Policlinico San Matteo Pavia
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Aneurisma arteria splenica e Annessiectomia
Sono stata sottoposta all’età di 44 anni a doppio intervento chirurgico presso il Policlinico San Matteo di Pavia : annessiectomia bilaterale profilattica e aneurismectomia dell’arteria splenica.
L’intervento ginecologico è stato eseguito dalla dottoressa Chiara Cassani in via preventiva, poiché sono portatrice sana della mutazione patogenica del gene BRCA2 e questo si traduce con una predisposizione genetica al tumore dell’ovaio.
La correzione dell’aneurisma è stata eseguita per via laparoscopica robotic assisted dal Professor Pietrabissa, dal Dr. Andrea Peri e dal Dr. Luigi Pugliese, i quali sono riusciti ad evitarmi la splenectomia, con tutte le sue possibili conseguenze.
Non finirò mai di ringraziare i chirurghi, questi angeli che mi hanno doppiamente dato la possibilità di una nuova vita.
In chirurgia generale 2 ho avuto modo di conoscere anche altri chirurghi come la Dr.ssa Virginia Gallo e Francesca Bruno, oltre ad alcuni specializzandi come il Dr. Alessandro Broglio: ho trovato non solo ottimi medici, ma anche persone di una spiccata umanità.
Pessimo
Ospedale estremamente sporco, scarsa igiene e attenzione verso i pazienti.
Passano più tempo a lamentarsi che alla cura del paziente.
Recensione padiglione 4
Staff reparto dermatologia eccellente.
Staff Padiglione 4 il contrario: per la prenotazione, l'addetta è stata sgradevole e maleducata, ha però eseguito la prenotazione anche se lo sportello era chiuso perché, altrimenti, noi pazienti ci lamentiamo e andiamo all'URP... Io stavo solo chiedendo una informazione.
Ortopedia traumatologia
Un calvario iniziato a novembre 2022: dopo 4 interventi alla gamba non sono riusciti a debellare un'infezione di 15 mesi. Dopo un primo chiodo endomidollare infetto, è stato tolto è messo un fissatore esterno, tenuto per 10 mesi patendo le pene dell'inferno; tolto l'Ilizarov, la frattura era praticamente come prima, quindi rimesso secondo chiodo endomidollare, ma infezione non controllata. Ora dovrò togliere ulteriormente anche questo, però ho deciso non sarà più il San Matteo, ma il Rizzoli di Bologna a fare il lavoro, perchè la mia fiducia oramai è venuta a mancare.
Intervento d'urgenza neurochirurgico
Il 18 di marzo sono arrivata al PS con forti dolori alla gamba sinistra dovuti ad un'ernia del disco lombare, dopo 3 giorni d'inferno e senza che nè morfina nè Fentanil mi avessero dato sollievo.
E' stato finalmente chiesto il parere del Prof. MAGRASSI che, vista la gravità della situazione, ha deciso di intervenire d'urgenza per l'asportazione dell'ernia. Grazie di cuore a questo professionista, sia per la sua professionalità, sia per la disponibilità e l'umanità.
Neurochirurgia: la nostra esperienza fortunata
A inizio febbraio 2024, nella sfortuna di dover andare in ospedale per mio papà, siamo stati molto fortunati nello scegliere il policlinico San Matteo di Pavia, dove abbiamo trovato dottori ed infermieri molto gentili, a partire dal Pronto Soccorso. Qui abbiamo conosciuto il Prof. Lorenzo Magrassi, che ci ha subito dato la diagnosi e ci ha detto quali strade potevamo percorrere. Mio papà si è affidato al professore senza indugio e durante la degenza pre e post intervento è stato sempre presente nel reparto di Neurochirurgia. La sua disponibilità e professionalità non sono mai mancate anche dopo le dimissioni dall'ospedale.
Il reparto di Neurochirurgia è un reparto speciale perché ci lavorano persone meravigliose e ogni volta che si tornava a casa sapevamo che mio papà era in ottime mani. Ringraziamo di cuore tutti coloro che abbiamo incontrato in quei giorni difficili; un grazie immenso come il cielo va al professore Magrassi. La sanità pubblica ha ancora una speranza se ci sono ancora persone come lui ad operare.
