Pronto soccorso Ospedale Maggiore Bologna
Recensioni dei pazienti
45 recensioni
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Peccato
Mi rendo conto che è impegnativo essere un medico di PS: emergenze, pazienti che a volte sbarellano, sintomi che possono dire tutto e niente... ma magari un po' più di attenzione e ascolto avrebbero fatto evitare un secondo accesso al PS, 5 scatole di antibiotici, una biopsia, gli strascichi di una infezione - professionalmente curata presso altro istituto - anziché venir liquidati con Cervicalgia!
W la sanità pubblica dell’Emilia Romagna
Sabato 12 agosto sono arrivato al pronto soccorso del Maggiore con l’eliambulanza. Ho avuto un problema salendo al Lagi Scaffaiolo e mia moglie ha chiamato il 118. Dopo 5 minuti è arrivato il soccorso alpino. Mi hanno portato al punto di atterraggio dell’elicottero. Dopo una prima visita hanno deciso di portarmi al pronto soccorso del Maggiore. Lì sono rimasto diverse ore, dove mi hanno rivoltato come un calzino facendo ogni accertamento possibile. Tutto con una gentilezza, sensibilità, professionalità e dedizione al proprio lavoro, pur lavorando in una bolgia di arrivi di pazienti di ogni genere e gravità.
La sala rossa, dove sono stato a lungo, è l’esempio di cosa sia la medicina d’urgenza e di come si affronta. Donne e uomini sempre con una parola gentile. Li ringrazio ed abbraccio tutti.
Lussazione spalla
Per una spalla lussata, di notte, attesa di ben 4 ore con dolori atroci e nessun intervento, quando sarebbero bastati 10 secondi ad un ortopedico per rimetterla in sede. E' una cosa indecente.
Elogio
Circa un mese fa, per un episodio clinico acuto molto severo, embolia polmonare massiva, sono stata presa in carico presso il PS da ottimi professionisti (medici, infermieri, e o.s.s.).
Successivamente sono stata trasferita in terapia intensiva, poi nel reparto di medicina d'urgenza.
La grande professionalità, disponibilità ed empatia riscontrate in tutto il personale sanitario nei vari reparti durante la mia degenza, oltre la terapia farmacologica, mi ha aiutato tantissimo a superare questo momento delicato. Vorrei ringraziare sentitamente tutto il personale medico, infermieristico, e il personale OSS per la grande professionalità ed empatia dimostrata.
Pronto soccorso
Ho atteso solo due ore. Considerata l'affluenza, Servizio eccellente!
Grazie.
10 e lode
Codice rosso.
Assistenza 10 e lode
Competenza 10 e lode.
Il massimo in tutto.
Pronto soccorso pessimo
Dopo il morso di un insetto, ho avuto una risposta di tipo allergico sulla pelle, con numerose papule rosse di medie dimensioni.
Giunta al PS, ore di attesa senza aver ricevuto alcun intervento!
Permanenza presso il reparto per gastroenterite
Bravi, disponibili, veloci, competenti e produttivi. Sempre gentili e sorridenti.
Ottimo servizio, grazie.
Pessima assistenza, attesa interminabile
Qualche giorno fa, a seguito di un incidente stradale, sono stata condotta dall'ambulanza presso il pronto soccorso con trauma cranico, ferita lacero contusa aperta e sospetta lesione al rachide cervicale.
Dopo essere stata presa in carico dalla struttura, sono stata abbandonata in una sala di attesa adagiata su una barella come molti altri in attesa di visita. Alle mie richieste di sapere quando avrei potuto essere visitata, mi è stato risposto in modo sgarbato e poco professionale che avevo 32 persone davanti, di cui una decina in codice rosso. Nessuno si è più interessato delle mie condizioni e alla mia richiesta rispetto all'attesa, mi è stato risposto che se non volevo aspettare ero libera di andarmene, poiché non ero prigioniera nè costretta a restare. Era già sera e dovevano ancora effettuare le visite previste per la mattina. Dopo lunga attesa a capendo che avrei trascorso la notte in attesa su una barella, come altre 15 persone senza assistenza e senza distanziamento, ho deciso di andarmene. Non mi è stato nemmeno chiesto di firmare. PRONTO SOCCORSO SONO DUE PAROLE CHIARE E NON OPINABILI. IN QUESTO CASO È MANCATA SIA LA PRONTEZZA CHE IL SOCCORSO. UNA SITUAZIONE ASSURDA NON RISPETTOSA DEL MALATO.
TUTTO QUESTO NELLA CIVILISSIMA BOLOGNA, CITTA' UNIVERSITARIA DELL'ITALIA CHE FUNZIONA.
Pronto soccorso e Osservazione breve intensiva
Devo ringraziare i medici, gli infermieri e tutto il personale di questo reparto. Sono stato ricoverato in osservazione breve intensiva 4 giorni per un rialzo pressorio, ho una cardiopatia ipertensiva e devo ringraziare la dottoressa del decimo piano che ha avuto lo scrupolo di farmi fare una Tac per controllare le condizioni dell'aorta: l'arteria sta bene, ma con quella Tac sono riusciti a trovare una neoplasia silente (tumore che non dà nessun sintomo) al rene sinistro.
