Pediatria Ospedale Brotzu Cagliari
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Ricovero per polmonite
Siamo arrivati al reparto dalla Rianimazione.
Io e mio figlio, bimbo disabile, siamo stati trattati molto bene.
Se la sanità non va bene non è colpa di medici o infermieri, il problema sta a monte. Io ho trovato persone sensibili e attente.
ECCEZIONALI
Io conosco molto bene la pediatria del Brotzu, i miei 3 bambini sono stati ricoverati e il mio primogenito è in cura con la dottoressa Anna Mirella Maxia dal 2015! Lei è una bellissima persona, una ottima pediatra e dirigente medico che ha davvero tante competente! Anche la dottoressa Casula, biologa che ha fatto più volte i prick test al bambino, è molto gentile e premurosa!
Consiglio vivamente il psp e il reparto pediatrico, quando i bambini sono ricoverati possono giocare e vivere un momento sereno! Ci tengo a ringraziare tutto il personale medico e infermieristico, sono persone eccezionali con un grande cuore!
Abbiamo avuto esperienza anche un chirurgia pediatrica, conosciamo bene la dottoressa Annamaria Ferreli, anche lì personale è ottimo.
Grazie infinitamente a tutti!
Grazie!
Oggi ho accompagnato mia figlia di 8 anni al pronto soccorso pediatrico, aveva mal di pancia e una forte nausea. Qui sono stata seguita da un medico eccezionale il dott. Lorenzo Cozzolino, e da 2 infermiere molto preparate, gentili e professionali.
Ottimo reparto
Volevo ringraziare tutto il personale del reparto di Pediatria, in particolar modo la dottoressa Anna Mirella Maxia, persona gentilissima, molto competente e sempre disponibile.
Grazie di cuore a tutti, compresi infermieri ed OSS.
Ottimo reparto.
Esperienza pessima
Un'esperienza pessima in questo reparto, persone scortesi ad eccezione di due infermiere delle quali purtroppo non so il nome. Medici che non hanno nessun riguardo nei confronti di pazienti speciali come i bambini (neanche di 2 anni). Infermieri e ausiliari scortesi. È possibile che non siano in grado di comprendere che un bambino piccolo spesso ha necessità di entrambi i genitori? Considerato che loro non fanno niente per aiutare mamme o pazienti, come può fare una mamma da sola e che non ha dormito, a gestire un bimbo con febbre a 39, flebo, ossigeno e aerosol?
Umanità e comprensione... sconosciute!!
Mia figlia, di tre mesi, è stata ricoverata presso il reparto degenze pediatriche dell'Azienda Ospedaliera G. Brotzu.
Il ricovero è scaturito dopo che noi, preoccupati per una brutta tosse che le provocava apnee, l’abbiamo portata al Pronto Soccorso Pediatrico, presente nella stessa struttura, sotto consiglio del suo pediatra.
Finché si è trattato di Pronto Soccorso, niente da eccepire; hanno fatto tutti i controlli (lastre, ecografia, visita cardiologica), velocissimi, professionali e cordiali.
Poi è stata ricoverata per presunta pertosse e da li in poi è stato un calvario.
Io, genitore padre, non avevo il diritto e la possibilità di aiutare mia moglie nell’assistere la bambina; trattandosi di una neonata di neanche 3 mesi, che tossiva e si strozzava in continuazione, è stato molto difficile per mia moglie mangiare, dormire e anche solo andare al bagno (infermiere?? non pervenute per aiuti reali).
Solo il primo giorno di ricovero mi hanno lasciato con loro perché loro “capivano la situazione”. Solo il primo giorno. Poi le uniche soluzioni erano dare il cambio a mia moglie per far sì che lei potesse andare a casa a lavarsi e riposarsi.
