamato a visita di controllo e vengo accompagnato dall'infermiere rasato di prima che, imperterrito, continua a giocare al tetris al telefonino davanti al dottore ed al personale. Lo guardo come per chiedere cosa devo fare e questo nulla, non stacca gli occhi da quello schermo... pazzesco.
L'assistente del medico mi fa accomodare sul lettino, inizia la visita, tutto ok, mi dimettono. Una assistente mi toglie la farfalla dal braccio, mi mette un cerotto ed un pezzetto di cotone sopra il buchetto lasciato dall'ago e finalmente finisce qui il mio incubo, ore 11.15.
Mi piacerebbe tanto parlare col direttore (tale Giorgio Pia) di questa mia esperienza, la prima e spero ultima, nella struttura del Santissima Trinità. Mi informerò.

Patologia trattata
Colica ureterale.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Al pronto soccorso per “fesserie”?

La Dott.ssa Perra sosteneva che non avessi nulla di patologicamente rilevante, pur avendo fitte alla schiena tanto da non poter respirare e febbre, riferendo che fossi andata al pronto soccorso per “ fesserie” come fanno in tanti, dimettendomi senza fare alcunchè, a parte somministrare un antidolorifico.
Peccato che quei dolori fossero sintomo di un tumore ai linfonodi chiamato Linfoma di Hodgkin e che se avesse provveduto a fare degli accertamenti probabilmente sarebbe stato diagnosticato prima, invece che al IV stadio. ovvero il più grave.

Patologia trattata
Fitte alla schiena, prurito nella notte, tosse e difficoltà respiratoria.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Incompetenza medica

Sono andata al pronto soccorso per un forte dolore al basso ventre. Dopo ore di attesa mi accoglie un medico che mi chiede cosa avessi. Gli spiego la sintomatologia, mi fa un eco all'addome superiore e mi dice che non ho nulla. E' ovvio che non ha visto nulla, replico, il dolore è in basso, non nello stomaco, ma lì non ha manco guardato. Allora mi chiede se ho le competenze per replicare quello che lui dice? Non è che ci voglia molta competenza, è come se uno andasse per un mal di denti e gli controllano il fondo schiena. Alla fine questo medico non ha saputo farmi un diagnosi..

Patologia trattata
Dolore al basso ventre.
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Una voce fuori dal coro

Ieri 14/03/2015, attorno alle ore 15.30, mi sono presentata al Pronto Soccorso Santissima Trinità di Cagliari con dolori fortissimi all'addome. Trascorsi una decina di minuti in sala d'aspetto, sono stata chiamata dentro il reparto ove, dove dopo aver esperito le formalità d'uso, sono stata visitata da una bellissima e brava dottoressa coadiuvata da una infermiera altrettanto brava, paziente e sorridente. La dottoressa Sabrina, così si chiama, mi ha fatto una eco addome dicendomi però quasi subito che avrebbe fatto una Tac, alchè io sono morta dalla paura perché sono claustrofobica; invece, col sorriso e la calma, mi ha tranquillizzata. Mi ha visto anche un altro medico, il radiologo, anche lui bello bravo e competente. E vogliamo parlare del tecnico radiologo? anche lui di una bravura mostruosa. Insomma, come medici e infermieri io ho trovato il meglio. Inoltre il bagno era lindo lindo, che sia stata fortunata? Può essere, spero di poter dire e scrivere le stesse cose nel reparto dove mi hanno spedita.
Gentilissimi dottori e cari infermieri e tecnici: un grazie di cuore.
Irma

Patologia trattata
Massa nell'addome da diagnosticare.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza in Pronto soccorso