Neurochirurgia: stabilizzazione lombare
Il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale San Matteo è un luogo di cura dove la competenza riguarda tutti, Medici, Infermieri ed OSS.
Il paziente viene accolto e sostenuto.
Gestione paziente oncologico al PS
Mio marito, paziente oncologico, è stato ricoverato dopo 24 ore con blocco renale. Sballottato da un reparto ad un altro perchè non c'erano posti, dopo una settimana è morto per infezione ospedaliera. Aveva 64 anni.
Pronto Soccorso
Paziente di 90 anni arrivato alle 11.00 del mattino, visitato alle ore 24.00.
Servizio pessimo, personale infermieristico maleducato, nessuna gentilezza.
Reparto maternità: molto da migliorare
Sono stata in questa struttura in occasione della nascita di mio figlio.
Anzitutto ho riscontrato una serie di errori durante i controlli pre parto, tipo impegnative intestate ad un’altra persona anziché a me; bambino refertato podalico durante l’ultima ecografia mente era già girato di testa da due mesi; permessi per datore di lavoro intestati ad altri; dimissioni che indicavano gravidanza da fecondazione assistita anziché spontanea.
E già queste cose non andrebbero prese alla leggera, anzi….
Veniamo ora al ricovero.
La struttura è sicuramente valida e nuova, ma tenuta molto male e gestita ancor peggio.
Gli spazi esterni sono adibiti a parcheggio selvaggio obbligandoti a fare lo slalom tra una macchina e l’altra senza alcun criterio ne’ logica.
Dopo il parto, avvenuto con il supporto di una ostetrica privata bravissima, ho riscontrato un esasperante esortazione all’allargamento naturale.
Da parte delle ostetriche ho notato una genuina voglia di rendersi utili spiegando bene gli attacchi al seno corretti e le varie posizioni alternative.
Non mi è invece piaciuto per niente l’atteggiamento delle pediatre, che ti fanno sentire come una aliena quando poni dei dubbi sull’allattamento al seno. Soprattutto quando, come nel mio caso, il bambino ha avuto un forte calo glicemico e loro stessi hanno dovuto ricorrere al latte artificiale perchè non avevo abbastanza latte. Mi hanno costretto a tirare con il tira latte nonostante avessi dolori fortissimi ai capezzoli.
Inoltre sono molto pressanti sul fatto di non dargli il succhiotto.
Capisco che seguano le linee guida dell’OMS, ma non ho riscontrato alcuna comprensione ne’ empatia nel reparto nido, a differenza invece del reparto ostetrico, che ha mostrato grande umanità e disponibilità.
Inoltre evidenzio pasti scadenti, mai corrispondenti alle scelte effettuate al mattino.
Personale sotto dimensionato.
Pulizie appena sufficienti.
La struttura potrebbe avere un grande potenziale ma l’attuale gestione e’ assolutamente migliorabile.
Voto complessivo 3.
Valutazione esperienza PS e ricovero ORL
Fatto: arrivo all'alba, con abbondante e preoccupante perdita di sangue dal naso (e post intervento in altra struttura); accettazione al PS; attivazione ORL; intervento di energica ed efficiente dottoressa del reparto otorino che tampona la situazione, avvertendomi che occorrerà intervenire chirurgicamente per una completa soluzione dell'evento; segue "posa in angolo su barella" per 5-6 ore in PS in attesa di posto letto in ORL, che arriverà verso le 12.00; seguono degenza, intervento, Natale in ospedale, visita di controllo, richiesta di ulteriori accertamenti, anche allargati ad altri contesti diagnostici.
L'impressione positiva è quella di una presa in carico del paziente che vada oltre il singolo episodio che ha richiesto il ricovero.
Considerazioni:
1 - Pronto Soccorso, risorsa preziosa, del tutto trascurata da chi organizza; medici di varia dedizione, chi più, chi meno; infermiere/i che corrono qua e là per far fronte alle richieste in emergenza; finita l'emergenza sei posteggiato in attesa di... Mi fermo perché i problemi sono noti a tutti, uguali in tutta Italia; comunque sostenere chi ci lavora, lo merita!