Il problema (a loro ben noto) era che noi abitiamo a 80 km. di distanza dall’ospedale (pardon “Azienda Ospedaliera”), da percorrere su una strada non proprio confortevole. Quindi non era proprio possibile per mia moglie andare a casa a riposarsi, perché solo di viaggio sono due ore di auto (e la bambina come tutti sanno mangia ogni tre ore circa).
Abbiamo chiesto un po’ di comprensione, ma niente. Mi cacciavano via ogni volta; anche se stavo aiutando mia moglie con la bambina (l’ultima volta ho dovuto mollare a metà l’aerosol che stavo facendo a mia figlia). In questo ultimo episodio sono anche stato “minacciato” di venire cacciato via dalle guardie se non fossi uscito immediatamente dalla stanza!
A questo aggiungiamo che siamo stati relegati in una piccola stanza senza nemmeno un letto, ma solo un divano letto (che però aperto non ci stava!); è facile immaginare quanto riposo è mancato a mia moglie!
Ma lasciamo perdere me, che “conto poco”, mi sarei aspettato almeno un trattamento umano per mia moglie e mia figlia…. Si certo, come no!!
Nessuno che aiutasse mia moglie a far fare l’aerosol o somministrare l’antibiotico alla bambina (ecco perché insistevo nel voler rimanere).
I pranzi e le cene, “offerti” per il genitore che assiste il bambino, non erano proprio adatti ad una madre che allatta. Infatti la bambina, che mai ha sofferto di coliche, ha iniziato a soffrirne proprio in questi giorni. Coincidenze? Chissà!
Infine, due parole del motivo per cui la bambina è stata ricoverata: presunta Pertosse, che in dimissione si è trasformata in Bronchite Acuta.
Questa proprio non l’ho capita.
I medici hanno passato una settimana di ricovero a dirci che i bronchi erano puliti.
Hanno passato una settimana di ricovero a dirci che la bambina stava seguendo una cura contro la Pertosse.
E poi scopro che aveva la Bronchite Acuta?
E dobbiamo continuare con la cura per la Pertosse per altri 10 giorni?
Non sarà mica che la Pertosse va obbligatoriamente segnalata alle autorità competenti, e magari è una trafila di scartoffie troppo lunga e noiosa? E allora è più facile dire che non è Pertosse? (tra le altre cose i medici ci hanno anche detto che non esiste un test per rilevare la Pertosse… bah).
Ovviamente ora andrò di nuovo a vista dal nostro pediatra, per assicurarci che la bambina stia procedendo bene con il recupero.
P.S. Al momento del ricovero abbiamo (anzi mia moglie ha, io non c’ero) fatto presente che la bambina stava mangiando poco. Quindi è stata subito pesata e attaccata alla flebo. Quella è stata l’unica pesata fatta. Mia figlia è stata dimessa e nessuno ha pensato di riparla per capire se avesse ricominciato ad assimilare e a crescere.
P.P.S. In tutti quei giorni di ricovero la bambina non è mai (e dico mai) stata lavata! A quanto pare non esiste un posto dove poter lavare i bambini, se non nel lavandino del bagno della stanza!!
Cordiali Saluti
Lorenzo C.
Grazie
Ci tengo a ringraziare tutto il personale del Pronto Soccorso Pediatrico per l'assistenza ricevuta. In vacanza da Novara a Santa Margherita di Pula, mia figlia Camilla di tre anni è stata trasportata qui dal 118 per una forma improvvisa e acuta di tonsillite monolaterale con ingrossamento anomalo di una tonsilla. Tutti sono stati gentili, disponibili e attenti: ho avute diverse esperienze in altri ospedali (anche tanto blasonati nel nord Italia) e purtroppo non è così scontato incontrare medici e infermieri che siano non solo competenti e scrupolosi, ma che si dimostrino anche "umani" e sappiano rapportarsi con i bambini. Ringrazio in particolare la dottoressa Manunza e l'infermiera Fiammetta per le cure ma anche per il sostegno ricevuto in un momento che è stato per me di grande ansia e preoccupazione. Grazie anche al personale di radiologia: non è semplice fare una tac a una bambina di tre anni febbricitante e spaventata, ma tutti si sono prodigati per farci sentire a nostro agio.