Così, dopo un mese e mezzo in lista di attesa, sono ricoverato in Urologia al Maggiore per sottopormi ad intervento con il robot per l'asportazione della massa tumorale.
GRAZIE DI TUTTO RAGAZZI, SIETE VERAMENTE IL TOP.
Assurdo
Entro con codice verde, dolori addominali per inizio di colica biliare. 11 ore di attesa, di cui 5 su di una sedia, prima di essere vista da un medico. Fatti poi esami del sangue, Ecg ed ecografia all'addome.
Tabellone tempi di attesa: spento. In accettazione non viene chiesto se si hanno sintomi covid-19 o se si hanno avuto contatti con persone con covid.
Ristrutturare il PS così non serve a niente.
PS pediatrico
Portata la nostra bambina di 16 mesi, probabilmente complice il fatto del periodo estivo, visite veloci e medici gentili e competenti.
Abbiamo aspettato davvero poco, e in questo periodo di allerta covid-19 si va direttamente al pronto soccorso pediatrico molto velocemente.
Disorganizzazione, maleducazione, arroganza
L'ultimo episodio si riferisce al 03/07/2020. Viene chiamato il 118 su invito del medico di base per sospetto scompenso cardiaco per mia madre. Io arrivo al pronto soccorso ovviamente separatamente da lei; faccio presente all'accettazione che mia madre, con demenza mista di grado severo e MMSE 10, ha diritto a un accompagnatore al pari di una bambina di pochi anni e che inoltre ha diritto di priorità, a pari urgenza ovviamente; ho tutta la documentazione con me. Mi rispondono che devo aspettare fuori dall'ospedale e che verranno a chiamarmi appena il medico la visita. Continuano per 4 ore a dirmi che la stanno visitando e che mi chiameranno entro 5 minuti, finchè mi dicono che l'hanno ricoverata alla medicina di urgenza e di chiedere a loro. Alle mie rimostranze per non essere stata chiamata, esce quella che dichiara di avere chiamato, ma che non è uscita dall'ospedale "perchè loro non sono tenuti a uscire a chiamarci". Le ho risposto che loro mi hanno più volte detto di stare fuori e che proprio lì fuori sarebbero venuti a chiamarmi, e lei ha risposto che era corretto poichè così dice la circolare. Ecco, dopo questo dialogo alla Gianni e Pinotto, io non mi meraviglio, nè dovrebbero meravigliarsi loro, se, come già capitato, persone meno educate e civili di me poi reagiscano.
Comunque ho dovuto aspettare altre due ore al reparto in cui l'avevano ricoverata per sapere che al pronto soccorso le avevano fatto degli esami del sangue solo parziali (d'altronde lei non poteva elencare i suoi sintomi e le precedenti problematiche) e che l'avevano poi spedita su completamente terrorizzata e spaesata dopo 4 ore.
Purtroppo ritengo che ogni volta che i miei genitori sono stati portati al Maggiore, si sono comportati in modo semplicemente vergognoso.
Imbarazzanti
Mi sono recata al pronto soccorso per la rimozione di una spina di pesce in gola e, dopo 3,5 ore di attesa, mi sono permessa di chiedere quando sarei stata vista da un medico, il quale doveva semplicemente compilare un foglio per poi mandarmi in otorinolaringoiatra per la rimozione della lisca. Alla domanda mi è stato risposto che 3,5 ore era un tempo di attesa normale e che mi avrebbero visitato chissà, forse dopo un’ora, forse dopo cinque. Dovevo aspettare buona buona... Mi sono recata quindi al PS di Vergato e prontamente mi hanno visitato e telefonato direttamente al pronto soccorso di otorinolaringoiatria del Maggiore chiedendosi perché, visto che dovevano solo indirizzarmi lì, mi avessero fatta aspettare quasi quattro ore! Con il loro foglio di accettazione sono tornata al Maggiore (da notare: 40 minuti per andare e 40 minuti per tornare, oltre al costo della benzina e allo stress subìto) e mi hanno subito visitata.
Mi chiedo: ma non vi pare il caso di organizzare un pochino meglio le accettazioni? Un medico ci avrebbe messo 2 minuti a compilare un foglio e mandarmi dall’otorino al II piano! E soprattutto: è questo il rispetto che avete per i pazienti? Non siamo numeri, ma persone, e questo spesso viene dimenticato!
Sospetto coronavirus
11/03/2020. inviata da medico di base ed igienista per sospetto coronavirus con richiesta di verifica (tampone) tramite 118 - procedura standard per questa emergenza - sono rimasta 4 ore in attesa nella area accettazione a contatto con altre persone. Dopo 4 ore, alla mia richiesta di delucidazioni, mi è stato consigliato di andare a casa e stare isolata per qualche giorno, sulla base della prova di saturazione (effettuata dopo 4 ore che ero ferma sopra una sedia). Nessun tampone. Infermiera che ha messo in dubbio la professionalità del medico di base e dell’igienista e che nel mentre autorizzava l’ingresso, senza protezione, ai riders che dovevano consegnare 40 pizze. Mai più.