Il giorno 24 dicembre 2014 alle ore 10.30 circa, mia moglie è stata portata al P.S. del SS. TRINITA' con una autoambulanza. Entrata al PS, le è stato dato un codice GIALLO (accusava vomiti e perdita di coscienza) e da quel momento è iniziata la sua odissea. Lasciata in una barella con la somministrazione di una flebo per un paio d'ore, nonostante questa fosse ormai vuota, si presenta un'infermiera che ammette di essersi dimenticata di inserire il medicinale dentro la flebo.. quindi le viene somministrata una seconda flebo. Dopo alcune ore viene tenuta in osservazione. Ormai sono le 15.00 del pomeriggio e nessuno ancora mi dava notizie, tantomeno gli infermieri. Alle 16.30 riesco finalmente a parlare con una infermiera, alla quale avevo chiesto delucidazioni in merito alla salute di mia moglie. In tutta risposta mi fece accomodare dentro la sala dove stava mia moglie. Vi era una Dott.ssa che alla mia domanda "posso vedere mia moglie" mi ha risposto (in modo alquanto sgarbato) "è lì, ormai l'ha svegliata, la saluti e poi esca". Tengo a precisare che mia moglie non era addormentata ma stava soffrendo ancora per i dolori all'addome. Ho avuto il tempo per salutarla e dirle come si sentiva (parlo di 1 minuto e non di piu') che la Dott.ssa mi ha messo fuori dalla porta dicendomi che le visite erano dalle 19.00 alle 20.00. Io risposi che ormai ero 8 ore fuori che aspettavo nella sala d'attesa e che volevo sapere cortesemente almeno la diagnosi. In tutta risposta mi mando' fuori. Aspettai fino alle 17.30 e chiesi per la seconda volta ad una infermiera lo stato di salute di mia moglie. Mi disse che era stata mandata al reparto malattie infettive per una consultazione. A quel punto mi recai al reparto malattie infettive (ormai erano le 19.00), entrai e trovai mia moglie sdraiata in una barella. Chiesi ad una infermiera che cosa stesse aspettando mia moglie in quel lettino, mi rispose che stava aspettando l'autoambulanza per essere riportata al reparto d'osservazione del PS, e che aveva sollecitato l'arrivo della macchina piu' volte. A quel punto mi recai al P.S. dove trovai l'autoambulanza ferma lì davanti. Mi avvicinai e vidi l'ambulanziere e l'infermiere che chiacchieravano e scherzavano tra di loro. Chiesi se cortesemente potevano andare a prendere mia moglie su al reparto infettivi, perchè stava aspettando ormai da un paio d'ore. In risposta mi dissero che loro prendono ordini dal medico e non da una semplice infermiera. A quel punto bussai alla porta del triage dove poco dopo mi aprì un'altra infermiera. Le raccontai quanto accaduto e mi disse di non preoccuparmi che ci avrebbe pensato lei. Infatti poco dopo l'ambulanza partì, per andare a riprendere mia moglie. Finalmente allo scoccare della 11° ora d'attesa, vidi mia moglie uscire con il foglio del P.S.
Questa storia sta a significare la poca correttezza e professionalità delle persone preposte al P.S.
AVEVANO RAGIONE LE PERSONE NELLA SALA D'ATTESA QUANDO ENTRAI E MI DISSERO: BENVENUTO ALL'INFERNO.. QUESTO A DISCAPITO DI TUTTE QUELLE PERSONE MEDICI E INFERMIERI CHE AMANO E SVOLGONO IL LORO LAVORO DEDICANDOSI IN MODO ECCELLENTE, ALTAMENTE QUALIFICATO E PROFESSIONALE.

Patologia trattata
GASTROENTERITE - FLEBO E ANALISI DEL SANGUE.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Incompetenza e superficialità

