Pronto Soccorso Ospedale Varese
Recensioni dei pazienti
18 recensioni
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Mamma in PS
Sembra di entrare in un ospedale della prima guerra mondiale. Malati ovunque, identificativo numero e lettera alfabeto, nessun operatore sanitario a cui rivolgersi. Pazienti su letti e barelle ovunque senza assistenza. Neanche al momento della dimissione nessuna assistenza, devi andare a cercarti una sedia a rotelle, mamma 84enne piena di pipì fino alla schiena su un letto con un lenzuolo senza neanche un cuscino, per trovarlo ho girato nei corridoi.
Bolgia infernale
Pessima esperienza. Tempi di attesa in assoluta solitudine, lunghissimi.
Atteggiamento disumano, incuranti delle problematiche del paziente, e se siete celiaci state a digiuno, il cibo per voi non c'è.
Povera Italia!
E' vergognoso che nel 2024 si debbano aspettare 12 ore in P.S. degli esami! Arrivati alle 14.00 (con codice bianco, vero), siamo andati a casa alle 02.00 della mattina perchè esausti di attendere visite INESISTENTI!
Mi chiedo, ma non è più conveniente anche per l'ospedale trattare subito i codici bianchi e mandarli a casa con la prescrizione medica accurata, oppure col suggerimento di farsi vedere dal proprio medico di famiglia per fare gli accertamenti del caso?? (ovviamente privatamente, altrimenti c'è da morire).
Probabilmente ci sono i soldi per costruire padiglioni nuovi, ma non per pagare qualche infermiere o medico (competente) in più. Povera Italia!!!
Vergognose attese
Non è possibile che una persona accompagnata in ambulanza per una sincope, con invito dallo stesso medico dell'ambulanza al ricovero in PS, debba poi aspettare più di 12 ore, con esami fatti senza visita del medico, e sia ancora in attesa senza urgenze superiori e personale non disponibile a visitarla quando ancora sta male ed in attesa di eventuali ulteriori esami clinici del caso.
Trauma cranico in paziente con Alzheimer
Porto mia madre in PS alle 16.40 per trauma cranico. Mia madre ha 62 anni ed Alzheimer grave. Alle 22.52 non è stata ancora guardata e non so più come tenerla ferma. È possibile che un disabile di tale gravità non abbia un minimo di priorità?
Recensione pronto soccorso
Ho portato mia mamma al PS, dopo 10 giorni di dolore diventato insopportabile allo stomaco e basso ventre.
Entrata alle ore 14.00 circa, è uscita di propria volontà perché non ne poteva più alle ore 21.20...
7 ore e 20 minuti di attesa per niente. Hanno fatto 2 elettrocardiogramma e 1 prelievo ematico, stop. Ha rinunciato per sfinimento (mia mamma ha 84 anni).
Competenti e gentili. Grazie di cuore.
Ringrazio il dottor Onorato e tutti quanti, medici, paramedici, personale ausiliario e trasporto malati.
Tutti molto bravi, ma anche tanto gentili.
Pessima esperienza
Personalmente ho riscontrato un pessimo servizio, a partire dall'accettazione, dove tutti sembravano svogliati e maleducati.
Pessimo
8 ore di attesa per un braccio totalmente bloccato per fare una lastra e 1 visita.
Tempi a mio parere assurdi.
In un'altra occasione, dopo aver atteso 4 ore, mi era stato detto che il PS oculistico era chiuso e di ritornare il giorno dopo... No comment.
La gente è tanta è vero, ma c'è anche poca organizzazione.
Pessimo a dire poco
Dopo 8 ore siamo qua io e mia madre che ancora non sappiamo nulla. Il Pronto soccorso puzza di urina a causa di alcune persone poco pulite che soggiornano letteralmente dentro la struttura senza aver bisogno di vera assistenza (clochard). Gli stessi ruttano, urlano e fumano nei bagni della struttura. Aria irrespirabile.
Ho provato a chiedere info al triage, ma neanche vengo degnato di una risposta.
Decisamente molto, molto male, e per fortuna siamo al nord Italia.
Pessima struttura, pessimi servizi e pessimissima assistenza del personale.
Tutto ciò è capitato più volte nell'arco dell'anno in cui ho purtroppo dovuto far visita alla struttura.
Tempi d’attesa molto lunghi
Bisogna cercare di ridurre i tempi d’attesa.
Poca professionalità al triage
Pessima esperienza.
Dimesso senza evidenti problemi. Peccato che dopo 5 giorni sia stato operato d’urgenza (per mia fortuna non mi trovavo nello stesso posto).
Oramai è diventato una "fabbrica", fuori uno sotto un’altro.
Apprezziamo chi lavora per noi
10.2.2015: arrivo in ambulanza. Accoglienza al triage piuttosto indifferente ,nonostante il miope evidente stato di sofferenza. Attesa di ca. 1.30. Da questo momento in poi, molta professionalità da parte di tutti. Un grazie particolare alla Dr.ssa Francesca Carbone e al suo staff, si si distinguono per professionalità e cuore.