Fenomeni!
Che Pronto Soccorso!!! Una infermiera sosteneva che io non avessi nulla di rotto perché mi aveva sottoposto a un prelievo del sangue e ad elettrocardiogramma..
Le lastre hanno rilevato due fratture al bacino che dopo ben 5 ore di attesa sono riuscita ad ottenere con urla per il forte dolore. Otto ore in tutto ho passato dentro l'ospedale. Poveri noi!!
Grazie Pronto Soccorso, grazie reparto 12° piano
Grazie Pronto Soccorso, grazie 12mo piano, grazie Ospedale Maggiore!
Il mio grande grazie al dott. Mauro Silingardi, primario di Medicina A, alla Dott.ssa Olga Coronado, direttrice 12° piano Ala Lunga, al Dott. Stefano Pretolani gastroenterolo-epatologo, alla Dott.ssa Cecilia Merli dirigente Pronto Soccorso e a tutti i Medici, Infermieri, Barellieri, Segreteria che mi hanno accolto, ricoverato, visitato, curato, guarito da importante forma di Polmonite da Legionella (40,4 di febbre!). Ricoverato il 25 novembre 2019 – dimesso il 28 novembre 2019 – convalescenza sotto controllo – visita medica finale il 23 dicembre 2019 (data posticipata su mia richiesta).
Posso testimoniare che in questa situazione patologica (per me anche un po’ a rischio vista l’età un po' avanzata) ho potuto constatare e “vedere” solo gentilezza, attenzione e professionalità da parte di tutto il numeroso Staff Medico- Infermieristico- Organizzativo dell’Ospedale Maggiore che a vario titolo mi ha seguito dal 25 novembre al 23 dicembre 2019.
Feedback positivo a 5 stelle, se possibile… a 10 stelle!!!
Grazie, grazie di cuore!
Giovanni Pelagalli – Bologna - classe 1941.
Un incubo
Sono entrata che stavo malissimo, dopo ore circa 7 ore mi hanno diagnosticato una colica biliare. Mi tengono in osservazioni in OBI per la notte, dove ben presto mi rendo conto non ci sono servizi igienici ma bisogna usufruire di quelli del pronto soccorso. Non ho parole... Il giorno dopo mi tengono ancora dentro in OBI e vorrei farvi notare che, oltre ad avere un male cane, non hai neanche dei servizi igienici adeguati, una vergogna. Ho deciso di fare questa recensione perché spero serva a qualcuno per non arrivare a subire quello che ho subìto io che, oltre a un dolore lancinante, non riuscivo neanche ad usufruire di servizi igienici per una corretta igiene personale. Vorrei chiedere ai Nas se li hanno mai visto quei bagni!!!!
VERGOGNOSO
Ho accompagnato mio figlio 15enne al pronto soccorso per sospetta appendicite alle 17.30: sono le 3.10 di notte e ancora siamo qua ad aspettare che un medico lo visiti! Trattamento inconcepibile per una città come Bologna!
La considerazione, anche di noi pazienti
Oggi mi sono recato al pronto soccorso del Maggiore con un sintomo poco simpatico, il rischio di un ictus era oggettivo ma non ho esasperato i toni, forse perché sono così, poco propenso al dramma.
Al mio arrivo le pratiche e, detti i sintomi, poche parole, misurazione della pressione anamnesi di massima e velocemente alle verifiche del caso.
Siamo abituati a sentirne di ogni sul sistema sanitario, erano anni che non passavo dalle loro parti, quindi un po’ di apprensione e qualche dubbio lo avevo.
I reparti immacolati ed il personale pronto e disponibile mi hanno rassicurato; l’attesa, non breve, mi ha permesso di osservare quanto fanno queste ragazze per noi, vecchi ammaccati o giovani scombinati, extracomunitari impauriti, ad ogni uno una parola e, comprensione.
Sarò stato fortunato, ma forse prima di criticare tutto mettiamoci nei panni delle persone che operano in questi ambienti, forse verremo trattati come meritiamo, apprezziamo queste persone che si sacrificano per noi, forse il segreto per essere considerati e considerare il sacrificio degli altri?
Buona vita a tutti.
Pronto soccorso
Una aggressione subìta da un uomo, è già la terza volta che mi reco in ospedale con ambulanza per fare accertamenti, ma ci sono sempre i tempi di attesa assolutamente inaccettabili con soli 2 medici. Questa volta probabilmente ho il naso rotto e non riesco a respirare, ma per l'accettazione non è grave. Ho 24 persone davanti e non so se resisto.. Stupendo dove vanno le tasse che pago, nessun aiuto.
Vergognoso
Mi sono recata presso il pronto soccorso a seguito di un incidente stradale e, a parte i lunghissimi tempi di attesa, ho trovato personale davvero maleducato all'accettazione.
