Pronto Soccorso Ospedale Bergamo
Recensioni dei pazienti
4 recensioni
Complimenti dott. Vertemati e staff!
Faccio i miei più sentiti complimenti al Dott. Vertemati Andrea maria, alla sua infermiera mora di capelli ed alla Dott.ssa Partiziguian Tania, per la dolcezza, la professionalità e la conoscenza manifestata durante la mia breve ma intensa permanenza!!
Grazie mille!!
Per essere curati bisogna mentire
Mi reco al Pronto soccorso, mi vogliono fare l'antitetanica e (forse non ricordo) me la fanno.
Chiedo la prifilassi antirabbica (malattia che se non trattata immediatamente con immunoprofilassi è sempre mortale al 100%, infatti esistono solo 5 casi al mondo documentati di persone sopravvisute alla malattia, ma il medico è irremovibile, dice che se non si è sicuri che il cane è rabbico non la fa). insisto ma nulla (gli dico che come fa ad esser sicuro che il cane non è rabbbico se non si può osservare il cane??), egli è irremovibile.
Insomma incredibile.
mancato soccorso al pronto soccorso
Martedì 25 gennaio 2011 all'1.40 di notte ho portato mio marito al pronto soccorso. Lamentava un dolore molto forte alla gamba sinistra, in seguito a un movimento brusco fatto nel pomeriggio.
Siamo stati dichiarati codice verde con livello dolore 5.
Nonostante l'assenza di altri pazienti, prima di venire ammessi, abbiamo atteso 50 minuti: durante questo tempo il dolore è aumentato fino a essere insopportabile lungo tutta la gamba e il quadricipite progressivamente ha perso di sensibilità.
L'ortopedico di turno ha eseguito una visita di 30 secondi, dichiarando un lieve strappo muscolare. Sono state eseguite due iniezioni di Toradol, che non hanno placato il dolore.
Mio marito è rimasto su una barella in corsia sofferente fino alle lacrime senza che nessuno lo aiutasse fino alle 4, quando siamo stati spostati in una cameretta.
Dopo un'altra mezz'ora è sceso lo stesso ortopedico per una visita allucinante: nessun saluto, porta spalancata e luce accesa all'improvviso, chiede a mio marito di spogliarsi, cosa che lui non riesce a fare. Il medico mi impedisce di aiutarlo poi, sempre molto bruscamente, lo invita ad alzare la gamba che non si muove più e di nuovo si rifiuta di ascoltare mio marito che lamenta l’insensibilità e la paresi, che gli rendono impossibile il movimento. Entra ed esce dalla stanzetta a intervalli di qualche minuto, interrompendo la visita senza motivo e ricomparendo, ordinando il recupero di eventuali rx precedenti, diagnosticando una probabile ernia.
Poi sparisce. Sono le 5. Vado a casa (40 km andata e ritorno) per recuperare le rx (che nessuno guarderà).
Prima delle 6 sono di nuovo in pronto soccorso. Iniziano le pulizie (il bagno pare quello di un autogrill: carta per terra, pavimento macchiato e bagnato, odore forte di urina, pannolini nella vasca, cestini ricolmi). Non avendo chiuso occhio, seguo il protocollo di pulizia: il personale che lo esegue schiamazza e ride e parla ad alta voce, urta lo spazzolone contro le porte, accende le luci, scambia battute, con lo stesso straccetto pulisce tutto, dalle porte alle barelle ai tavolini alle sedie alle maniglie.
Alle 8 e mezzo ci riceve un nuovo ortopedico, che almeno consente domande e ha la pazienza di spiegare che non si capisce che cosa sia successo, ma esegue un esame più approfondito misurando la reattività (nulla) della gamba. Richiede una RX e poi una tac a una sola vertebra, esami che non manifestano alcuna patologia nè anomalia.
Ci dimette alle 12 e 40 (11 ore dopo il nostro arrivo) con una terapia di cortisone, nessuna diagnosi, invito a presentarci al medico curante in 7 gg..
Ho spinto mio marito fuori dal pronto soccorso in sedia rotelle poiché con arto inferiore paralizzato.
Dopo una notte di attesa e di assistenza pari a quella che avremmo ottenuto in un qualsiasi bar, nemmeno è stato fatto un consulto neurologico, la tac è stata fatta a una sola vertebra (nemmeno quella più probabilmente danneggiata), siamo stati indirizzati dal medico generico dopo 7 gg!
Ritengo questo episodio una prestazione inaccettabile da parte di un qualsiasi fornitore di servizi, misurata poi su una struttura medica la trovo inqualificabile, sia per competenza, sia per cortesia e umanità.
pronto soccorso
In data 8 luglio 2010 alle ore 13.23 mio figlio, eta' 14 anni, accede al pronto soccorso degli ospedali riuniti di Bergamo a seguito di un incidente motoclistico con una frattura "evidentemente" scomposta di Tibia e forse perone.
L'infermiera di Triage matr.... classifica l'acceso quale codice verde.
Io mi trovo a Milano per ragioni di lavoro e arrivo intorno alle 14.00, trovo mio figlio giacente, solo e dolorante, su un lettino in una stanza adiacente al PS con la gamba immobilizzata e il collare.
Poiche' il dolore diventa insopportabile e l'attesa sembra essere lunga, chiedo all'infermiera di poter rivalutare l'accesso per la tempistica di attesa.
L'infermiera chiama un collega il quale codifica nuovamente verde l'accesso sostenendo che il codice giallo prevede la "deformazione dell'arto"
Mio figlio accede alla visita alle ore 14.43.
Verificando la classificazione dei codici di emergenza mi risulta che :
-CODICE GIALLO, ovvero entrata entro 8/10 minuti dalla valutazione in quanto a rischio di compromissioni vitali:
.Frattura di ossa lunghe
.Impotenza funzionale e dolore.
Mio figlio accede alla camera operatoria intorno alle ore 17.00 dopo due tentativi di immobilizzazione dell'arto da parte di una infermiera che pretendeva si girasse a pancia sotto con frattura di tibia e perone scomposta!
Chiedo soltanto che le persone che operano in pronto soccorso abbiano maggior competenza e comprensione, ricordandosi che hanno a che fare con "persone" sofferenti e non pezzi di legno.
Grazie
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