Ospedale Lancisi di Ancona
Giudizio dei pazienti
Recensioni dei pazienti
5 recensioni
Dimissioni troppo veloci
Mio padre ha subìto in intervento di triplo bypass coronarico con un quadro clinico non proprio facile, ma essendo lui giovane è andato bene ed è stata un'operazione ben riuscita.
Peccato che poi, dopo 5 giorni, lo abbiano letteralmente mandato via dall'ospedale perché il letto serviva.
Mio padre dopo 15 giorni dall'intervento è dovuto tornate in ospedale a causa di anemia grave e piccola infezione.
Questa è l'italia..
Il personale giovane comunque è sempre il migliore e l'ospedale è pulito.
Competenza
Dopo 3 anni di sofferenza e dolori sopportati, ho ritrovato fiducia nei medici grazie al reparto di Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita
Intervento di "unroofing" dell'ostio coronarico sinistro in circolazione extracorporea a 30 gc ,con arresto cardioplegico secondo Custodiol.
Grazie a tutti.
Cardiochirurgia Cardiologia Pediatrica e Congenita
A mio figlio, nato a Lanciano il 18/11/2019, in seguito a un parto cesareo, venne diagnosticata da subito una stenosi polmonare grave. Trasferito dall'Abruzzo in Ancona da subito, dopo 2 giorni di vita è stato costretto a fare la sua prima operazione in emodinamica. Sembrava che tutto si fosse risolto ma, nonostante la bravura dei chirurghi e di tutta l'equipe, quando nei giorni successivi è stato sospeso il farmaco, quei risultati sperati sono iniziati a scomparire. Così il dottor Bianco ci comunicò che il giorno 26/11 avrebbe fatto 'intervento chirurgico vero e proprio, nonostante i soli 7 giorni di vita del neonato. Intervento riuscito. Un grande grazie alla equipe del dottor Marco Pozzi, fantastiche persone che hanno salvato la vita di mio figlio, nemmeno tutto l'oro del mondo basterebbe per ringraziarli. Un reparto veramente speciale dove, nonostante tutti i problemi e pensieri, fanno in modo che tutto vada bene. Un reparto d'eccellenza in Italia.
Mio figlio e la mia famiglia saranno sempre grati a tutti voi per tutto quello che avete fatto nei nostri 33 giorni di permanenza.
Tomoscintigrafia miocardica sotto sforzo
Fermo restando l'eccellenza del "Lancisi" in generale, e la professionalità di medici, emodinamisti ed alcuni infermieri, vorrei evidenziare la sensazione che ho avuto da quando frequento questi reparti (4 anni circa), in merito alla efficienza/efficacia della strumentazione e dei tecnici che ne curano la manutenzione e che dovrebbero garantirne il funzionamento. In sintesi, in questi anni, su tre volte che mi sono presentato per fare una tomoscintigrafia miocardica, solo una volta è andato tutto a buon fine: la prima volta nel 2016 dopo preparazione con contrasto radioattivo in vena, il macchinario (che all'epoca funzionava a pazienti alterni) decide di non funzionare con me, quindi tutto rimandato ad aprile dello stesso anno, allorché tutto è andato bene. Oggi 2 settembre '19 ho vissuto un "odissea" con due infermiere che non trovano la vena e mi bucano entrambe le braccia quasi contemporaneamente, per poi optare sulla vena della mano (notoriamente più fragile e di sezione ridotta)... salgo sul tapis roulant e dopo i primi passi si accorgono che sul monitor non compare un dato importante (la frequenza cardiaca). Mentre continuo a faticare procedono manualmente ed artificiosamente a rilevare il dato, chiedono aiuto ad altri colleghi che però non si ritengono in grado di risolvere il problema. Si decide quindi di iniettarmi il liquido radioattivo a contrasto ed a questo punto (ciliegina sulla torta) il liquido iniettato, a mio avviso troppo rapidamente per essere ricevuto da una vena della mano, ha generato una pressione troppo alta nel "diffusore" da farne saltare il tappo, con conseguente sversamento, fuori vena ed in terra, del 80% del contenuto radioattivo. Tentano lo stesso di vedere se quel poco di contrasto finito in circolo può dare qualche risultato, ma niente da fare... tutti a casa e tutto da rifare, come se niente fosse. Poiché per fare questo esame bisogna stare tre giorni senza alcuni farmaci salva vita e poiché ho una coronaria che tre anni fa risultava intasata oltre 40% ed oggi è una incognita, ritengo che nel transitorio ho corso e correrò rischi dei quali avrei fatto volentieri a meno. Volendo anche ammettere una particolare "malasorte" nei miei confronti, considerato che anche il 3 ottobre 2015, dopo tre giorni di attesa e preparazione a digiuno, quando finalmente riesco ad andare in sala operatoria, durante l'applicazione di uno stent il monitor ha smesso di funzionare, lasciando la pur brava emodinamista al buio... Anche in questo caso, tutti a casa e tutto da rifare; se fossi responsabile degli assetti tecnologici del Lancisi, qualche domanda me la farei.
Reparto cardiochirurgia: brutta esperienza
Dopo 4 giorni dall'intervento, sono stato riportato in sala operatoria perchè si era riaperto lo sterno a causa della forte tosse, presa molto sottogamba dal personale medico e infermieristico. Dopo vari giorni si è scoperto che, facendomi l'aerosol, stavo bene!!! Alle dimissioni per trasferimento alla clinica di riabilitazione avevo l'Enfisema polmonare!! Se n'è accorto il Dr. Bucari, a cui mia moglie aveva riferito di sentire un fischio nel mio respiro. L'infermiera del turno di notte metteva il campanello distante, per paura che io lo suonassi. Ho visto il personale in turno di notte, dentro il gabbiotto, dormire sulla barella, mentre uno/a vegliava. Complessivamente sono rimasto, fra intervento e riabilitazione, per ben 32 giorni ricoverato. Se dovessi avere a che fare di nuovo e potessi scegliere, non andrei in questo ospedale.
Altri contenuti interessanti su QSalute