Al banco dell'accettazione, mentre l'infermiera prendeva nota dei miei dati, le si avvicina un portantino dell'ambulanza chiedendole se avesse ricevuto la richiesta di amicizia di un suo conoscente su Facebook.
Allora l'infermiera tira fuori il cellulare che aveva in tasca, controlla su Facebook e non trova la richiesta.
Lui le si avvicina e controllano insieme.... nel frattempo arrivano altri due infermieri e guardando il cellulare e tutti iniziano a commentare il personaggio.
Il tutto davanti a me dolorante mentre ero in attesa che mi prendesse i dati.
Poi si avvicina un signore per chiedere una semplice informazione e l'infermiera gli dà del maleducato perché ha sorpassato la fila.
Una cosa davvero inconcepibile in un ospedale di questa portata.
GRAZIE
Pronto Soccorso efficiente, servizio ottimo e personale pronto.
Grazie di tutto.
Shock anafilattico
Sono stato ricoverato la sera del 8/8/2018 in codice rosso per shock anafilattico dovuto a 11 punture di imenottero. Personale professionale al pronto soccorso, in reparto Medicina d'urgenza altrettanto.
Anche se per mia fortuna ho soggiornato per la sola notte ed il resto della giornata (fino alle ore 18.00) per essere monitorato, ho potuto constatare, educazione, professionalità e gentilezza (che non fa mai male).
Grazie a tutti quanti, in primis al 118 dell'ospedale di Bentivoglio che mi ha prestato soccorso a casa mia fino al Maggiore.
Maleducati
La maleducazione qui al pronto soccorso fa da padrone, non vai via se non passano minimo 6- 7 ore. A me ne sono passate 9 per una radiografia e una Tac e per ben 9 ore nessuno che mi desse informazioni di cosa si doveva o poteva fare. Mio figlio, diabetico, senza pranzo e cena, quando poi è stato male ho dovuto prendere un taxi per andare a casa a prendere insulina e cibo. Al PS io ho chiesto più volte cosa potevo fare, e quanto ancora aspettare (non avendo un posto statale dovevo avvisare dove lavoro) ma niente. Anzi, una infermiera di turno non ha fatto altro che urlare contro tutti i presenti, quando sarebbe bastato educatamente parlare con un tono diverso, rassicurando i pazienti che purtroppo c'era da aspettare molto.
Maleducatissimi ed arroganti.
Complimenti
Mi portarono al PS in data 06 febbraio 2018, pomeriggio, e devo dire di essere stato accolto con molta empatia (mia grande sorpresa!) e quindi seguito con attenzione e professionalità.
Pronto soccorso ortopedico
Mi sono recata al pronto soccorso del Maggiore per un forte dolore al braccio sinistro e per la presenza di una grossa tumefazione al gomito, in più febbre a 39. Triage alle 14.37, codice bianco. Dopo 6 ore, dico 6 ore, di attesa sulle scomodissime sedie del pronto soccorso, ho lasciato l’ospedale. In 6 ore, ripeto 6 ore, nessuno si è avvicinato a me per verificare i sintomi, nè personale sanitario nè parasanitario. Alle mie rimostranze al personale all’accoglienza, espresse dopo la quarta, quinta e sesta ora di attesa, mi è stato riferito che il mio caso, essendo codice bianco, veniva postposto rispetto a codici di altri colori ma... io dico, il foglio di ammissione a PS riporta chiaramente che trattasi di CODICE DI PRIORITA’ INIZIALE, in sei ore di attesa il mio stato è andato peggiorando e NESSUNO se ne è interessato. Se un essere umano si reca al pronto soccorso il sabato pomeriggio, è perchè sta male. L’infermiere al triage è pur sempre un infermiere e come tale può sbagliare, oppure i sintomi lamentati all’accettazione possono peggiorare. Ma NESSUNO mi ha neppure guardata o chiesto il mio stato di salute.
MEDICINA D'URGENZA: assistenza e professionalità
Nel maggio scorso sono stato ricoverato presso il reparto di Medicina d'urgenza dell'Ospedale Maggiore di Bologna per una frattura al bacino. Sono stato assistito egregiamente e in modo molto professionale. Sono state anche fronteggiate in modo celere ed efficace due minacce di blocco intestinale. L'invio al reparto lungodegenza mi ha permesso di stabilizzarmi.
Ringrazio tutti gli operatori.
Attesa infinita, 10 ore
Sono stata in degenza in medicina d'urgenza il 6 febbraio 2017. Diagnosi: polipo al colon ascendente di 3 cm. Nell'attesa dell'istologico sono stata dimessa ancora con dolori di pancia come prima. Mi è stato riferito che sarei stata contattata da qualcuno per una visita gastroenterologica e che entro 7 giorni avrei dovuto farla, invece me l'hanno data per il 13/03/2017 Per essere breve, l'istologico era positivo e se io non avessi chiesto informazioni, nessuno avrebbe pensato di avvisarmi. Avrei dovuto saperlo a breve, invece è passato un mese. Sono molto indignata.