2 - reparto Otorinolaringoiatria: generale disponibilità verso i pazienti, competenza diffusa e condivisa, attenzione costante. Ad ogni richiesta di assistenza ho osservato una puntuale risposta, rapida ed efficace, soprattutto gentile, il che per un malato equivale ad un farmaco...attività incessante, emergenze, consulenze per il PS, la notte piena disponibilità, suoni il campanello e dopo pochi minuti appare un viso che comunica attenzione; certo, sei solo in ospedale, ma non ti senti abbandonato, quindi i miei complimenti alle infermiere e agli infermieri che ho incontrato; specializzande/i instancabili, sempre in movimento, sempre sul pezzo.... Medici conosciuti: l'energica ed efficiente dott.ssa Bertino, dott.ssa Matti, dr. Canzi; un ringraziamento particolare al dr. Pagella. Questa la mia ultima esperienza presso questo ospedale , non conclusa data la presa in carico, che si prolungherà oltre il ricovero.
Aggiunta critica: una mattina dal reparto ORL mi mandano a fare un esame, in altra zona dell'ospedale; saletta di attesa, sono in carrozzina, "poi la chiameranno.."; da lì osservo un gruppo di dipendenti che dà l'impressione di divertirsi, scambi di battute, condivisione di foto, progetti per il Natale, ritorno dai parenti lontani.. vorrei dire, ecco non fatelo davanti ai malati, non sanno apprezzare; magari troviamoci tutti al bar, una volta che noi siamo guariti...
Il degrado
Già la (non) organizzazione del sistema di parcheggio è una icona del degrado in cui la direzione lascia questo ospedale.. che vive della sua antica fama e della grande professionalità dei medici che ci lavorano. Ho girato diversi nosocomi per la mia problematica, ma una situazione così vergognosa non l’ho riscontrata in nessun posto. Struttura fatiscente, uffici di meri burocrati, carenza di personale medico e infermieristico. Una nota molto positiva va agli anestesisti della traumatologia, di competenza e gentilezza sopra le righe.
Pronto soccorso
Porto mia moglie al PS alle 14.00 per dolori al petto e pressione 180 -240. All'arrivo prova di pressione e poi lì ad aspettare. Dopo 5 ore vado a dire a quella maleducata all'accettazione che quei sintomi fanno pensare a un infarto e ancora mi ribatte che deve aspettare il suo turno; alchè dico che "se succede qualcosa a mia moglie, guardi che non sa cosa le succederà!" - allora si decide e la mandano a fare un elettrocardiogramma con risultato: INFARTO IN CORSO.
Ovviamente ricoverata.
Sono rientrato alle 5.00 del mattino dopo, ora lei è in attesa che le venga messo uno stent.
Se potete andate altrove.
Pronto soccorso reparto oculistico
In data 19/08/2022 mi sono recata al pronto soccorso reparto oculistico del policlinico San Matteo per un controllo, con precedente telefonata per accertarmi che mi avrebbero visitata. Sotto Ferragosto, non avevo modo di contattare nessun oculista che conoscessi e il continuo peggiorare degli occhi mi hanno portato a volere rassicurazioni da un professionista e, visti i miei tanti precedenti in ambito, mi era sembrata un’opzione ragionevole.
Appena entrata in ambulatorio, il dottore non mi ha neanche degnata di un saluto o di uno sguardo, dopo un po’ di silenzio mi ha chiesto di spiegargli cosa avessi, senza neanche guardarmi; io gli spiego brevemente il tutto, ma ha continuato a rispondermi con tono disinteressato e poco gradevole. Potrei spiegare tutto per filo e per segno, ma mi limiterò a dire che mi sono sentita in difetto, come se ogni cosa che dicessi non avesse senso. Il dottore mentre mi sussurrava che sarei anche potuta non venire perché secondo lui non avevo NIENTE (nonostante occhi rossi, gonfi e due calazi), veniva sovrastato da due infermiere di fianco che parlavano dei fatti loro, ad un tono molto vivace; diciamo che loro compensavano il tono che mancava al dottore, e possiamo anche dire che delle loro “scatole”, argomento da loro prescelto, mi interessava ben poco, e già che ci sono, non mi sembra neanche educato parlare delle persone che si trovano fuori in sala d’attesa che accompagnano altri pazienti, davanti ad un paziente che si trova all’interno della stanza.