A LUGLIO, MENTRE ERO IN VACANZA, HO AVVISATO UN FORTE DOLORE AI POLMONI E ALLA BOCCA DELLO STOMACO.. SONO STATO PORTATO AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE SANTISSIMA TRINITà E DA Lì NEL REPARTO DI RADIOLOGIA DALL'ECOGRAFO E PER FARE LA TAC. LA SCORTESIA è STATA UNICA. UNA BOLGIA, NESSUNO SAPEVA DARMI NOTIZIE. MI HANNO LASCIATO 3 ORE A ME STESSO. POI UN MEDICO ECOGRAFO MOLTO STUFO DEL SUO LAVORO, MI HA DETTO "LEI è IL PROSSIMO ESAME INUTILE DEL GIORNO". IL TUTTO MENTRE RIDEVA E IO CHE MI DIMENAVO DAI DOLORI. POI, DOPO ALTRE 2 ORE, HO FATTO LA TAC E ANCHE Lì UN CAOS, NON ERA ANCORA ARRIVATO IL MEDICO E MI HANNO LASCIATO SULLA BARELLA DELLA TAC PER ALTRI 40 MINUTI. INFINE HO CHIESTO DI PARLARE COL PRIMARIO E MI HANNO RISO IN FACCIA. COMUNQUE, ALLA FINE, AL PRONTO SOCCORSO MI DICONO DI NON AVERE NULLA, MI MANDANO A CASA E MI CONSIGLIANO DI PRENDERE IL CHETOFENE. LA NOTTE AUMENTANO I DOLORI. VADO ALL'OSPEDALE BROTZU. MI RIFANNO TAC E MI DICONO CHE HO UNA PANCREATITE ACUTA E MI RICOVERANO. COME è POSSIBILE CHE ESISTANO OSPEDALI PUBBLICI COME LA SANTISSIMA TRINITà? MA HANNO LA LAUREA I MEDICI DELLA RADIOLOGIA E DEL PRONTO SOCCORSO??

Patologia trattata
Pancreatite.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Sconsiglio questo pronto soccorso.

Ci sono stato 2 volte:
una decina d'anni fa per una caduta dalla moto: dopo un'attesa di un paio d'ore vengo visitato in modo molto sommario e non mi viene fatta neppure una rx della caviglia dolorante.
Un'altra volta ho accompagnato mio padre e, oltre a non aver ricevuto assistenza in quanto c'era una fila interminabile e troppo poco personale per consentire di andare ad una velocità normale, ho pure litigato con la guardia giurata ed altra gente di "servizio" lì che consigliava, senza alcun titolo, di andare dalla guardia medica perchè secondo loro, che non avevano ovviamente alcuna competenza medica, mio padre non era da pronto soccorso.

Patologia trattata
Distorsione caviglia.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto Soccorso SS Trinità

Ieri (25/06/2014) pomeriggio, ho trovato degli infermieri maleducati, presuntuosi e irrispettosi. Si rifiutavano di darmi informazioni sulle condizioni di mia madre, anziana e affetta da demenza grave, che era stata portata dall'ambulanza del 118 dopo una brutta caduta. Dopo qualche ora di attesa e un po' di insistenza, uno di questi si è degnato di dirmi che i medici non avevano ancora deciso cosa fare, affermando però che mi stava facendo una cortesia perché, per questioni di privacy non avevo diritto ad avere quelle informazioni, supportato dall'uomo in divisa (con pistola non proprio nascosta) improvvisatosi esperto in materia e autonominatosi addetto alle pubbliche relazioni, con tono perentorio ha ribadito quanto affermato dall'infermiere. Hanno abbassato un po' la cresta solo quando gli ho ricordato l'inabilità di madre, ma anche su quello l'infermiere ha obiettato che non ero il tutore. Per fortuna, dopo un'altra ora di attesa, sono riuscito a parlare con un giovane medico, beccato al volo, che con cortesia e disponibilità (assenti negli altri individui) mi ha informato sulle condizioni di mia madre e poco dopo mi ha comunicato l'esito degli esami e mi ha fatto entrare a farle compagnia in attesa dell'ambulanza che doveva riportarla a casa. Una volta dentro ho notato che la cortesia e la disponibilità era abbastanza diffusa tra le altre persone, tranne che per la guardia giurata con la quale ho avuto un altro, poco gradito, scambio di parole dovuto alla sua smania di protagonismo. Con tutta la mia comprensione per le difficoltà che affronta il personale di un servizio così importante e delicato, non è sopportabile vedersi maltrattati da chi, invece, dovrebbe darci una mano a stare meglio. Non avevo chiesto favori né mi stavo lamentando della lunga attesa. Stavo solo chiedendo, educatamente, dov'era e come stava mia madre.