Dal pronto soccorso al reparto Gastroenterologia
Portatore di stent biliare in corso di colangite preceduta da perdita di coscienza.
Dopo attesa di 4 ore vengo visitato a parole, dagli esami del sangue il medico presume che lo stent non sia occluso e non procede ad ecografia o altro esame diagnostico. Dopo un'ora e trenta, abbandonato dolorante in corridoio, vengo ricoverato a medicina d'urgenza in attesa di un posto libero a gastroenterologia, reparto dove circa un mese prima mi era stato posizionato lo stent tramite endoscopia. Durante la notte mi viene iniziata terapia endovena con Agumentin e al mattino vengo trasferito a gastroenterologia, dove si limitano per 48 ore a continuare la stessa terapia senza altre indagini. Firmo e me ne vado.
Dopo pochi giorni vado a pagamento dal direttore responsabile del reparto di gastroenterologia che non procede ad alcuna verifica, non mi fornisce il suo numero telefonico e mi dice che dovessi stare di nuovo male dovrei recarmi ancora al pronto soccorso. Nel mese seguente, ottobre 2015, soffro di malessere generale, nausea, febbre e dolori addominali. Tramite una conoscenza vengo indirizzato dal Professor Festi, direttore di gastroenterologia e specialista delle malattie delle vie biliari presso il Sant'Orsola. La visita completa di ecografia è accurata e si prolunga per quasi un'ora. Vengo ricoverato, immediata successiva ecografia diagnostica dilatazione delle vie biliari entraepatiche: si procede ad endoscopia e a rimozione dello stent che risulta ostruito ed infetto.
Tempi di attesa lunghissimi
Premetto che sto scrivendo direttamente dal pronto soccorso. Oggi 15 agosto 2015 mi reco con mio padre al PS dell'ospedale Maggiore alle ore 16:15. Sono vari giorni che mio padre ha dei forti dolori all'addome e dissenteria che non sono passati con i farmaci da banco. Il medico del triage fa una prima visita misurando pressione battiti e temperatura, ci fa accomodare e ci dice che ci chiameranno; passano svariate ore (il tabellone non funziona e in sala siamo in 4 persone da quando siamo arrivati e sono state chiamati solo una o due pazienti), io mi accingo per chiedere informazioni e mi dicono che abbiamo solo due persone davanti (un'altra ora di attesa) e i medici ridono mangiano e scherzano, ma di chiamare i pazienti nemmeno il pensiero. Poi sfortuna vuole che dopo 4 ore di calma, il PS si riempia di ambulanze ed alla nostra domanda "siamo qui da 4 ore avete chiamato solo due persone, ora quanto ci vorrà?!?", la dott.ssa ci ribadisca che abbiamo due codici gialli davanti... Mio padre alterato dice alla dottoressa che se non lo visitano se ne va. Allora ci prendono in considerazione e ora siamo a fare le lastre dopo l'esame del sangue.. Chissà a che ora andremo via dato che sono solo le 21:50!
Io capisco che un codice verde sia meno grave di un giallo, ma se i medici non lavorano quando ci sono solo tre pazienti, figuriamoci quando ci sono delle emergenze! Comunque la mia valutazione è pessima... In più la cortesia non è certo di casa.
Gentilezza e competenza professionale
Ieri sera mi sono presentato al Pronto Soccorso a causa di un'ernia inguinale che non riuscivo a ridurre e mi causava dolori all'addome.
Sono stato accolto dal personale del Pronto Soccorso con professionalità.
In particolare ho apprezzato il garbo e la professionalità della Dott.ssa Laura Cecilioni, la quale ha richiesto l'intervento del chirurgo Dott. Navarra, che con grande perizia è riuscito a ridurre l'ernia. Ho passato la notte in osservazione all'OBI dove ho potuto riscontrare l'efficienza e la disponibilità di tutta l'équipe, che ringrazio.
Competenza e professionalità
Sono stata ricoverata in OBI ieri 11 marzo e dimessa oggi per una forte crisi asmatica.
Vorrei ringraziare tutto il reparto e gli infermieri, che mi hanno assistito con competenza in questa mia breve degenza. Particolare riconoscenza alla dottoressa Calderoni Debora, che mi ha accolto in pronto soccorso, e alla Dottoressa Giordano Jole dell' OBI, di una professionalità, competenza, disponibilità e umanità uniche.
Ancora un sentito ringraziamento a tutti gli operatori del P.S. e dell OBI.