Ci sta essere stanchi, una giornata no, problemi personali o semplicemente essersi svegliati male, ma la vostra è una professione che non vi permette di sbagliare con certi comportamenti; in quella stanza l’unica persona che si è ricordata che aveva a che fare con degli esseri umani prima di tutto ero io, purtroppo, perché nonostante tutte le cose che avrei voluto dire sinceramente, mi sono limitata a ringraziare e salutare.
Inutile dire che una volta uscita mi sono messa a piangere e non per quello che mi aveva detto, ma per COME ME LO AVEVA DETTO. Non possiamo sapere chi ci troviamo di fronte e neanche se questa persona stia bene o no o come potrebbe reagire alle nostre parole. Mi dispiace che una figura come un dottore non sappia porsi con le persone, mi sono sentita a disagio e, per quanto potesse avere ragione o no, poco conta se non ti sai porre educatamente.
Un errore troppo caro
Pessima esperienza la nostra con il reparto di Ematologia.
Errori procedurali durante la selezione del donatore di midollo hanno fatto perdere tempo prezioso per curare la leucemia mieloide acuta di mio fratello.
Successivamente è stato un susseguirsi di azioni clinicamente valide per rimediare a questo errore;
nonostante ciò gli costerà la vita. Un ospedale ritenuto tra i migliori nel campo ematologico non può permettersi e non deve commettere questi errori.
Medici freddi e distaccati.
Poche comunicazioni con i parenti, in particolare più accentuati in caso di brutte notizie.
Mai un piano di B di riserva nel caso in cui il piano A fallisse.
Struttura (almeno quella per ematologia) completamente da ristrutturare.
Per me e la mia famiglia questo ospedale non esisterà più.
Esperienza in Chirurgia
Mia madre è arrivata con sub-occlusione intestinale per cancro del colon. E' stata operata due volte (primo intervento per rimozione del tumore; poi in seguito a perdita, secondo intervento, nuova perdita, proposta di terzo intervento con stomia, poi ritenuto inutile e quindi avviata alle cure palliative).
Abbiamo trovato personale a dir poco scorbutico, scarsa attenzione al degente, igiene pessima, si sono persi qualunque cosa, ogni medico chiama e dice la sua, mettendo in croce noi parenti in attesa di notizie. Pazienti troppo lasciati soli in questo periodo con le restrizioni dovute al Covid, vecchietti spaesati e spaventati assistiti in modo insufficiente.
Ematologia San Matteo, trapianto da donatore
Il reparto di Ematologia - Trapianti è altamente qualificato. Medici eccellenti, umani, disponibili. Le infermiere e OSS sono tutte davvero impagabili. Non metto nomi perché non vorrei dimenticare qualcuno, quando invece per me sono tutti BRAVISSIMI. Non finirò mai di ringraziarli perché a me hanno salvato la vita.
Un lungo calvario
Il mio fidanzato è stato prelevato domenica 30 gennaio da casa alle ore 12.30 per fitte che partivano dall’inguine e stato febbrile preoccupante. Una volta portato in PS, nonostante il poco ‘traffico’ di pazienti, è stato lasciato agonizzante per ben tre ore totali senza essere preso in esame. Ci aspettavamo un test Covid-19 appena giunto in triage, ma i primi passaggi sono stati quelli di prelievo del sangue, test urine, Rx torace. Il prelievo del sangue è stato ripetuto perché la prima volta è risultato emolizzato. Dopo aver indicato al personale dove eseguire il prelievo, dopo svariati tentativi ci sono riusciti, ma facendogli male e creando degli ematomi. Solo in seguito a questi prelievi è stato eseguito il test per vedere infezione da Covid (dopo 3 ore) su indicazione del paziente.
Agli esiti degli esami il paziente, poco vigile, voleva fare comunicare il medico responsabile con un familiare, ma la comunicazione è stata brusca.
Il paziente è stato dimesso con alcuni esami negativi, ma senza piste di indagini ulteriori, solo con indicazione di rivolgersi al medico curante. Io penso che un collegamento di continuità assistenziale ci debba essere tra tutti i medici che vedono il paziente, non a compartimenti stagni.
