Pronto Soccorso Ospedale Iglesias
Recensioni dei pazienti
4 recensioni
Al PS per ferita da taglio
Mi sono presentato con un brutto taglio con lacerazione e perdita di tessuto alla gamba sinistra con detrazione della pelle. Al pronto soccorso vi erano pochissime persone e soprattutto nessuna urgenza.. Ma ho dovuto attendere 6 ore. Nessun infermiere presente, un triage fatto senza nessuna professionalità. Dopo questa grandissima attesa riesco ad entrare e la mia ferita viene sutura male e soprattutto mi viene cucita della pelle praticamente in necrosi che sinceramente doveva essere tagliata (cosa che mi trovo costretto a fare adesso dopo venti giorni). E dimenticavo: ogni volta per semplice medicazione di 5 minuti, ero costretto ad aspettare almeno 3 ore e dopo 10 giorni mi presento e mi tolgono i punti e allora sì... cambiano medico e mi risuturano nuovamente la ferita che chiaramente era completamente aperta... e naturalmente a rischio infezione visto che il secondo medico si è scordato di dirmi di prendere l'antibiotico... Sinceramente è anche colpa mia, perché me ne sarei dovuto andar via subito da questo ospedale.
Zero attenzione al paziente
Come al solito il pronto soccorso del Santa Barbara non si smentisce mai!!! A partire dall'accoglienza, dove c'e' sempre l'infermiere/a svogliato e sgarbato di turno, alle attese interminabili di 7/8 ore, con il pronto soccorso mezzo vuoto e tutto il personale dentro a chiacchierare e ridere!! Per non parlare dei medici, di bravi ce ne sono, ma anche altrettanti poco competenti e poco umani! Questo e' l'esempio tipico di quello che è diventata la sanita' pubblica!!! Dovreste ringraziare di avere un lavoro.. .ma avete ancora tanto da imparare, soprattutto il rispetto per i pazienti e per il lavoro che fate!!
pronto soccorso
Purtroppo mi sono dovuta recare al pronto soccorso varie volte e sono rimasta molto delusa dal modo in cui i pazienti vengono presi in considerazione. A parte qualche bravo medico che alcune volte si ha la FORTUNA di trovare, alcuni andrebbero veramente lasciati a casa.. resti ore ore ad aspettare lì fuori, per poi magari arrivare dentro ed essere imbottito di antidolorifici, senza fare una consulenza per avere la sicurezza del problema. Inoltre poca collaborazione ho notato tra i vari reparti...
Peggio di così....
Al Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Barbara abbiamo capito il significato della parola "paziente". Siamo genovesi, di passaggio in Sardegna. Ho un problema improvviso agli occhi: telefoniamo a tutti gli oculisti delle pagine gialle, nessuno è disponibile in zona. Telefoniamo al 118: ci dicono di andare al C.T.O. di Iglesias, dove c'è il Pronto Soccorso oculistico e sono bravissimi, a circa 40 km. da dove ci troviamo. Lì giunti, chiediamo conferma alla guardiola, ci fanno posteggiare (lontano, che diamine!). Andiamo in reparto: impossibile essere visitati, nonostante non ci sia nessuno in attesa, bisogna passare dal Pronto Soccorso del Santa Barbara, che deve rilasciare un foglio per la visita. Di nuovo in auto, indicazioni stradali penose. Finalmente arrivati, inizia il nostro inferno dantesco, bisogna fare tutta la trafila: che diavolo, mica è detto che sia un problema oculistico! Quasi due ore per fare il "triage" (colore ovviamente sconosciuto, l'informazione al paziente non è prevista), altre due ore per la visita (sala d'aspetto gremita di "pazienti", per lo più anziani, qualcuno urla e si lamenta), finalmente ci rilasciano il famoso foglio per la corsa al C.T.O., che dista quasi 5 km, per la visita specialistica. Ovunque personale che definire maleducato è un eufemismo, servizi da terzo mondo, bagni sporchi e senza carta igienica, zero informazione, infrastrutture fatiscenti e sporche, aggressioni verbali al "paziente", incompetenza, approssimazione, arroganza. Risultato? Al ritorno al Santa Barbara, alla proposta di una ulteriore visita specialistica (per la quale bisogna aspettare, che diamine, non siamo forse "pazienti"?), dichiaro che ne ho abbastanza, siamo lì da più di quattro ore, e mi viene fatto firmare un foglio dove dichiaro "rifiuta di effettuare gli accertamenti proposti". La morale è che pensavamo di avere una sanità pubblica un po' zoppicante nella nostra regione di provenienza: grazie di averci fatto apprezzare e "toccare con mano" la differenza. Auguriamo a tutto il personale dei reparti che abbiamo visitato di andare in vacanza quest'estate e di trovare, per un piccolo problema (non auguriamo del male a nessuno) un posto dove possano trovare una accoglienza identica (peggiore è impossibile, in qualunque parte del mondo!!!).
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