Varricchio Egizia
Medicina d'urgenza
Non ho nulla da dire sul pronto soccorso... il mio rammarico è da attribuirsi alla Dott.ssa Zini, medico del reparto medicina d'urgenza dove mio padre è attualmente ricoverato in coma con lesioni cerebrali ed ora anche rischio polmonite per complicanze. Mio padre ha 74 anni, sopravvissuto miracolosamente (e grazie ai medici meravigliosi del Bellaria) ad un sospetto linfoma cerebrale. Da allora tre anni vissuti a provare a recuperare una vita dignitosa vicino a sua moglie (mia madre), non vedente. Poi la caduta... ed ora mia mamma con un filo di voce, quella che le è rimasta, tenendo la mano a colui che per lei sono stati i suoi occhi, il suo calore, il suo amore, chiede di poter avere "notizie" sulla possibilità di vita di suo MARITO. Non vuole disturbare e lo fa dopo tre giorni di ricovero, percependo un evidente peggioramento. La dottoressa in questione la liquida in 3 minuti dicendole senza mezzi termini che è in grave pericolo di vita e, con aria glaciale, le dice che ci vorrebbe un miracolo. Il giorno dopo peggiora lo stato polmonare e richiede nuovamente di poter vedere un medico. Dopo molto tempo di attesa compare la Dott.ssa Zini che la accoglie piuttosto seccata, chiedendole cosa volesse sapere ancora visto che avevano parlato MEZZ'ORA il giorno prima (accanto alla nipote!); ma io non sono la nipote... SONO LA FIGLIA! Mia mamma CIECA, era sola e ha tentato a forza di avere qualche notizia che la tranquillizzasse o la preparasse al peggio vedendo gli sviluppi, ma è stata trattata male. Farò di tutto perchè ciò non passi inosservato. In tutto questo, il reparto (tutti gli altri) è ottimo e credo comunque stiano facendo di tutto per tenere in vita mio padre.
Pessimo!
Il giorno 24 Settembre 2014 mia figlia viene trasportata per una crisi asmatica, sopraggiunta a scuola, al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna da un ambulanza.
Quando la raggiungo è appena stata registrata, ci dicono che l'attesa sarà di circa 2h, mia figlia ha un codice di urgenza verde.
Dopo quasi 5h di attesa mia figlia ha dei problemi ulteriori e un dolore ai polmoni; io irritato vado a segnalare la cosa, lamentandomi dell'attesa ingiustificata in una giornata assolutamente normale, visto che nell'attesa è stata ricoverata solo 1 persona con codice rosso (così risulta dai tabelloni luminosi). A questa lamentela vengono rilevati i battiti cardiaci e l'ossigenazione, che risultano a norma, ci dicono che verrà chiamata a breve e ci sono solo 3 persone in attesa prima di noi.
Dopo mezz'ora chiedo nuovamente la situazione, visto che ancora non è stata visitata e la ragazza mostra segni di nervosismo e malessere, viene prospettata un ulteriore ora d'attesa.
A questo punto decido di abbandonare il pronto soccorso, la porto al PS dell'ospedale di Vergato, dove in meno di 1h viene accettata, visitata, constatando che l'asma era risolta ma era sopraggiunta una iperventilazione dovuta ad una crisi di panico, presumibilmente causata dall'attesa. Quindi le viene somministrato un aereosol e viene rivisitata per la dismissione completa.
Constatando che in 5h mia figlia non è stata visitata, nemmeno sommariamente per un farmaco che tamponasse il disagio, e che la giornata era assolutamente normale, trovo assolutamente inadeguata la tempistica di pronto soccorso.
Incidente stradale
Il 24 agosto 2014 mi hanno portato con l'ambulanza al PS di Bologna a seguito di un incidente stradale.
Mi hanno diagnosticato una frattura alla tibia e quindi mi hanno ingessato la gamba. Vorrei ringraziare tutto il personale per l'assistenza prestatami e soprattutto per la loro gentilezza e disponibilità, che in un ospedale non dovrebbero mai mancare.
Mia esperienza al pronto soccorso
Martedì, 22 luglio 2014, sono stata al pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna perchè avevo un gran fastidio e dolore all'interno dell'orecchio sinistro. A differenza di 3 anni fa, ho trovato un servizio efficiente e veloce, sia alla reception e presso l'ambulatorio di otorino. Spero che questa efficienza sia estesa a tutte le specializzazioni e soprattutto al primo intervento (arrivo paziente).
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
INDEGNO DI UN PAESE CIVILE
Accesso al PS tramite mezzo proprio alle ore 13.10 per sospetto versamento pleurico in pneumotorace, già diagnosticato in seguito ad ago aspirato. Ricovero necessario alle ore 00.10 per osservazione ed eventuale drenaggio (che viene effettivamente effettuato con esito positivo la mattina seguente).
Nonostante mia madre si sia presentata al Triage con adeguata documentazione clinica, richiesta del medico di base, indicazioni specifiche da parte del chirurgo toracico che la segue da diversi anni e soprattutto difficoltà a respirare, non è stata visitata fino alle ore 21.00, se si esclude l'elettrocardiogramma di routine effettuato dopo le mie e le sue ripetute lamentele.
Questa lunga ed estenuante attesa è stata condivisa da diverse persone in situazioni analoghe alla nostra, persone molto più anziane di mia madre (e soprattutto non indipendenti come invece, fortunatamente, è lei) che sono rimaste "parcheggiate" in sala d'attesa con un'incuria che ha dell'incredibile!
