Pronto Soccorso Ospedale Piacenza
Recensioni dei pazienti
11 recensioni
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POVERI ANZIANI
Cercate d'accompagnare i vostri anziani, sono semplicemente abbandonati per ore infinite, senza che nessuno se ne preoccupi, mentre il personale ridacchia negli uffici. Nessuno che chieda a 'sti poveri vecchi se abbiano necessità, magari la voglia di andare in bagno, magari hanno sete... Forse e tutto il sistema che e' intasato, ma e' semplicemente una schifezza. Dopo 4.30 ore di attesa (senza alcun tipo di assistenza), alla mia domanda mi viene risposto che, se non ci sono urgenze, "forse nelle successive 2,30 ore un dottore vedrà la signora". Ridicolo.
Ottimo servizio!
Sono un medico, ma questa volta purtroppo sono diventata paziente a causa di una fastidiosa colica renale. In tre ore di permanenza in pronto soccorso, dal triage alla dimissione, mi hanno visitato e fatto ecografia, Tac e visita urologica: veramente tutti estremamente competenti, professionali e umani; sia i due medici dr. Agosti e dr. Spina, sia tutto il personale infermieristico.
Bravi tutti! E grazie!!!
Increscioso episodio
Scrivo in seguito ad un increscioso episodio avvenuto in Pronto Soccorso il 10/08/2023 che ha visto coinvolta mia madre, accompagnatrice di uno zio gravemente compromesso che necessitava di un ricovero urgente.
Da infermiere volevo esprimere il mio disdegno nei confronti di alcuni colleghi del Pronto Soccorso, incapaci di interloquire e rapportarsi in modo “educato e civile” con chi gli pone semplici e dovute domande.
È una vergogna per la nostra professione che ci siano persone simili; non parlando poi dei due dottori che, scaricandosi a vicenda le responsabilità, non hanno saputo fare una diagnosi di uno zio 93 enne, gravemente malato in seguito ad una importante caduta, lasciato un giorno intero in un angolo di astanteria e che per mancanza di un posto letto (così è stato detto…) e di cure del caso, è stato prontamente rispedito nella struttura di provenienza, senza neppure avvisare chi ha passato ore ed ore con lui (solo perché ha 93 anni, così è stato detto).
C’è solo da sperare di non avere mai bisogno del PS di Piacenza, dove anche impegnandomi a trovare un solo aspetto positivo, stento a trovarlo!
Dimesso dopo un’osservazione molto discutibile con diagnosi di ematoma arto inferiore sinistro, il tutto accompagnato da una lettera di dimissione che per tanti aspetti rasenta l’assurdo (STABILITA’ DEL QUADRO CLINICO, IL PAZIENTE NON APPARE SOFFERENTE, IL PAZIENTE SI ALIMENTA!)
Peccato che lo zio, al contrario, era sofferente, delirante e in condizioni generali completamente scadenti, e così E’ STATO DIMESSO DAL PS!!
Attualmente versa in fase agonica - ed il trambusto dovuto ai vari trasferimenti sicuramente, data l’età, non ha giovato.
Attese inconcepibili
Una donna di 83 anni post ictus fatta aspettare 8 ore senza nemmeno essere guardata. Semplicemente vergognoso.
L'OBI è un'eccellenza?
L'OBI di Piacenza si può definire un'eccellenza?? Secondo me lo è, e tanto mi basta.
Non sono molto bravo a scrivere, ma vorrei condividere con voi un'esperienza avuta in questo reparto del pronto soccorso dell'Ospedale Civile di Piacenza.
Siamo al sabato prima di Pasqua, blocco totale della mia povera schiena per un'ernia al disco trascurata. Ero in Val Boreca, nel piacentino, e sono stato ricoverato d'urgenza prima al pronto soccorso vero e proprio e poi in questo reparto: l'OBI appunto.
I pronto soccorso hanno tutti una cosa in comune: l'attesa, e vorrei aggiungere, come è giusto che sia, in base alla gravità della tua patologia. Io ero codice verde ed ho atteso: un motociclista mezzo fracassato, un bimbo che era caduto da non so dove, un carabiniere che cerca di convincere una donna a non ritornare dal suo uomo dopo la quarta volta che la mena (ero a pochi passi ed ho sentito tutto nonostante parlassero a voce bassa) - -- Piccola riflessione : nel periodo che sono rimasto in PS ho contato almeno quattro donne con questo tipo di problemi ed in una di esse la cosa era lampante, perché una semplice caduta non ti riduce l'occhio come lo aveva lei. Vi assicuro che non ho particolare simpatia per i carabinieri, ma quel ragazzo mi ha commosso per la passione e lo sforzo sincero che ci metteva per convincere la donna, se non a denunciare, almeno a non ritornare dall'uomo che l'aveva ridotta in quel modo per la quarta volta. A monte.
Vengo portato all'OBI perché non mi reggo in piedi, sono letteralmente bloccato a letto. Il giorno successivo è Pasqua; per la dottoressa responsabile del servizio e per il personale è stato veramente "un giorno di passione" : operatori che attaccano il servizio alle 6:00 di mattina e che dovrebbero smontare alle 19:00 ed invece alle 20:40 sono ancora lì a cercare di far funzionare il reparto nonostante l'arrivo del cambio (una pratica la puoi piantare lì a metà e terminarla il giorno dopo, un malato no) un bordello unico di ricoveri, uno via l'altro.