VIVA la pediatria del Brotzu
Sono la mamma di Thommy e di Jasmine... Ho letto le varie opinioni da parte di "certe" mamme... Il mio bambino è stato ricoverato in questo reparto a dir poco meraviglioso e nel periodo in cui sono stata in pediatria sono stata trattata benissimo, quasi sembravo a casa mia... Tutto il personale è sempre sorridente, gentilissimo e disponibile a tutte le ore. I medici sono meravigliosi, ma ho anche notato l'atteggiamento maleducato di certe mamme... La mattina i loro bimbi svegli da ore mentre loro dormono come ghiri, si lamentano per il mangiare, pensano di essere in albergo... le loro stanze ci vorrebbe un esercito per riordinarle... panni sporchi sopra i letti, le docce allagate da loro stesse, dimenticando spesso che le infermiere non sono donne di servizio ai loro comandi, dimenticando che in reparto ci sono 3 infermiere per turno e 30 bimbi ricoverati da accudire e curare e si attaccano ai campanelli per delle nullità.. IO POSSO DIRE SOLO GRAZIE AGLI ANGELI DELLA PEDIATRIA. GRAZIE.
Diabete infantile
Mia figlia 11enne da qualche giorno beve due tre litri da'acqua al giorno e ha sempre sonno. La porto dalla guardia medica locale che le fa subito una visita e una glicemia. Risultato: quasi 600. Mi viene consigliato il Brotzu dove arrivo alle 11.30 di notte. Dopo poco viene ricoverata e sottoposta a flebo insulina e tutti gli esami. E' rimasta lì dieci giorni ed è stata riequilibrata e controllata in tutto; a turno dormivamo con lei o io o il papà. Nessun problema ed e tutt'ora seguita lì. Personale gentile e competente, mai sgarbato. Ringrazio tutti i medici, gli infermieri e persino il personale di pulizia, tutti gentilissimi e disponibili. E' poi ovvio che se si va in questo reparto per cose banali, tipo febbre e faringite... (per quei problemi io l'avrei portata dal pediatra) si aspetta, come in tutti i pronto soccorso, ma le cose gravi vengono viste subito per quanto abbia potuto constatare. C'erano infatti anche bambini con malattie serie e sono stati ricoverati subito.
Un sentito ringraziamento vada alla dr.ssa Frongia diabetologa, al dott. Zurrida, medico di guardia, e al dott. Pusceddu, primario.
Pronto soccorso pediatrico
Dopo aver portato il nostro bimbo dal pediatra (di venerdì) ci si dice che non ha niente. Il sabato sale la febbre da 37 a 39, non mangia e continua a vomitare, è disidratato, siamo preoccupati e lo portiamo al p.s. del Brotzu, reparto pediatria. Arriviamo alle 16.00 in un corridoio affollatissimo, chiedo del ps e mi dicono che è nel corridoio successivo, dove ci sono una decina di bambini in braccio alle loro mamme (presumo); da una porta esce una donna di circa 55 anni, che indossa gli abiti da infermiera ma a prima vista sembra un buttafuori in un concerto per adolescenti, che mi urla "lei deve andare fuori".. Mia moglie ha in braccio il piccolo bimbo ed io ho con me la borsa con tutti i generi di prima necessità (pannolini, vestitini di ricambio ecc.), la borsa della mamma e tutta la documentazione sanitaria del bambino. Alle urla della infermiera-buttafuori rimango senza parole; noi poi viaggiamo spesso e ovunque, non solo in Europa, e in