Ho inoltre scoperto che il pronto soccorso viene utilizzato normalmente come ostello per ubriachi, al punto che il personale ospedaliero chiama i suddetti per nome!!
Sono cosciente che una struttura ospedaliera d'urgenza abbia l'obbligo di assistere chiunque, ma nel rispetto di tutti invece, quando ho fatto presente che la signora alla mia destra emanava un odore nauseante ed il signore alla mia sinistra sputava a terra, chi di dovere mi ha risposto "non so cosa dirle signora, se le dà fastidio si sposti, cosa vuole che ci facciamo noi?".
In conclusione, pur consapevole che le emergenze sono ben più importanti ed hanno priorità assoluta, penso che l'organizzazione del pronto soccorso vada totalmente rivista perché è inconcepibile aspettare quasi 9 ore per essere visitati e quasi 12 ore per scoprire che è necessario un ricovero!!
La struttura del pronto soccorso, recentemente rinnovata, è veramente bella; peccato che nessuno abbia ritenuto indispensabile intervenire sul fattore principale: l'assistenza e, di conseguenza, l'attesa.
Un buon primo passo potrebbe essere aumentare il numero di medici in servizio, anche se mi rendo conto che per decisioni di questo tipo il parere vincolante arriva dalle amministrazioni centrali.
PRONTO SOCCORSO DA TERZO MONDO!!!
Per fortuna non abito a Bologna, mi sono resa conto che ad avere bisogno di assistenza sanitaria in questa città è un vero problema. Bloccata a letto senza potermi muovere per una probabile ernia cervicale, ho chiamato il 118 che è arrivato tempestivamente; tutti molto disponibili e simpatici. Arrivata al P.S. dell'Ospedale Maggiore in barella, l'infermiere di turno ha scritto (me ne sono accorta a casa) codice verde e che ero arrivata con mezzo proprio. Dalle ore 17.00 all'1.00 di notte sono rimasta in barella dolorante, senza essere minimamente presa in considerazione. Insieme a me c'erano altre persone barellate, in attesa di essere chiamate, mentre le persone abili ed in grado di deambulare venivano chiamate. Alle 2.00 del mattino mi hanno fatto una radiografia e una flebo, alle 4.00 sono stata dimessa, sono andata a casa con l'auto dei miei genitori, che per fortuna erano venuti dalla mia città che dista 300 Km. Dopo 2 settimane di terapia, senza esiti positivi, ho fatto una risonanza magnetica a pagamento 250 euro, con un'autoambulanza sono ritornata nella mia città, dove sono stata ricoverata nel reparto di ortopedia per le una terapia adeguata. Dopo questa incresciosa esperienza, ho rivalutato l'ospedale della mia città!!!
Pronto soccorso
Entrato in pronto soccorso alle 16:00, dopo essere caduto con lo scooter lamentando dolore ad una gamba e con presunta frattura, dopo 4 ore e un quarto non sono stato nè visitato, nè tanto meno disinfettato nelle escoriazioni. Ho visto persone anziane, che erano già lì dalle 14:00, che quando io alle 20:15 me ne sono andato di mia volontà, dovevano ricevere ancora i primi soccorsi. 4 ambulatori che risultavano operativi ed 1 solo medico a prestare servizio. Complimenti all'efficienza ed al quotidiano tran tran adottato come in un qualsiasi ufficio di pratiche auto. Sicuramente la definizione "d'Urgenza" non si addice al vostro reparto.
Da non credere!
Mia madre ultranovantenne improvvisamente non vede più da entrambi gli occhi. Viene portata al pronto soccorso dal 118 e successivamente valutata dall'infermiera di turno la quale, dopo avere acutamente osservato: "ma ha 90 anni!" e nonostante l'accorata richiesta di valutazione neurologica, l'ha spedita dall'oculista, il quale ha segnalato il sintomo: coma neurologico. Tuttavia abbiamo dovuto aspettare quasi cinque ore prima di essere sottoposti a TAC che ha evidenziato l'ICTUS.
Per ore è stata su una lettiga e abbiamo dovuto portarla noi in bagno due volte, con i rischi del caso, poi con "pazienza" è intervenuto un infermiere che ha provveduto per altre due volte. Erano quasi infastiditi gli addetti per la "inappropriata" presenza dei parenti.., ma come si poteva lasciare una persona di quell'età e con quei sintomi? In tutti i modi viene raccomandato di precipitarsi in un Ospedale attrezzato in presenza dei sintomi descritti, ma per avere un PRONTO SOCCORSO! ribadisco SOCCORSO PRONTO! Il trattamento subito a livello morale è umiliante, per fortuna il reparto Stroke del Maggiore è degno di una clinica svizzera... ma mi chiedo come possa essere possibile che sia un infermiere a valutare il codice dell'urgenza.