Trovo altrettanto assurdo che non ci sia un infoPoint di comunicazione/informazioni tra la sala dove si trova il paziente e la sala di attesa dei parenti. Zero clima di fiducia e di collaborazione.
Profondamente delusa da questo sistema sanitario.
Il calvario è terminato alle 20.30 di sera.
Febbre altissima.
Astenia.
Pneumologia
Agli Rx torace, hanno scambiato un adenocarcinoma per opacità da Covid.
Comunicazione con i parenti dei pazienti inesistente.
Medici scontrosi e poco disponibili.
Ottimo il personale infermieristico, che cerca di sopperire alla mancanza di umanità del personale medico.
Ostetricia fantastica
Mio figlio è nato con cesareo il 24 dicembre 2020. Sono arrivata un po' terrorizzata, ma subito il personale mi ha messo a mio agio tanto che al momento del cesareo ero serena al mille per mille. Ho ringraziato tutto lo staff per quanto è stato fantastico. Le ostetriche, benché SOTTO PERSONALE, sono state FANTASTICISSIME, dolci, simpatiche ma soprattutto professionali, facendo anche i salti mortali tra un parto e l'altro per trovare il tempo per dare attenzione a tutte.
Le donne del nido sono dolcissime e professionali, anche loro molto attente e disponibili. Le donne delle pulizie che dire! La mattina di Natale ero già in piedi dopo un cesareo a "ballare con loro". I dottori? Molto scrupolosi e professionali, ma gentili e capaci di tranquillizzarti parlando in modo calmo e dolce.
GRAZIE DI CUORE.
Stefania e il piccolo Giovanni.
NEUROCHIRURGIA
Ringrazio vivamente il professor Lorenzo Magrassi per la professionalità e la sensibilità nei confronti di mio padre, operato per la seconda volta alla testa, entrambe le volte da lui.
Un sentito ringraziamento anche al personale del reparto per l'attenzione e la gentilezza nei confronti dei propri pazienti, caratteristiche ormai rare.
Distorsione caviglia
Sono stato al policlinico San Matteo una volta sola, per mia fortuna, e mi auguro di non tornarci mai più. Il servizio che ho ricevuto è indegno di un Paese sviluppato. Ospedale vecchio, poco pulito, costruito in maniera labirintica e con poche indicazioni.
Avevo un trauma al piede causato da caduta dalle scale. Mi hanno fatto fare delle radiografie e non ho potuto nemmeno avere i raggi con me a disposizione, per fare la visita nella mia città di origine in cui ero tornato: occorre una richiesta, dice in burocratese la responsabile del pronto soccorso, e circa 7-10 giorni per avere le radiografie. Stiamo scherzando? Nel 2020 ci vogliono 7 giorni per mandare via email un file con delle radiografie?
In questo modo, se io abito lontano da Pavia devo rifare altre radiografie (DANNOSE) e perdere altro tempo negli ospedali?
Mi sembra veramente di sognare.
Stendiamo un velo pietoso sui medici che mi hanno curato: arroganti e presuntuosi.
CARDIOCHIRURGIA
Voglio ringraziare pubblicamente il prof. Carlo Pellegrini che mi ha operato il 20 giugno 2019 di sostituzione della valvola aortica con protesi biologica. Persona di immensa capacità professionale ed umana.
Non immaginavo di poter superare l'intervento con la facilità e senza alcuna complicazione che hanno contraddistinto il mio decorso post operatorio. Sono stato in terapia intensiva meno di 24 ore. Zero fastidi, zero dolori anche quando ero in reparto.
Un grazie anche al primario prof. Stefano Pelenghi, presente anche lui all'intervento. Un grazie grandissimo anche a tutto il personale infermieristico per l'alta professionalità e l'umanità dimostrate, insieme al personale ausiliario.
Neurochirurgia - neurocitoma
Nel 2016 a mio figlio venne diagnosticato un neurocitoma ventricolare. Venne operato d'urgenza dal prof. Magrassi, che dopo 12 ore d'intervento riuscì a togliere il tumore.