questi casi TI DICONO: POSSONO ENTRARE SOLO I GENITORI (che salvo casi a me sconosciuti, sono sempre 2). Il bambino viene portato dentro questa stanza e fatto appoggiare su un panno tutto stropicciato, aveva tutta l'aria di essere usato per tutti i bambini, che ovviamente avevano ogni tipo di malattia. Gli mettono un sacchettino per raccogliere le urine e, dopo aver fatto la pipì, chiediamo l'intervento dell'infermiera- buttafuori, che sempre con atteggiamento scocciato ci ha detto che lo avrebbe dovuto togliere mia moglie (perché io sono oltre quella linea indicatami dalla infermiera e non posso aiutarla). Per agevolarla le viene detto che c'è un fasciatoio nel bagno (quelli che si trovano negli autogrill del Marocco sono più puliti) quindi con il bambino in braccio e con una mano col sacchetto della pipì, mia moglie è riuscita a consegnarlo all'infermiera. Sono già passate quasi 3 ore, ci sono bambini che piangono e che stanno male, non si riesce a vedere l'orizzonte in questa estenuante attesa; oltretutto tenuti rigidamente separati i padri dietro una porta e le madri con in braccio i piccoli in un altro corridoio. Il bambino in questo momento avrebbe bisogno di tutte le attenzioni e rassicurazioni dei due genitori. Invece questo diritto viene negato dal personale della sicurezza vestito da infermiere (l'infermiera in un reparto di pediatria non dovrebbe essere gentile e paziente con i genitori e dolce con i bambini?). Questa lunga attesa ha termine a mezzanotte. Semplicemente doveva essere trattato con la tachipirina. Abbiamo fatto vivere una esperienza gravissima e traumatica al piccolo, per l'incapacità del personale. NOI CITTADINI SIAMO GLI UTENTI PERCHÉ CON LE TASSE CHE PAGHIAMO ASSICURIAMO IL VOSTRO STIPENDIO!
pronto soccorso pediatrico
Martedì 11 marzo 2014 ho accompagnato mia sorella e mia nipote di 12 anni, era lei che stava male. Siamo arrivate forse intorno alle 16.00, la bambina è stata visitata circa alle 21.00. Non avrei mai immaginato che il reparto pediatrico di pronto soccorso avesse delle attese tanto lunghe. C'erano bambini di tutte le età dai pochi mesi fino ai 12 anni. In tutte quelle ore i bambini continuavano ad arrivare e pochi, anzi pochissimi, andavano via. Il medico, da quel che ho capito, era solo uno, una dottoressa, che sinceramente mi è parso non sapesse gestire la situazione. D'altra parte c'è da dire che anche alcune mamme ci hanno messo del loro, portando i bambini al pronto soccorso anche per semplici febbri fuori dal normale, senza passare prima dal pediatra o dalla guardia medica, se fuori orario. Quel che è mancato è stato il rispetto verso questi bambini, molti dei quali provenivano da paesi lontani, hanno atteso ore e ore senza mangiare, passando dalle braccia delle mamme a quelle dei papà, stanchi in un ambiente estraneo.
Sarebbe bastato un medico in più che valutasse chi aveva effettivamente bisogno e chi poteva tornare subito a casa. Non sarebbe male prevedere anche la somministrazione di pasti. C'erano alcuni giochi, ma non ho visto alcun bambino usarli, sembrava capissero che non erano lì per i giochi, ma sarebbero volentieri rientrati presto a casa.