Pessimo
Incidente ore 2.00, ricovero ore 3.00. TAC ore 8.00. Visita ore 11.00. In un salone con albanesi ubriachi coinvolti in un incidente, piantonati da polizia. Ovviamente gli albanesi hanno avuto la precedenza. Anche evitando di uscire il sabato sera, se capita di aver necessità di uscire di casa e un 18enne con l'auto nuova Ti viene addosso, puoi andare solo al Maggiore..
Evidentemente non ci sono soldi per mettere 4 medici in più, pulire i bagni almeno ogni mezz'ora, avere una sala più confortevole, far assistere da un paio di infermieri in più i poveretti abbandonati sulla portantina, soprattutto quelli soli come cani, senza amici e parenti. Il mio giudizio è ZERO. Pensate che avrei dovuto fare i bisogni in mezzo alla sala illuminata a giorno, senza assistenza, se non di una "padella". Mi sono alzato e sono andato un po' a stento nello squallido bagno. Il medico poi, dopo otto ore, durante la visita mi ha fatto notare che ero "andato a spasso per l'ospedale". Ricordo anche che nelle otto ore coricato e ogni tanto spostato (senza che nessuno mi rivolgesse la parola) notavo degli spruzzi di liquido rossastro che adornavano il soffitto. Che orrore di posto. Il giudizio è ZERO.
Arrivo a piedi al Pronto Soccorso..
Alle 7 di mattina di domenica 22 aprile salgo a piedi sulla rampa di accesso al P.S.
Visibilmente claudicante, aggrappandomi al corrimano, tenendomi il ginocchio con una mano per cercare di alleviare il dolore che ad ogni passo si acuisce. Ogni tanto mi fermo a riprendere fiato.
Mi fermo ad una decina di metri dall'ingresso dove, all'esterno, alcuni infermieri sono in "pausa sigaretta". La loro vista e il loro fumare non mi disturbano affatto; anzi sono confortato, perchè (penso) avendomi visto così malmesso sicuramente mi allungheranno una di quelle carrozzelle che intravedo vicino alla porta, oppure mi chiederanno se ho bisogno di aiuto.
Invece nulla. Io li guardo, adagiato sul corrimano e con il mio ginocchio in mano, loro mi guardano, ma come se non mi avessero visto. Però si scansano un poco per farmi passare quando arrivo in cima.
Erano fuori servizio? Non era nelle loro mansioni allungarmi una carrozzina? Ma se uno di loro avesse incontrato uno zoppo che non riusciva a salire in autobus, sarebbe corso a marcare il cartellino prima di aiutarlo?
(Un piccolo episodio, da non ascrivere a malasanità, ma a mancanza di educazione. E un pò di buona educazione in più migliorerebbe- senza costi aggiuntivi- la sanità). Poi, una volta all'interno, sono stato trattato con competenza.
QUANDO LA BICICLETTA TI TRADISCE
In un giorno di sciopero generale ho avuto la sfortuna di cadere dalla bicicletta e farmi male sul serio sotto il mento. sono andato al Maggiore per farmi applicare dei punti di sutura evidentemente necessari. devo dire che, nonostante la ovvia attesa (circa tre ore), il personale del triage è stato molto attento e gentile, pronto a darmi una mano e una bella disinfettata durante le ore di attesa. una volta chiamato sono stato ricucito e mi è stata fatta l'antitetanica. il personale medico è stato molto professionale e amichevole. un'ultima nota: sono sieropositivo e in cura con terapia antiretrovirale, e in altre occasioni (sant'orsola) ho avuto la netta sensazione che alcuni medici avessero un problema al riguardo. qui al contrario ho riscontrato una professionalità perfetta. so che sembra scontato ma, credetemi, non lo è purtroppo. ottimo reparto, compatibilmente con i mezzi di cui dispone!
Mancata assistenza a codice bianco
Pomeriggio di domenica 6/2: torni domani mattina che c'è il medico specialista (per visita dermatologica causa lesione dolente sull'elice auricolare sinistro). Lunedì ore 9.38 assegnazione, aspetto la chiamata; ore 15.00 mi dicono che il dermatologo termina il turno alle 12.30.
Questo è capitato a mia madre, ottantatre anni, diabetica, con varie patologie. rimasta 5 ore in attesa, saltando il pranzo e le medicine per paura, in caso di chiamata, di non essere presente. L'infermiera dice che non si spiega l'accaduto e insinua che forse non abbiamo sentito la chiamata. Come soluzione ci consiglia di richiedere visita d'urgenza al medico di base. Io rispondo: se mia madre fa una notte insonne per il male che sente, io penso che il PRONTO SOCCORSO mi possa aiutare nei tempi dovuti, rispettando certamente i codici + urgenti, altrimenti si dica chiaramente che i codici bianchi non li garantite, e noi poveri e tapini pazienti, pensionati, se abbiamo delle risorse economiche andiamo a curarci dai privati, altrimenti.. Sono veramente sorpreso e sconcertato, non è un trattamento degno per la civiltà e la cultura di bologna, e per la buona fama e le eccellenze che vi sono riconosciute come ospedale di alto livello professionale.
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