Pronto Soccorso Ospedale Perugia
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Pronto soccorso con operatori giovani e competenti
Arrivo al PS verso le 5.30 con ambulanza della zia 95enne a seguito di caduta in casa con ferita sanguinante alla testa. Dopo una prima medicazione, si fanno le 9.00 per la visita. Pazienza, si sa che al PS bisogna averne tanta, ma i codici, giustamente, regolarizzano le urgenze.
Tutto il personale, dai barellieri, agli infermieri e ai dottori, è di una grande competenza e umanità.
E sono soprattutto giovani!
Servizio eccellente.
MALEDUCAZIONE E DISORGANIZZAZIONE
Mio padre, arrivato in ambulanza alle 11:00 di mattina, viene preso in carico alle 17:00 di sera, dopo 6 ore di attesa il medico non lo voleva far ricoverare, considerandolo ricovero improprio, dopo essersi sentito male per la seconda volta nell’arco di una settimana, con valori ematici sballati.
Alle 19:00, per chiedere informazioni se veniva ricoverato o meno (dopo 8 ore di attesa), lo stesso medico mi alza la voce e mi sbatte la porta in faccia.
Ci sono modi e modi, ma se non hai l’educazione e il rispetto, è meglio che vai a fare un altro lavoro, soprattutto non a contatto con la gente.
Personale infermieristico sempre gentile, sotto affanno da mancanza di personale e soprattutto di organizzazione.
Altro suggerimento: sarà ora di adeguare/allargare sala d’attesa/triage a un giusto pronto soccorso di un ospedale di città che, oltre Perugia, negli ultimi anni raccoglie un bacino di utenza molto più vasto, vista la chiusura di vari ospedali della provincia di Perugia.
GRAZIE
Ringrazio di cuore per la gentilezza, la competenza e la professionalità il dottor Ugo Gariazzo. Grazie alla sua scelta di come curare la ferita, non ho segni sul volto e nessuna infezione post ospedaliera.
Ringrazio l'infermiere in triage per avermi rassicurato, disinfettato e ascoltato. Non so il suo nome, ma aveva gli occhiali ed era calvo.
Esperienza più che positiva.
Attesa e maleducazione
Sono arrivata in PS con ematoma frontale ed escoriazioni alla fronte ed alle ginocchia.
Non ho ricevuto trattamenti in quanto dopo 3 ore di attesa e di comportamenti maleducati da parte di alcuni operatori, ho rinunciato alla visita e mi sono dovuta recare in un altro pronto soccorso ad un'ora di distanza in auto.
Responsabilità e amore per il proprio lavoro
Desidero esprimere la mia riconoscenza e sincero apprezzamento a tutto il personale del Pronto soccorso (responsabile, dirigenti medici, infermieri professionali, personale dei servizi e di assistenza) per l'alto livello di professionalità, attenzione e umanità che ho ricevuto fin dal primo minuto.
Sono entrato per una broncopolmonite bilaterale, avevo febbre alta con brividi, ma dopo soli 5 giorni di cure adeguate (terapia antibiotica, ossigenoterapia, aerosolterapia) ne sono uscito in ottima forma.
Semplicemente vergognoso
Arrivati alle 17.20 per un taglio che richiedeva sia radiografia che punti di sutura, alle 20.00 ancora si era in attesa e, quel che è peggio, nessuno sapeva dire quanta attesa fosse ancora necessaria. Sul tabellone figuravano persone con accesso alle 11.30 di mattina, che ancora dovevano essere visitate. Magari si potrebbe pensare che ci fossero molto codici rossi, ma in realtà mai più di 1 e mai più di 5 codici gialli.
Personale sicuramente provato e sotto pressione. Sicuramente non era, ne è, loro il problema, ma dell'amministrazione.
COVID-19
Sono stato ricoverato presso il PS dell’ospedale di Perugia per problematiche respiratorie conseguenti all’infezione da COVID-19. Immediatamente sottoposto ai controlli strumentali ed ematici, mi veniva riscontrata una insufficienza respiratoria conseguente a polmonite bilaterale, prontamente trattata secondo i più aggiornati protocolli sanitari consentendomi, dopo solo una settimana, di fare rientro alla mia abitazione.
Ho avuto modo di apprezzare le doti umane e professionali del direttore Dott. Paolo Groff il quale, insieme ad una equipe di medici e personale infermieristico ed ausiliario di prim’ordine, ogni giorno è impegnato per assicurare a tutti i pazienti le sue straordinarie competenze scientifiche nella lotta a questo temibile male.
PESSIMO
Mi "rimandano" a casa una figlia dicendo che c'è il Coronavirus ed è meglio andare a casa! Torni al pronto soccorso dopo due giorni che non riesce a bere e a mangiare da tre giorni (avendo fatto il test della mononucleosi da privati, è risultata positiva) e al triage ti dicono che il posto peggiore è il Pronto Soccorso!! Ma noi che dobbiamo fare?? Ho sentito 2 dottori ed entrambi mi hanno detto di portarla in ospedale che aveva bisogno di essere idratata con flebo, ma qui a Perugia mi dicono che non è il posto giusto!!!
