Pronto Soccorso Ospedale Cosenza
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Segnalazione
In data 28 Marzo 2024 mio fratello è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Annunziata di Cosenza con intervento del 118, a causa di trauma contusivo alla coscia destra con esteso ematoma. Si informa che il paziente é affetto da leucemia e in trattamento con Ponatinib, cardioaspirina, Lansoprazolo, Bisoprololo.
Sono stati effettuati RX gamba destra, ma sul referto non risulta nessun esame ematico effettuato su paziente oncologico. Alle dimissioni, si consiglia crioterapia locale, riposo per 10 giorni, analgesici al bisogno e Flomel plus 1 busta per 10 giorni.
Dopo le dimissioni del paziente, la sua condizione di salute peggiorava, non riusciva a piegare la gamba e lamentava un dolore fortissimo dovuto anche ad un ematoma molto esteso.
In data 31 Marzo 2024, prima della partenza d'urgenza (con volo AZ1184) per Linate, il medico del pronto soccorso, dottore Brancati di Lamezia Terme, visitando il paziente si chiedeva come mai non fossero stati effettuati degli esami ematici presso l'ospedale di Cosenza. Prescrisse quindi di fare nella massima urgenza degli esami ematici urgenti, una volta arrivati a Milano. Nella sera del 31 Marzo 2024 arrivati a Linate siamo andati al pronto soccorso di Niguarda, dove il paziente è stato sottoposto ad esami ematici, da cui risultò l'emoglobina altissima.
Si chiede all'ospedale Annunziata: come mai non sono stati fatti tutti gli accertamenti del caso??
Come riferito sia a Niguarda che a Lamezia terme, il paziente pare sia stato trattato con superficialità.
In attesa di un vostro riscontro,
cordialmente Garofalo.
Ottimo pronto soccorso in calabria
Ottimo sotto tutti i punti di vista, medici preparati e in gamba, disponibili e professionali. Un sistema sanitario calabrese non privato che, nonostante le difficoltà, va avanti. Il problema dei PS in Italia è soprattutto al sud, sono i parenti dei pazienti che non comprendono lo sforzo professionale dei medici che, spesso da soli, in turno devono affrontare in poco tempo 70-100 visite, terapie e altro in breve tempo.
Accesso a Pronto soccorso a dicembre
Voglio iniziare la recensione ringraziando l'infermiere Salvatore che era di turno durante la mia permanenza al pronto soccorso.
Mi ha messo davvero di buon umore, sia per l'atteggiamento che ha avuto sorridente, sia per avermi fatto sentire seguita in ogni fase, aiutandomi a superare quel brutto momento.
Per chi ha una patologia cronica come me, ogni giorno è una difficoltà, quindi se poi capita persino il problema in più, che può essere una frattura come altro, è proprio la goccia che fa traboccare il vaso e ti fa vedere tutto nero.
Quando sono arrivata ero proprio a terra, pensavo "non ce la posso fare a superare anche questa", questo ennesimo percorso mi sembrava una montagna... Invece la permanenza in ospedale mi ha fatto cambiare atteggiamento proprio perchè ho trovato personale sensibile. Quando sono uscita pensavo "vabbè dai, superiamo anche questa".
E per me è stata una cosa fondamentale.
È importante curare anche l'aspetto interiore dei pazienti, e a volte basta davvero poco (sentirsi accolti, trattati con cura) per tirarsi su e riuscire ad affrontare le cose con più forza.
Sul resto dell'esperienza pro e contro.
Era la prima volta che andavo al PS dopo la nuova ridisposizione, mi piace di più questa divisione in parti differenti in base al codice.
L'accettazione è stata troppo superficiale e confusionaria, per scrivere la mia scheda ci sono voluti 3 minuti in cui si sono scambiati 3 infermieri, perchè ognuno appena finiva il turno si alzava. Ma pure che finisci un turno, stai ultimando di compilare una scheda di 3 minuti, finiscila e poi ti alzi! Invece due si sono alzati a metà compilazione lasciandola ad altri, con il risultato che la scheda è stata fatta con superficialità, ed il codice assegnato errato (poi corretto in uscita).
L'accettazione è da rivedere e il personale andrebbe formato meglio.
Per il resto le cose che non mi sono piaciute:
- 1) che gli infermieri avessero targhette senza nome, solo con scritto infermiere, non si possono identificare così
- 2) che le porte antipanico non siano fissate, secondo loro se si ha una carrozzina o una stampella come si fa ad aprirle che quando le apri ti tornano indietro? mi sono venute più volte addosso facendomi male
- 3) L'ARGOMENTO RISONANZA MAGNETICA È DA DENUNCIA, anzi: spero che qualcuno la faccia questa denuncia e che le forze dell'ordine indaghino sulla faccenda.