Ho visto di tutto: gente con un semplice mal di pancia, ancora donne malmenate ( ma noi maschietti non dovremmo fare qualcosa al riguardo, prendere iniziative per sensibilizzare ecc.?), un ragazzo autistico in cura da 6 mesi ricoverato d'urgenza per una forma di ulcera che lo ha ridotto a 45 kg. in pochi giorni, un altro con la faccia distrutta da un incidente. Basta, non sto a dilungarmi oltre. Come abbiano fatto in reparto a non dare i numeri ancora fatico a capirlo ed infatti la dottoressa responsabile del reparto ad un certo punto ha sclerato con un suo collega di un qualche altro reparto durante una telefonata; ci sta e ci mancherebbe che fili tutto liscio come l'olio. Quello che mi ha colpito però è stata l'armonia e l'umanità del personale: tutti, e dico "tutti" e lo sottolineo, dalla responsabile all'ultima delle inservienti, mai un momento di nervosismo o di maleducazione nei confronti dei pazienti, sempre pronti ad aiutare, una pazienza ed una umanità infinita da non credere, soprattutto con alcuni di noi pazienti alquanto "impazienti" e petulanti.
E poi parlano di sanità pubblica che non funziona. Certo che non funziona: negli alti ranghi, a livello politico, tra coloro che tutto ciò non lo vivono sulla loro pelle, non funziona. Tra coloro che calano le loro decisioni dall'alto senza capirne niente, o che badano solo ai loro interessi politici ed economici non funziona!!! Non certo tra questi lavoratori che si beccano turni di lavoro di 12 ore, e non sto esagerando, l'ho visto e sentito con questi occhi e queste orecchie giusto ieri a Pasquetta.
Piacenza, tienitelo stretto questo ospedale e stai vicino ai suoi operatori, soprattutto a quelli del PS: quando e se ne avrai bisogno, loro ci saranno senza badare a turni o stipendi (qualche soldino in più però non guasterebbe).
Questa è la sanità pubblica, quella vera.
Complimenti
Dopo un brutto incidente in bicicletta, mi sono ritrovato al pronto soccorso, trasportato dall'ambulanza. Trauma toracico, male ovunque e varie escoriazioni.
Sono stato trattato subito con efficienza, velocità e competenza. Poi l'osservazione in OBI e infine anche il ricovero in medicina d'urgenza. Sono stato assistito continuamente, informato sempre, ascoltato e anche rincuorato.
Non hanno sottovalutato nulla.
Ambienti pulitissimi, servizi d'avanguardia.
Complimenti a tutti.
Ringraziamento a Dott.ssa Irene Triggia
Ringrazio di cuore la Dott.ssa Irene Triggia per la sua disponibilità e attenzione nei miei confronti. Mettendoci il cuore nel lavoro che svolge. Una delle poche veramente.
Senza parole
Lamentavo forte dolore all'anca sinistra e, oltre a non avermi dato mezzo antidolorifico se non una tachipirina, mi hanno fatto passare da una sala d'attesa all'altra senza mandarmi subito in ortopedia. Non è possibile aspettare dalle 10.00 di mattina a oltre le 19.00. Quando vedi passare i medici che scherzano e che chiacchierano, invece di smaltire tutto molto più velocemente.
Tempi biblici
Dopo anni che usufruisco di questo servizio, causa una mamma ultranovantenne con diverse patologie decisamente invalidanti, devo dire che l'organizzazione di questo reparto è decisamente pessima, non certo per competenza o assistenza, ma bensì per i tempi di attesa, decisamente troppo lunghi o, per meglio dire, biblici. Attendere un giorno intero o mezza giornata per avere gli esiti di una radiografia o altra indagine specialistica, o in alcuni casi il ricovero, indipendentemente dal numero di pazienti presenti, mi sembra veramente eccessivo.
Poco motivati e mal organizzati
Arrivo al pronto soccorso con 20 punture di calabrone. Schiena testa addome ovunque. Certa che non morirò grazie a dio, con dolori atroci da lacrime agli occhi mi butto al pronto soccorso. Dopo avermi definito "pazienze non grave e agitata" ( ma va?) vengo parcheggiata prima due ore in una sala perché i miei valori erano regolari, poi un'altra ora nella sala adiacente per la visita. Visita? Ghiaccio e tachipirina... Ora sarò educata e incisiva: non sono una debolina e, se dopo 20 punture non sono morta, lo scopo di recarmi da voi è quello di trattare il dolore. Perché sapete 5 punture in testa fanno male, se poi ne hai sulla schiena e sulla mano e sei così gonfia da non muoverti più beh... magari fate qualcosa, e non parlo di trattamenti epocali... del ghiaccio???! Il messaggio è semplice: tu infermiera che non essendo dottore non ci potevi fare nulla, offrimi subito del ghiaccio o una tachipirina (visto che l'hai data al tizio a fianco a me) e magari io non passo 4 ore in agonia. Ah, uscita con codice verde devo pure pagare (25 euro una tachipirina e del ghiaccio). Fenomenali. Si è perso il valore del paziente, che tristezza.
Meglio Castel San Giovanni
Dopo aver vomitato tutta la mattina per via di un'emicrania, mi sono recata al pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza (ma sarei stata in condizioni migliori a casa..). Oltre all'attesa di 2 ore, mi hanno fatto una visita di 2 minuti in mezzo a chiacchiere tra medici ed infermiere, che sembravano quasi infastiditi con la mia presenza. Sensibilità zero e poca serietà. Dopo una flebo e un emogramma, la vera sorpresa: 80 euro di ticket! Non consiglio questo ospedale, mille volte meglio l'ospedale di Castel San Giovanni.
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