Vergognoso
Persona anziana con dolori ad addome, stomaco e testa, aritmie cardiache e problemi gastrointestinali, entrata in PS 3 volte in una settimana e 5 in due mesi, costretta su carrozzina da 8 a 12 ore di attesa (assurdo) per esami o visita senza trovare il problema.
Più di due mesi di dolori e sofferenza senza trovargli una soluzione...
Personale per la maggior parte che ho trovato indelicato.
Un PS che dovrebbe essere professionale e più numeroso, altrimenti a che serve?
A niente!
SOCCORSO SENZA PRONTO
Basterebbe una parola: vergognoso. Ma voglio essere generosa. Dopo ore di attesa me ne sono andata a cercare aiuto altrove. Evidentemente il personale è sottodimensionato per le necessità della comunità visto che bisogna essere in fin di vita per essere visitati entro 4 ore...
Capisco che certe cose possono essere gestite dal medico curante. Peccato però che i malanni non si annuncino e se ti capita di stare male in un giorno di festa sei fregato! Invece di sbandierare altisonanti parole (triage...), suggerisco di trovare soluzioni più adeguate per i poveri cittadini, che le tasse per la sanità le pagano anche di domenica (almeno io!).
Superficialità
Mio padre, con un cancro al quarto stadio, prima di essere considerato degno di accertamenti è dovuto andare al PS tre volte.
Poi circa dieci giorni fa per un virus contratto è stato ricoverato a medicina interna, dove ha preso pure una bella polmonite. Questa notte è venuto a mancare.
Esperienza molto positiva
Arrivato al mio pronto soccorso di residenza dopo un calvario di esami sbagliati e prognosi non veritiere riscontrate all'ospedale di Olbia Giovanni Paolo II, entro subito in sinergia con tutto lo staff e medici del Pronto soccorso, dove scoprono una fattura del capitello radiale destro. Subito esami e foglio di ricovero.. affidandomi ai medici e infermieri del reparto Ortopedia, tutti gentili e molto professionali (grazie al Dott. Giancarlo Biscarini, grazie al Dott. Costabile Ettore).
Grazie dell'ospitalitá e della pazienza.
Grazie a tutti, aspettando l'operazione, a presto.
Simone Ciccotti
Disorganizzazione
Dopo 5 ore di attesa, mia moglie se n'è andata senza essere stata visitata, nonostante praticamente avesse un buco in un occhio! Vergognoso!
Mancanza di considerazione totale per un malato
Volevo raccontare la mia purtroppo triste esperienza. Sono venuta al pronto soccorso con forti dolori da coliche renali alle 10.30 del giorno 25 aprile 2017. L'infermiera mi ha chiesto il livello di dolore da uno a 10 - io che sono una persona quarantenne e di solito sopporto il dolore bene, ho risposto che soglia del dolore è 8, quasi insopportabile, il che era la verità. L'infermiera invece si è messa a ridere e mi ha dato il codice bianco con quale avrei dovuto passare in Pronto Soccorso fino alla notte, perché a quasi tutti altri i pazienti che venivano dopo di me si dava il codice verde. Il risultato: mi sono fatta accompagnare al Pronto soccorso di un comune vicino, dove hanno subito capito la situazione e mi hanno dato assistenza immediata. Grazie al Pronto soccorso di Assisi.
L'angelo della mia mamma..
Il dott. Condello del 118 è stato un vero angelo per la mia mamma. E' riuscito con enorme coraggio a rianimare la mamma, in ambulanza, che aveva avuto un arresto cardiaco. Con i soli mezzi che possiede una ambulanza è riuscito a riportarla in vita. Gratitudine infinita a questo medico professionale ed estremamente umano.
Poca competenza e attesa troppo lunga
Mio padre arrivò al Pronto soccorso di Perugia con un ictus in corso, le gambe non lo reggevano, tanto che dovettero metterlo in una carrozzina. Nonostante questo, dopo averlo visitato lo classificarono come codice verde, dicendo che "sicuramente" non aveva un ictus. Dovette aspettare l'arrivo della neurologa per 5 ore sulla carrozzina all'ingresso del Pronto soccorso, quando una persona colpita da ictus dovrebbe essere soccorsa immediatamente. Quando finalmente la neurologa arrivò e lo visitò, fu ricoverato per ictus. Dopo un anno è morto.
reparto con presenza di medici pessimi
un mio congiunto è stato trattato malissimo, non sono stati rispettati i protocolli. Gli sono stati somministrati farmaci senza averlo scritto nella cartella clinica. Ho vissuto nell'incubo di aver ancora bisogno di certe persone. Se i medici hanno pregiudizi o non sono all'altezza di trattare tutte le patologie, farebbero meglio a trovare una collocazione più consona al loro grado di professionalità. Non auguro a nessuno le esperienze che ho vissuto li.
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