Pronto Soccorso Ospedale Militello
Recensioni dei pazienti
2 recensioni
Esperienza negativa
Ci rechiamo in ospedale in una calda giornata estiva circa verso le ore 14.00. Il paziente presentava febbre molto alta, vomito e tremori. Si chiede cortesemente al personale medico di turno di fare tutte le indagini per escludere una setticemia, probabilmente avvenuta dopo intervento chirurgico avvenuto 4 giorni prima dell'evento febbrile. Il medico alle mie parole sembrava disturbato e, senza nemmeno guardare il paziente, ci rimanda al medico curante prescrivendoci una pastiglia di Augmentin ed escludendo si trattasse di setticemia. Nel frattempo gli somministrano via endovena una flebo di glucosata e ci manda a casa. Invece siamo andati in un altro pronto soccorso, a Catania, dove gli hanno fatto i dovuti accertamenti e gli hanno salvato la vita, bombardandolo di antibiotici adatti a quello che sospettavamo avesse, la setticemia dovuta all'intervento che aveva subìto nei giorni che precedevano la febbre alta.
SE LO CONOSCI, LO EVITI
IL PAZIENTE (MIO PADRE) E' STATO PORTATO 2 VOLTE NELLE MEDESIME CONDIZIONI, E NEL GIRO DI 24 ORE, AL PRONTO SOCCORSO CON IL 118. IN ENTRAMBI I CASI E' STATO CHIESTO DAI MIEI FAMILIARI IL RICOVERO URGENTE E IN ENTRAMBI I CASI IL RICOVERO E' STATO RIFIUTATO, AMMONENDO GLI STESSI RICHIEDENTI DI NON ABUSARE DEL SERVIZIO E CHE TRATTAVASI DI SEMPLICE SINDROME INFLUENZALE. A DISTANZA DI 72 ORE IL PAZIENTE VIENE RIPORTATO DAL 118 AL PRONTO SOCCORSO, DOVE SUBENTRA UN ARRESTO CARDIACO. MIRACOLOSAMENTE RIANIMATO, IL PAZIENTE FINALMENTE VIENE RICOVERATO, MA NON IN TERAPIA INTENSIVA, COME IL CASO RICHIEDEREBBE.
DOPO 2 GIORNI DI AGONIA IL PAZIENTE MUORE PER SETTICEMIA.
IL REPARTO, COME BUONA PARTE DELL'OSPEDALE, E' DA CHIUDERE ASSOLUTAMENTE O DA PRESIDIARE CON PERSONALE ADEGUATO, COMPETENTE, LIGIO ALLA PROPRIA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE E AL GIURAMENTO DI IPPOCRATE.
QUI DIVERSI PAZIENTI NELL'ANNO IN CORSO HANNO TROVATO IL LORO DECESSO ANZICHE' SOCCORSO E ADEGUATA ACCOGLIENZA.
GLI STESSI MEDICI DEI REPARTI SANNO DELLA NEFASTA REALTA' DEL LORO PRONTO SOCCORSO, MA TACCIONO O NE PARLANO SOLO IN CAMERA CARITATIS TRA DI LORO E CON ALCUNI MALCAPITATI PAZIENTI O PARENTI DEGLI STESSI. IL DIRETTORE SANITARIO NON AVVIA NESSUN PROCEDIMENTO DISCIPLINARE CAUTELATIVO.
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