Esperienza da dimenticare
Oggi 23 febbraio 2014 arrivo in ospedale alle 3.00 del mattino per una febbre persistente della bambina di 17 mesi, che viene visitata dal pediatra di turno che le diagnostica una faringotonsillite con una febbre a 40. Fino a qui tutto nella norma... Visto che la febbre era alta, siamo state trattenute in ospedale per vedere come andava. Dopo di che, ABBANDONO ASSOLUTO. Passano le ore e nessuno ci dice cosa dobbiamo fare; ho chiesto informazioni alle infermiere, che rispondevano che dovevamo aspettare. Sì, MA ASPETTARE COSA? NESSUNO CI HA DATO UNA RISPOSTA. PER DI PIÙ NESSUNO CI HA CHIESTO SE LA BAMBINA AVESSE LA NECESSITÀ DI MANGIARE QUALCOSA (io non avevo portato con me niente da mangiare vista l'ora). Verso le 8.00 siamo state trasferite nel reparto del pronto soccorso pediatrico, eppure lì nessuno si interessava di noi... Alla 9.15 abbiamo deciso di porre fine a questa inutile e snervante attesa. abbiamo chiesto per ben 2 volte la compilazione del modulo di dimissioni ed alle 9.39 si è presentata una giovane e forse poco esperta dottoressa che, dopo le nostre richieste di spiegazioni, ci ha informato che loro non dimettevano la bambina se la febbre non fosse scesa sotto i 38. CI VOGLIONO 6 ORE PER INFORMARE I PAZIENTI? Inoltre abbiamo chiesto come si curava la faringo-tonsillite.. e lei ha risposto solamente con la Tachipirina. E C'È BISOGNO DI STARE IN OSPEDALE TUTTE QUESTE ORE SE SI PUÒ CURARE SOLO CON LA TACHIPIRINA? Sappiamo somministrarla benissimo anche noi a casa. E poi è andata via dicendoci che la prossima volta potevamo anche andare in un altro ospedale. Complimenti dottoressa, si trattano così i pazienti e i genitori che sono lì dalle 3.00 del mattino e che non hanno neppure dormito? Speriamo che il primario sappia motivare i propri collaboratori a porsi sempre in maniera più educata e insegni a immedesimarsi maggiormente nelle problematiche altrui.
Esperienza negativa
Niente... mia figlia con un feroce mal di pancia e diarrea da tre settimane, è stata mandata a casa con un misero foglio di sospetta celiachia. Ci siamo perciò rivolti ad un altro ospedale.. Bruttissima esperienza, dottoressa maleducata e troppo aggressiva, ideale come domatrice di leoni.
Evviva la pediatria del Brotzu
Vogliamo solo ringraziare tutto il reparto della pediatria dell'ospedale Brotzu di Cagliari.. Noi genitori del piccolo Tommy dobbiamo dire grazie in primis al primario dott. Paolo Pusceddu e alla dottoressa Rosella Ricciardi; a seguire tutti gli altri medici che si sono prestati per la totale guarigione di Tommy. Ringraziamo anche tutte le infermiere, gli Oss e gli ausiliari, che con la loro professionalità, la loro gentilezza e umanità hanno contribuito affinchè il nostro piccolo abbia potuto trascorrere una degenza non traumatica. Un particolare grazie a Icia, che rendeva la pasta in bianco più saporita, a Ico, Vale, nonna Lollò.. insomma: tuttiiiii!!! Bravi, siete unici!!!
I genitori Carlo e Jennifer
Esperienza non buona con le infermiere
A febbraio di quest'anno il mio bambino ha avuto una gastroenterite che gli ha tolto la forza di camminare tanti erano i vomiti e le scariche; è arrivato a pesare 10 kg. e la febbre a 40 non scendeva in nessun modo... siamo arrivati al pronto soccorso con questo scricciolo in braccio perennemente addormentato intorno alle 12.00 e siamo entrati in visita alle 17.15.. Tralasciando l'attesa estenenuante... mentre entravo nella stanza per prendere posto passavano la cena un'infermiera e 2 oss... e così mi sono azzardata, ovviamente con estrema gentilezza, a richiedere un vasino (in quanto il mio piccolino appena veniva preso in braccio mi pregava di non farlo cadere.. aveva i capogiri); mi è stato risposto da questa gentile infermiera con testuali parole: "signora, si prende quella cosa (riferito alla flebo) e lo porta in bagno come fanno tutti gli altri!".. Da precisare che quel bagno viene utilizzato anche dagli esterni adulti in visita diabetologica... comunque lasciai cadere così la cosa...