Patologia trattata
Traumi da caduta.
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso is mirrionis: non ci sono parole

Oggi (sabato) - n.b: giá stati dal medico curante ieri, fatta l'impegnativa per ecografia ginecologica (prenotata in struttura privata per settimana prossima)- siamo andati al pronto soccorso per effettivi dolori lancinanti e nausea. Ingresso h 11.00 del mattino e alle 18.00 (nb: senza mangiar nulla data la nausea) e dopo aver passato 7 ore tra la sporcizia, ci siamo arresi e siamo tornati a casa perchè la mia compagna era in lacrime per i dolori, la fame, lo stress e la necessitá di andare in bagno.
...però ne sono passate di spine nel dito, sbucciature di ginocchia... bruciature da troppe ore al sole... E il bello è che tanto avranno sempre e comunque ragione loro...

Patologia trattata
Dolori lancinanti basso ventre e nausea.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Criteri di assegnazione ai reparti

Una congiunta con acidosi respiratoria viene mandata in medicina nonostante in pneumologia ci fossero posti liberi, e questo secondo quale criterio? Allora visto che i medici sono medici in tutti i reparti, mandiamo una minaccia di aborto in dermatologia, tanto ci sono medici....

Patologia trattata
ACIDOSI RESPIRATORIA IN BPCO.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Mai più

Incinta al sesto mese, resto bloccata con dolori fortissimi alla schiena. Accettazione e codice verde, io sono paziente e penso che mi visiteranno presto. Non riesco nemmeno a sedermi, sono le undici del mattino... ma penso che passera un po' di tempo. Invece di ore ne passano otto! Incinta, in piedi e a digiuno... avrei dovuto chiamare i carabinieri, altro che aspettare educatamente. Pessimi, sgarbati, ambiente sporco. Mai più nella vita ci metterò piede.

Patologia trattata
Dolori alla schiena in gestante.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Incompetenza e superficialità

Mi sono recata al pronto soccorso accusando forti dolori alla testa e al collo (che non riuscivo a muovere per il dolore) da tre settimane. Ho fatto presente che il medico di famiglia aveva diagnosticato una tonsillite e che avevo preso, senza nessun risultato, per due settimane un antibiotico. Inoltre ho fatto notare che non avevo mal di gola e che non avevo avuto febbre e che sì, avevo la tonsilla sinistra ingrossata, ma i dolori erano nella parte destra della testa e del collo.
Dopo ciò, hanno avuto la brillante idea di mandarmi nel reparto malattie infettive per fare la visita con lo specialista, il quale mi ha visitato con estrema superficialità, per poi diagnosticare nuovamente una tonsillite inesistente!
Io stavo male e non avevo neanche la forza per ragionare ma, col senno di poi, mi chiedo come diavolo si possa diagnosticare una tonsillite quando: 1) la cura per la tonsillite non aveva dato nessun esito per due settimane; 2) la tonsilla ingrossata era solo una; 3) non avevo febbre; 4) non avevo mal di gola; 5) da quando la tonsillite fa venire dolori al collo e alla testa?
Perchè il medico del pronto soccorso non ha pensato che forse era il caso di fare una TAC? Due giorni dopo sono dovuta andare di urgenza al pronto soccorso del Brotzu, perché il mio cervello non era più ossigenato e il corpo era paralizzato per metà.
Ora sto bene e non ho avuto conseguenze permanenti, ma gli effetti dell'incompetenza e della superficialità del medico del P.S. e dello specialista potevano essere molto peggiori...

Patologia trattata
Trombosi venosa cerebrale.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Bisogna diventare più pazienti e rispettosi

E' vergognoso aspettare delle ore per essere visitati, ma ancor più vergognoso è vedere quante persone vadano in pronto soccorso per delle cretinate, anzichè passare prima dal loro medico di base o vedere delle persone (furbacchioni) che vanno in pronto soccorso sperando così, in un paio d'ore, di fare analisi, lastre, visite specialistiche etc., che dovrebbero essere fatte altrove e non in un pronto soccorso... Ora mi spiego l'attesa di ore che una persona che sta veramente male debba sorbirsi!!!! Ilenia, per quanto riguarda i vigilantes non possono mandar via nessuno, come non possono farlo nemmeno i carabinieri, ma se ci vuoi provare tu?!! é vero che a volte si possono trovare delle persone poco gentili e poco disponibili, ma provate voi a lavorare in un posto simile, dove il personale (paramedici) viene mal pagato, aggredito da ogni genere di persone sia verbalmente che fisicamente ogni giorno per 365 giorni l'anno! FORSE E' IL CASO DI DIVENTARE UN PO' PIU' PAZIENTI E RISPETTOSI VERSO CHI SVOLGE UN LAVORO AFFATTO SEMPLICE...