Ringrazierò a vita il professore, che gli salvò la vita in una situazione di massima urgenza.
A seguire aspettammo la biopsia, che risultò che il tumore era benigno con bassa proliferazione. Peccato non fosse così, perché lo scorso anno, dopo un controllo, risulto' che il tumore era tornato. Ci Siamo poi rivolti all'istituto Carlo Besta di Milano, che dopo avere rifatto l'istologico sul primo tumore, ne risultò una proliferazione maggiore con valore 10, mentre chi fece la prima biopsia al DEA di Pavia indicò un indice basso. In poche parole, mio figlio allora avrebbe avuto bisogno di un ciclo di radioterapia... Ora è in cura al Besta e lo consiglio a tutti.
Mio figlio vi è stato operato per la 2° volta lo scorso anno. Fatte radio e cyberknife, è rimasto un residuo e tra poco dovrà fare un'altra RM. di controllo.
Chiedo più attenzione ai medici di tutti gli istituti, ne va della vita.
Otorinolaringoiatria: semplicemente fantastici
Mia figlia è stata ricoverata 5 giorni al DEA reparto otorino per un intervento anche piuttosto complesso. Struttura eccellente. Servizi all'altezza della struttura ma, soprattutto, infermieri gentilissimi. Unico neo, il mangiare.
GINECOLOGIA: laparoscopia per endometriosi
Vorrei ringraziare tutto il personale medico, infermieristico ed OSS del reparto di ginecologia. Dal dott. Viazzo che mi ha operata a tutti i medici dei controlli e le infermiere, che più gentili e competenti sarebbe impossibile.
Voglio specificare che l'esito della cura è parziale perché, per essere il più conservativi possibili per darmi la possibilità di intraprendere un eventuale gravidanza, non si poteva fare di più nel mio caso.
Grazie per il lavoro che svolgete e per la vostra pazienza con tutti!
TERAPIA GASTROINTESTINALE
Sono il figlio di una signora in cura presso l'ospedale San Matteo di Pavia e sto seguendo passo per passo l'andamento. Da un anno a questa parte, mia madre soffre di dolori addominali e, nonostante diversi esami, ancora non si è riuscito a capire di preciso questo dolore da cosa sia causato. Vorrei ringraziare di cuore la Dott.ssa Annalisa Schiepatti che segue costantemente mia madre; oltre ad essere molto professionale e preparatissima, ha un lato umano eccezionale: ha molta pazienza e soprattutto sa ascoltare mettendo chi ha di fronte a proprio agio dando tutte le informazioni possibili. Desideravo, assieme a mia madre, esprimere il nostro totale apprezzamento e augurarle il meglio che possa desiderare.
Ogni tanto in italia qualcosa funziona...
Ringrazio tutto lo staff della ginecologia dove ho trovato professionalità, empatia, gentilezza ed organizzazione. Mi sono stupita solo di un aspetto che però non dipende dalla struttura, o da chi vi lavora, bensì dai nostri amati politici.. Come è possibile parlare tanto dell'importanza della prevenzione, quando una donna che necessita di un intervento per asportare qualcosa che potrebbe degenerare, si ritrova a dover pagare un ticket che certamente non è denaro mal speso, ma con i tempi che corrono e gli stipendi che si percepiscono, non credo che per tutti si possa parlare di una spesa superflua...
Il ricordo di un ospedale eccellente
Disorganizzatissimi, caposala maleducata, personale poco presente, il malato si sente un peso e non una persona che dev'essere rispettata. Non si può essere ricoverati e dimenticati in un letto..
Neoformazione etmoidale in attesa d'istologico
Non ci sono parole per ringraziare il dott. Pagella del S.Matteo, il suo staff e la dott.ssa Semino del Gaslini, che hanno operato mia figlia Sofia per una neoformazione etmoidale destra. Finalmente ho trovato medici davvero d'eccellenza che hanno saputo svolgere un ottimo lavoro; non solo bravura, ma competenza, gentilezza, cortesia, attenzione, massima disponibilità e GRANDI UMILTA' E UMANITA', qualità che in un medico non possono mancare. Mi hanno trasmesso subito sicurezza e fiducia, per cui garantisco che mia figlia è stata messa veramente in ottime mani. Grazie, siete degli Angeli!