Hanno sbagliato anche la cura, gli hanno dato una dose di antibiotico per un bambino che avrebbe dovuto pesare 10 kg. in più rispetto a lui.. quando ho chiesto spiegazioni al medico (ovviamente ignaro di tutto, in quanto non prescritto), l'infermiera suddetta (è sempre la stessa), con sorrisino di presa in giro, mi chiedeva se fossi sicura dell'accaduto, il sangue mi è andato al cervello!!
dunque esperienza pessima, certe infermiere dovrebbero fare un altro lavoro!
Niente da dire invece sui medici: competenti, gentili e soprattutto UMANI!
Ottimo reparto
Ho la necessità di rinnovare il mio grazie a tutto il personale medico, infermieristico e a tutto il personale che fa parte di quella grande famiglia che è il reparto di pediatria del Brotzu.
Fortunatamente questo ricovero è stato meno traumatico e meno lungo del precedente ed in confronto mi sembrava quasi di disturbare a chiedere qualcosa al personale di turno!!!
Come sempre sono stati tutti meravigliosi con me ed il mio bambino. Grazie a tutti per la professionalità, ma soprattutto grazie per la grande umanità che riservate a tutti, sia ai piccoli ricoverati che a noi genitori.
Pronto soccorso pediatrico
Appena arrivati al pronto soccorso pediatrico la dottoressa di turno ci ha incrociati nel corridoio e subito ha sbuffato. dopo poi aver atteso per 3 ore e aver visto passare avanti a noi altri pazienti, siamo stati chiamati dentro e la dottoressa ha fatto problemi dicendo che solo la mamma poteva stare; poichè la mamma non parla fluentemente l'italiano, le è stato detto perché fosse li se non sa l'italiano.
Io, il papà, ho fatto finta di non aver sentito e ho cercato di calmare il bimbo agitato dall'alto tono della voce e diseducato della dottoressa.
La dottoressa mi diceva ripetutamente di andare dal pediatra e di non venire qui, che pure gli zingari hanno il pediatra, io le ho detto che avremmo provveduto anche se il bimbo ancora non era residente in Italia, ma che essendo comunitario, aveva la carta sanitaria europea e che per diritto può fare uso delle strutture sanitarie italiane. A quel punto ho chiesto per quanti giorni il bimbo doveva stare a riguardo a casa prima di poter tornare a scuola, lei mi ha urlato, che come faceva a saperlo che non c'e una risposta ad una domanda del genere.
Ho ringraziato e me ne sono andato da persona civile. Mi sembra che certi dottori dovrebbero leggere meglio le convenzioni sanitarie pattuite tra gli stati europei, oltre che aver un Po di tolleranza se non verso i genitori, almeno verso i bimbi, avendo scelto come loro mestiere la salvaguardia della loro salute e serenità.
PESSIMO RICORDO
PURTROPPO PERSONALMENTE NON POSSO PARLARE BENE DEL REPARTO DI PEDIATRIA DEL BROTZU, SOPRATTUTTO DOPO LA SECONDA ESPERIENZA.
MIO FIGLIO DI SOLI 10 ANNI, AFFETTO DA TUMORE AL PONTE CEREBRALE (E' SEMPRE STATO IN CURA A MILANO), E' STATO PORTATO IN QUESTO OSPEDALE (IN ATTESA DI ESSERE POI TRASFERITO AL MICROCITEMICO DOPO 3 GIORNI), MA E' STATO TRATTATO QUASI COME AVESSE AVUTO LA LEBBRA, NON SI AVVICINAVANO NEANCHE A VISITARLO E A TOCCARLO, LO GUARDAVANO SOLO DAI PIEDI DEL LETTINO, EPPURE A GUARDARLO SEMBRAVA UN BAMBINO NORMALISSIMO.. SOLO... CON UN PO DI PROBLEMINI RESPIRATORI..
TUTTO QUESTO AL SOLO RICORDO MI FA RIBOLLIRE IL SANGUE.