Un umile consiglio ai personale del triage: siate più umani e presenti con chi soffre, amate il vostro lavoro, dalla vostra postazione inizia il benessere del paziente.
Buona lavoro a tutti.
Se si può evitare è meglio
Dopo settimane di attesa per ricovero programmato in pneumologia, giungiamo in PS con codice rosso; nella stessa mattina il reparto di pneumologia chiama casa per disponibilità letto.
Avvisiamo che il paziente è già in PS, risultato: danno il letto al successivo della lista.
Mio padre resta in PS in condizioni gravi per tutto il giorno con ossigeno e in attesa di un fantomatico pneumologo che scenda, credo dal cielo, per valutare le condizioni e per confermare il ricovero che sarebbe già dovuto essere confermato.
Pessima comunicazione tra gli addetti, mancanza di organizzazione, pazienti lasciati a sè stessi, scarsa sensibilità di alcuni assistenti.
Da migliorare e parecchio
Arrivo in PS alle 19.00 con difficoltà a parlare e intorpedimento alla testa.
Mi fanno un ECG subito. Infermieri abbastanza gentili anche se presissimi. Poi la dottoressa mi vede solo alle 22.00 quasi scocciata.
Alle 23.00 (dopo 4 ore) mi fanno la TAC (se insomma avevo qualche problema ischemico era già tardi) ovviamente senza contrasto, quindi quasi inutile. La dott.ssa non sa valutare bene, quindi alle 1.30 mi dice che mi trattengono per la notte in osservazione per avere il giudizio il giorno dopo del radiologo.
Su una barella, in corridoio con la luce è impossibile riposare. Durante la notte non passa nessuno a vedere se almeno respiri.
Alle 11.00 finalmente vedo neurologa (gentilissima). Alle 14.00 il cardiologo, bravo ma poco umano.
Alle ore 15.00 le dimissioni.
Per visitarti ti visitano... ma tempi biblici.
Il business dei codici bianchi
Colica renale da calcolosi in seguito a ESWL. 7 ore su una sedia di ferro, ma alla fine il dolore passa e vado a casa con dimissione di "codice bianco": devo pagare 25 € di ticket. Il perchè a Varese una colica renale sia considerata un "codice bianco" è racchiuso in una personalissima interpretazione di una circolare della Regione Lombardia, dove c'è scritto che tutto ciò che è differibile e non urgente è codice bianco e pertanto soggetto a ticket.
Parlando con gli addetti al pronto soccorso, vengo a sapere che i codici bianchi vengono "appioppati" parecchio, un vero business, a tutte quelle patologie dolorose ma che non portano a ricovero e addirittura anche alla rottura del setto nasale (in quanto non comporta ingessatura!)
Inutile dire che per la medesima patologia, qualche mese prima, all'ospedale di Tradate ho avuto addirittura il codice "giallo" (un po' esagerato, ma indicativo delle diversità di vedute tra un ospedale e l'altro).
Consiglio: se proprio non state per morire, non consiglio il pronto soccorso dell'ospedale di Varese, anche perchè l'ambiente è, scusate, da terzo mondo!).
Allucinante
Sono le 23.38, da 5 ore chiedo di vedere mia madre! Risposte? Poche e confuse. Mi domando, se la Lombardia è il fiore all'occhiello della sanità nazionale, siamo messi male ma veramente! Dopo quattro ore parcheggiato su una panchina di lamiera, con a disposizione un wc sporco di escrementi, mi hanno concesso di spostarmi su un'altra panchina di lamiera e di mia mamma neanche una parola! Il cardiologo??? Mai visto!!! E ora manca poco alla mezzanotte.
9 ore per una TAC
Mia madre, operata 2 gg. prima in neurochirurgia per eliminare un ematoma sottodurale, ha dei sintomi di aggravamento. Il medico consiglia una TAC e ci dice di andare al pronto soccorso. Arrivati lì alle 9 del mattino, la TAC viene fatta alle 11.00 e non dà evidenze gravi; la dott.ssa di turno indica come necessario un elettroencefalogramma. Da lì parte l'attesa fino alle 18.00. L'encefalogramma risulta illeggibile (fatto tra l'altro con l'addetto costantemente al telefono per i fatti suoi). A quel punto ci viene comunicato che l'esame va rifatto il mattino dopo e mia madre deve restare al pronto soccorso per la notte sulla stessa barella su cui è rimasta tutto il giorno!! Parte la protesta e la richiesta di prendersi la responsabilità per ogni aggravamento eventuale. Consultazioni frenetiche finchè ci dicono che può tornare a casa. Siamo senza parole: mia madre stremata, dopo 9 ore su una barella stretta, senza mangiare e naturalmente senza nessuno che nel frattempo abbia avuto un po' di gentilezza. Solo risposte sgarbate. Mai più un'esperienza simile a Varese.
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