Struttura molto vecchia ma assolutamente all'avanguardia, pronta a trasferire i reparti nel nuovo ospedale situato accanto al vecchio.
Meniscectomia
Dopo l'intervento non mi prescrivono farmaci per sgonfiare il ginocchio, nonostante presenti evidente gonfiore, dicendomi di aspettare la visita di controllo. A questo punto mi reco al pronto soccorso di un altro ospedale e mi prescrivono farmaci che mi aiutano a sgonfiare il ginocchio e a far riassorbire un po' il liquido (mi viene detto che me li avrebbero dovuti prescrivere). Vado alla visita di controllo e mi tolgono 3 fiale di siero, facendomi male e senza darmi un antidolorifico (decisamente fregandosene). A distanza di 5 mesi il problema al ginocchio non è passato, infatti mi fa ancora male e torno a farmi visitare (successivamente scopro che chi mi ha visto è un medico in formazione, quindi con sicura poca esperienza). A mio avviso non è corretto pagare ed essere visitati da chi ha appena completato gli studi, perchè non è in grado di valutare al meglio le possibili cure. Ora mi si dice di andare a fare una risonanza e mi viene prescritto di fare delle iniezioni di acido ialuronico e poi tornare a farmi vedere per un controllo e, sicuramente, mi verrà fatto sempre da medici "alle prime armi".
Reparto Cardiochirurgico
Io non sono un esperto, spiego gli avvenimenti accaduti a mio padre Egidio, 72 anni, in buono stato di salute: è entrato al Policlinico San Matteo reparto cardiochirurgico, ancora gestito da Viganò, per un ricovero programmato: doveva fare esami al cuore, senza alcuna indicazione chirurgica e senza alcun tipo di urgenza. Terminati gli esami, doveva essere dimesso venerdì 25/02/2011. Ma, la sera prima, un Cardiochirurgo del reparto ha incontrato mio padre verso le 22:30 e gli ha consigliato un intervento chirurgico di By pass. Mio padre, così consigliato, ha accettato. Lunedì 28 febbraio 2011 è entrato in camera operatoria e durante l'intervento, verosimilmente a causa di un clampaggio non riuscito (come indicato in cartella clinica) ha subìto gravi ischemie ed è uscito dalla sala operatoria in coma totale. Il chirurgo che lo ha operato, all'uscita della sala operatoria, mi ha personalmente detto che l'intervento era riuscito perfettamente; successivamente mi ha confermato che aveva ben visto il problema di clampaggio, ma che non me ne aveva voluto parlare "per non allarmarmi". Mio padre è morto pochi mesi fa (dicembre 2012) senza mai riprendersi, dopo quasi due anni di coma totale, con tutte le sofferenze che si possono immaginare. Altri cardiologi hanno visionato la cartella clinica di mio padre non riscontrando, nel suo quadro, la necessità di un intervento chirurgico che, se anche fosse riuscito, non avrebbe probabilmente garantito benefici di vita. Stiamo valutando azioni legali contro il San Matteo. Aggiungo che nei reparti da noi frequentati, c'erano decine e decine di persone anche anziane ad attendere a volte per ore notizie di loro familiari, con solo 3-4 sedie a disposizione per tutti, nell'atrio degli ascensori. Nei tre bagni a disposizione dei visitatori (un bagno per ogni piano) da me personalmente visitati, non ho mai trovato nè la carta igienica, nè il sapone.
Luca Lambertini
118- Neuroradiologia interventistica- Neurochirurg
Lunedì 4 febbraio una signora di 66 anni, abitante in Valle Staffora, viene colpita alle ore 13,15 da un ictus ischemico con conseguente afasia ed emiplegia destra. Dai parenti viene prontamente attivato il 118, e la paziente dalla Valle Staffora viene trasportata in elicottero dal 118 presso il DEA del Policlinico San Matteo di Pavia dove giunge alle ore 14.30.
“Al DEA del Policlinico San Matteo è stata “presa in carico” dal team preposto alla gestione intraospedaliera dell’ictus, composto da neurologo, medico emergentista, radiologo interventista , e sottoposta a trombolisi endovenosa e subito dopo a procedura di disostruzione meccanica endovascolare dell’arteria cerebrale occlusa”.