Pediatria del Brotzu
L'anno scorso sono stata ricoverata con la mia bambina per una settimana in questo reparto. Ho trovato del personale gentilissimo e disponibile, a partire da i medici e finendo col gruppo degli oss.
Voglio dire la mia
Sono una mamma che stata in pediatria al Brotzu. Il dolore per la perdita di mia figlia era ed è talmente grande ma non posso dimenticare quanto mi sono stati vicini in quel reparto. I medici sono meravigliosi... tutto il personale infermieristico, oss ed ausiliario è di una umanità unica. Io ancora oggi mi senti di dire loro GRAZIE!
REPARTO PEDIATRIA - ECCELLENTE
HO AVUTO MODO DI CONOSCERE IL REPARTO DI PEDIATRIA DEL BROTZU IN OCCASIONE DI UNA SERIA PATOLOGIA DEL MIO BAMBINO E DI CONSEGUENZA ANCHE LA DEGENZA E' STATA PIUTTOSTO LUNGA. HO CONOSCIUTO PERSONE SPLENDIDE A COMINCIARE DAL PRIMARIO, TUTTI I MEDICI, INFERMIERE E TUTTO IL PERSONALE CHE CI LAVORA. QUANDO HO AVUTO BISOGNO DI QUALUNQUE COSA PER IL BAMBINO SI SONO SEMPRE ADOPERATI TUTTI, CON COMPETENZA, GENTILEZZA E SEMPRE MOLTO DISPONIBILI NEI CONFRONTI MIEI E DI MIO FIGLIO. LE CAMERE LE PULIVANO DUE VOLTE AL GIORNO, QUANDO C'E' STATO BISOGNO DI FARE IL CAMBIO NON PREVISTO DELLE LENZUOLA LO HANNO SEMPRE FATTO CON MOLTO GARBO. RINGRAZIO DAVVERO TUTTE LE PERSONE CHE LAVORANO NEL REPARTO PEDIATRIA DELL'OSPEDALE BROTZU, ORA IL MIO BAMBINO STA BENE, MA IO NON DIMENTICHERO' MAI CIO' CHE HANNO FATTO PER LUI E PER COME SONO STATI VICINI A NOI GENITORI. MIO FIGLIO, CHE HA POCHI ANNI, QUANDO ANDIAMO A FARE LE VISITE DI CONTROLLO VIENE ACCOLTO DA TUTTI SEMPRE CON MOLTO AFFETTO E VI POSSO ASSICURARE CHE E' UN AFFETTO CONTRACCAMBIATO!!!!!!
Maleducazione di infermiere e OSS
In base all'esperienza che ho vissuto, il reparto pediatrico non è consono ad un soggiorno "forzato" dei giovani pazienti, costretti a stare rinchiusi nelle loro stanze per evitare i contagi..(dovrebbe esserci un reparto infettivi); le stanze sono lugubri e sporche. parte del personale infermieristico, specialmente di notte, è poco disponibile a soccorrere i giovani pazienti; parte del personale OSS è maleducato, invadente e per nulla disponibile sia nei confronti dei piccoli che nei confronti delle madri.(in particolare una donna sulla cinquantina)
Non sono disposte a distribuire biberon usa e getta (mi è stato chiesto da una ragazza con capelli lisci neri di riportare sempre la stessa tettarella per economizzare gli sprechi- assurdo.. e l'igiene verso i neonati che fine fa?)
le madri sono costrette ad uscire dalla stanza e lasciare quindi il neonato solo in stanza per richiedere e ritirare il latte per il proprio bambino o, ancor peggio, per riportare il vassoio del cibo... ma allora quali sono le reali mansioni di queste persone se devono fare tutto le mamme?
le stanze vengono lavate con prodotti igienizzanti? ne dubito...
le tirocinanti di infermieristica vengono ignorate. non vengono seguite adeguatamente.
è una situazione da segnalare...
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