Praticamente la situazione attuale è che l'ospedale Annunziata non fa risonanze magnetiche per chi arriva in pronto soccorso, non ci sono presenti proprio i tecnici per farla e possono essere chiamati e arrivare da fuori solo per chi è in pericolo di vita. Quindi se il danno non ti permette di deambulare ma non stai morendo, non puoi farla. nel mio caso, dopo 5 ore di visite ed esami non è stato possibile concludere la diagnosi perchè mancava l'esito di questo esame per farla. Sono dovuta uscire dal pronto soccorso, in pigiama,c on la parte non stabilizzata, andare in un centro privato e farmi la risonanza a pagamento, pagando centinaia di euro, e poi tornare con il cd in ospedale.
Ma vi sembra normale??
Mi sembra che ci sia un sistema tutto a vantaggio della sanità privata.
Mi chiedo:
E chi non se la può permettere e non può andare a farla privatamente? E chi non ha chi lo accompagna ad andare a farla in quel momento? Vi assicuro che è uno sbattito non da poco, io ho pianto dal dolore per lo spostamento.
Ci dev'essere un tecnico 24 ore alle risonanze in ospedale e questa faccenda va indagata.
Ho subìto una grande ingiustizia, però in quel momento lo fai perchè sei costretto. Ed è una cosa pericolosissima perchè per poter fare l'esame non devi avere il gesso, quindi ti fanno uscire con la parte non stabilizzata, uno può riportare pure un ulteriore danno. Davvero non mi è piaciuta questa cosa, è uno scandalo.
- 4) alcune donne delle pulizie sono state veramente delle lavandaie. Non so a chi diano questi appalti ma il personale era spesso sboccato, si lamentavano a voce alta di problemi tra colleghe, si criticavano a vicenda dei turni.. Forse qualcuno dovrebbe sensibilizzarle di più sul posto in cui lavorano. Anche gli strumenti erano lasciati in giro, aprivi una porta e si apriva a metà perchè dietro c'erano i secchi. Non ci siamo. Il servizio mi ha fatto una pessima impressione.
- 5) il medico cubano. Taglierò corto: persona squisita, disponibile, gentile e tutto, ma il limite linguistico l'ho avvertito.
Altro, tutto il resto del personale, infermieri, medici, i tecnici per gli altri esami che ho eseguito: ho trovato persone gentili e abbastanza preparate. L'atmosfera sa di casa, è accogliente,
Diciamo che sarebbe stata un'esperienza positiva, perchè al netto sono state di più e più importanti le cose positive di quelle negative, però l'assenza della RM non mi permette di concludere la recensione in modo positivo.
Questi medici non sono veggenti, si devono mettere nelle condizioni di lavorare, nè si possono fare uscire i pazienti in pigiama con traumi attivi per andare nei centri privati.
Io mi chiedo quale dirigente possa prevedere un sistema del genere.
Ho iniziato con gli aspetti positivi perchè per me sono stati molto importanti e li volevo valorizzare, ma la situazione all'interno dell'ospedale va rivista in più punti, per mia esperienza, con priorità assoluta nei confronti del centro radiologico, che va ingrandito, vanno prese più risonanze, più personale tecnico presente 24 ore, se si vuole dare un servizio sanitario degno di questo nome.
È un reparto difficile ma con eccellenze!
In questo periodo, il reparto è di frontiera e non è per nulla semplice da gestire.
Ringrazio la dott.ssa Angela Mazza per la dedizione, passione, competenza ed umanità nel trattamento di mio padre, avviato alla terapia antiembolica in tempi ristrettissimi grazie ad una importante e rapida azione diagnostica, nonostante lo stato di cronico affollamento del Reparto, che gli ha, in sostanza, salvato la vita, portandolo in stabilizzazione prima del passaggio in reparto di ricovero.
Servono più posti letto nei reparti e più infermieri e OSS, altrimenti il PS non potrà mai farcela, con un bacino di riferimento così ampio come quello dell'Ospedale di Cosenza.
Troppa lunga la permanenza in reparto, senza ricovero.
Non si capisce l'ostinazione di alcuni medici a negare il supporto all'alimentazione dei pazienti: è vero che si può tollerare, in PS, il non poter/dover mangiare data la brevità del tempo durante il quale il paziente vi soggiorna, ma è anche vero che, se un paziente ci sta per due o tre giorni, per cause sfortunate concomitanti, se non può mangiare autonomamente, o lo si fa aiutare o va mandato nel Reparto di destinazione; se non mangiasse per due o tre giorni, gli si potrebbe creare un danno maggiore del motivo per il quale è stato ricoverato.
Infermieri ed OSS di Pronto Soccorso dovrebbero essere l'eccellenza, il meglio di tutti i reparti; spesso non è così e quei pochi bravi, impazziscono per rincorrere le carenze di altri.
Complimenti
Volevo ringraziare il dott. Francesco Crocco e tutto lo staff per la gentilezza e professionalità dimostrate.
Ottimo servizio.
Opinione del pronto soccorso
Mio padre anche ieri pomeriggio verso le 17.00 è dovuto ricorrere in pronto soccorso ed è stato subito soccorso. Ringrazio infinitamente il Dott. Mazzei (chirurgo vascolare) e il Dott. Crocco del pronto soccorso.
Le infermiere invece farebbero bene a starsene a casa, perché hanno una umanità pari a zero... (se uno va in ospedale ci va perché non sta bene, non per esser trattato peggio delle bestie).
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