Patologia trattata
Colica.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Velocità delle lumache

E' una vergogna che nel 2012 si debba aspettare ore e ore in un pronto soccorso per essere visitati. Per ben due volte mi sono recata presso il P.S. di Is Mirrionis (una volta in ambulanza), per coliche renali in preda a dolori allucinanti ed ho dovuto aspettare cinque ore per essere degnata di uno sguardo. E' vero che ci sono le urgenze in codice rosso e giallo che hanno la precedenza, ma cinque ore, sono cinque ore, e tutti sanno quanto siano dolorose le coliche renali. Parte del personale è inoltre stato sgarbato e menefreghista. Cambiassero mestiere se non sanno aiutare i pazienti, visto che sono pagati (da noi cittadini) per quello.
Andate al San Giovanni di Dio, sono più veloci (40 minuti per una colica) e molto più UMANI.

Patologia trattata
Colica renale.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

La accettazione è gestita da infermieri inadeguati

L'accettazione del pronto soccorso del Santa Trinità tende a cacciare via e spedire i pazienti ai loro medici di base, si rifiutano di prestare consulenze specialistiche, con la scusa che non c'è urgenza.
Un mucchio di pazienti mandati via dal pronto soccorso del Santa Trinità si rivolge all'Ospedale civile San Giovanni di Dio, dove vengono accolti dignitosamente e visitati dai loro consulenti.
Le attese per una visita specialistica tramite il CUP a volte ci sono parecchi mesi di attesa, questo contribuisce a fare aumentare le visite in intramoenia che avvengono più velocemente.
Il pronto soccorso del Santa Trinità sembra voglia favorire le visite in intramoenia, e così i poveri sono obbligati a indebitarsi per fare queste visite.
Parlano sempre della importanza della prevenzione, poi nei fatti non la agevolano.

Patologia trattata
Tachicardia sinusale, ipertensione arteriosa non controllabile con farmaci, polipi gastrici.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Mancanza di pulizia e sgarbatezza

Niente igiene, entrano ed escono barboni come se fosse casa loro, lunghe ore di attesa per una semplice prescrizione ambulatoriale, personale paramedico sgarbato e talvolta che non sa svolgere il proprio mestiere dato che, davanti ad una ustione, mi viene tolta la fasciatura con pericolo, dopo due ore di attesa, che la stessa potesse infettarsi, vista la scarsissima igiene del posto.. E i vigilantes che dovrebbero controllare chi entra e chi esce??!! ne vogliamo parlare?? Veramente una vergogna.

Patologia trattata
Visita per ustione.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso?

So che sicuramente i problemi economici degli ospedali sono tanti, ma è possibile che nel 2011 si debba ancora aspettare 7 ore in un pronto soccorso per essere visitati? senza contare che l'attesa si è svolta in una sala piccola, sporca, senza aria ne' sapone nei bagni per potersi lavare.. oltretutto dopo la prima visita sono dovuta andare a piedi, con il gelo di questi giorni, nel reparto competente.. io non ero sicuramente il caso piu' grave della giornata, ma per molte ore ho fatto la fila con chi aveva avuto il 3° infarto, chi aveva bisogno urgente di punti, chi era in carrozzina a 80 e 40 anni, chi come me era piegata sulle sedie per i dolori.. so che queste parole sono solo gocce nel mare e non potranno avere una soluzione immediata, ma vorrei tanto non sentire più storie come queste, anche perchè nessuno ha la possibilita' di decidere quando star male...
grazie per l'attenzione

Patologia trattata
Calcoli renali.
Esito della cura
Guarigione parziale