Alle ore 18.00 circa si conclude l'iter diagnostico terapeutico all’interno del DEA e la paziente viene ricoverata presso la Stroke Unit dell’Istituto Neurologico Casimiro Mondino.
“La perfetta sinergia del team costituito dal 118, dal medico emergentista, dal neurologo e dal radiologo interventista preposti attualmente alla gestione della fase acuta dell’ictus nella provincia di Pavia – ha commentato il dr. Giuseppe Micieli, direttore del Dipartimento di Neurologia d’ Urgenza del Mondino - ha consentito che la paziente ricevesse le cure più adeguate e all’avanguardia, rimanendo completamente libera da qualunque deficit neurologico. Il riconoscimento rapido dei sintomi, l’immediato ricorso al 118 e l’invio in strutture dedicate (in questo caso la collaborazione tra l'IRCCS Mondino e l'IRCCS San Matteo) sono in grado, talora, di fare quei “miracoli” che solo una buona organizzazione e personale esperto possono permettere che si realizzino.”
Il caso è altamente significativo ed è anche emblematico in merito alle possibilità offerte agli abitanti della provincia di Pavia nel caso di problematiche acute come l’ictus cerebrale. Questa patologia, che determina circa 2000 ricoveri all’anno nell’area del pavese (circa 13000 sono i nuovi eventi), rappresenta la prima causa di disabilità, la terza di morte e la seconda di demenza nella popolazione.
“Il risultato raggiunto dal caso della paziente nasce da una collaborazione che è stata avviata dal 2009 fra le due strutture, ormai consolidata e riconosciuta come efficace modello organizzativo. La collaborazione che dal 15 giugno 2009 vede il neurologo operare sinergicamente con i medici di Pronto soccorso e delle altre Unità Operative del Policlinico San Matteo coinvolte nella gestione dell’ictus acuto (Neuroradiologia interventistica, Neurochirurgia e Chirurgia Vascolare), anche se ancora da estendere alle 24 ore, rappresenta indubbiamente un modello operativo vincente i cui risultati sono ben documentabili e soprattutto tangibilmente percepiti dalla popolazione pavese”.
Neurochirurgia
Quello di Neurochirurgia è un reparto composta da una equipe di medici eccellente, tra i quali cito con stima ed ammirazione il prof. Lorenzo Magrassi!!
Reparto Otorinolaringoiatria
Sono stata ricoverata presso la Clinica privata Intra Moenia, a Pavia, per un intervento di chirurgia endoscopica rinosinusale, settoplastica, poliposi e riduzione volumetrica dei turbinati.
Vorrei ringraziare tutto lo staff del Dott. Pagella Fabio, per la gentilezza, la competenza, la disponibilità e la cortesia mostratami nei giorni di ricovero.
Anche se ancora in via di guarigione, mi sento molto sollevata, i miei più sentiti ringraziamenti al Dott. Pagella, e per chi come me ha letto le opinioni dei pazienti prima di essere operato e ha detto speriamo bene, mi sento di rincuorarvi e di dirvi che siete in ottime mani.
Persone eccellenti in struttura degradata
L'interazione con l'universita' e la parallela ricerca scientifica sono lo stimolo che rende i medici di Pavia eccellenze a livello europeo. Non meritano di lavorare in una struttura cosi' degradata e sporchissima.
Neurochirurgia dott. Locatelli
SONO STATA OPERATA L'11-1-2012 DI ANGIOMA CAVERNOSO OCCIPITALE DESTRO NEL REPARTO DI NEUROCHIRURGIA DEL S. MATTEO DAL DOTT. LOCATELLI. L'INTERVENTO E' RIUSCITO BENISSIMO. UN COMMOSSO GRAZIE A LUI IN PRIMIS E A SEGUIRE A TUTTE LE PERSONE CHE LAVORANO IN QUEL REPARTO... SE LA SANITA' FOSSE COMPOSTA DA PERSONE TUTTE COSI', TANTO DI CAPPELLO!
BRAVISSIMI E GRAZIE A TUTTI.
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