Ortopedia Traumatologia Ospedale Padova
Recensioni dei pazienti
9 recensioni
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Lamentela verso le Oss
Dopo un intervento delicato durato 11 ore con infermieri e dottori eccellenti e disponibili, ho trovato OSS scortese, maleducate e pretendono che dopo 5 giorni il paziente si debba arrangiare ed essere autonomo.
Non si sono accorti di 4 fratture ben evidenti
Alle diverse visite di controllo nessuno degli ortopedici che mi ha visitato e guardato la mia documentazione, ha visto le altre 4 evidenti fratture che non erano state diagnosticate al momento del trauma. Tutto questo ha complicato non poco la mia riabilitazione.
Staff fantastico. Dott. Gigante.. un gigante
A Lorenzo e' stato diagnosticato un osteoblastoma che ha causato anche un valgismo al ginocchio. Bè che dire.. in pochissimo tempo il dott. Gigante ha visitato, operato e risolto il problema di Lorenzo con grandissime professionalità, attenzione, umanità e umiltà che lo rendono il gran professionista che è. Non son bravo a scrivere, ma rivolgo un grande ringraziamento al dottore e a tutto lo staff di sala operatoria, che si sono dimostrati fantastici. Grazie ancora.
Esperienza positiva Dott. Cosimo Gigante
Voglio ringraziare tutto il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale di Padova, nonché tutto il personale in servizio in sala operatoria e in particolar modo il Dott. Cosimo Gigante per la competenza e soprattutto per la sensibilità dimostrate nei confronti di mia figlia Anna, che ha subìto due interventi chirurgici in data 02/12/2014 e 17/11/2015, per la correzione di un evidente valgismo alle ginocchia. Interventi di emiepifisiodesi femorale distale bilaterale mediante placchette eich-plates (poi rimosse).
Vi sono particolarmente grata oltre che per l'ottimo risultato ottenuto, anche per la pazienza e sensibilità dimostrata nei confronti di una ragazzina di 12 anni. Ancora GRAZIE!
Ferita penetrante pediatrica
Sera del 23 aprile 2015, Lorenzo, 10 anni, arriva all'area rossa pediatrica dell'Ospedale Sant'Antonio di Padova, con una gravissima ferita penetrante al polpaccio. In area rossa intanto cominciano ad arrivare vari chirurghi, ortopedico, vascolare e plastico e altrettanti medici per valutare come si sarebbe dovuta svolgere l'operazione per togliere il puntale di lancia che ha completamente trapassato parte per parte il polpaccio del bambino, e avendo sfiorato l'arteria femorale di qualche millimetro. Il bambino viene trasferito in urgenza in sala operatoria dell'ortopedia dell'Ospedale di Padova. La delicatissima operazione si conclude dopo circa due ore e mezza, non riportando alcuna lesione ai muscoli o alle arterie, viene solamente tolta la vena safena. Dopo qualche settimana di riabilitazione, Lorenzo è ritornato alle normalissima vita di prima, senza avere subìto alcun danno permanente, se non una cicatrice sul polpaccio destro. Volevo sopratutto ringraziare gli operatori del 118 e del 115 di Mirano e il chirurgo Borgo Andrea e la sua equipe, del reparto di ortopedia e traumatologia dell'Ospedale di Padova, per avere salvato la vita a mio fratello.
Esperienza da 10 e lode!
Sono stata operata dal Dott. Augusto Cigolotti l'anno scorso per fattura piatto tibiale e distaccamento delle spine dei crociati. Sempre disponibile a chiarimenti riguardo l'operazione e anche per il post. Operazione fatta alla perfezione e ginocchio quasi come nuovo! Pienamente soddisfatta!
Assolutamente esperienza negativa
La storia di Elena e i suoi piedini possiamo iniziarla con le prime ecografie, dove si riscontra il piede torto congenito bilaterale, a dispetto di medici genetisti e teorie che raccontano la non ereditarietà della malformazione o che, essendo femmina, la probabilità sarà molto rara che nostra figlia abbia i piedi come il papà e lo zio. Dopo questa notizia, ci siamo informati con gli ortopedici di Padova, i quali ci rassicuravano che il metodo Ponseti è oramai diffuso e tranquillamente esercitato anche nell'ospedale della nostra città. Ancora più sereni poi per il fatto che sia il papà, e ancor meglio lo zio, sono stati con successo operati 40 e 30 anni fa a Mestre, eravamo fiduciosi anche sull'evoluzione dei metodi di intervento in questi anni. Purtroppo sbagliavamo. In particolare l'ortopedico primario ci aveva rassicurato che l'eventuale e probabile tenotomia, dopo il ciclo di gessetti, non avrebbe avuto cicatrici se non di pochi millimetri e il tutto si sarebbe risolto in pochi anni. Elena nasce il 27 gennaio 2005, l'ortopedico dopo una breve visita in reparto pediatrico inizia la serie di gessi a 10 giorni dalla nascita.
Lunedì 7 febbraio 2005 il dott. Cosimo Gigante mette i primi gessi “Ponseti”. Il ricovero avviene in ospedale senza preavviso, è necessario restare 1 notte e le dimissioni sono il pomeriggio del giorno dopo. Da notare che a Padova l'Ortopedia Pediatrica non esisteva, come reparto a se, quindi siamo in camerata con altri pazienti adulti e naturalmente non c’è un letto per il genitore che assiste e tutto quello che serve per un neonato.
Il ciclo dei gessi si sussegue per altre 5 volte sempre di lunedì, 14 e 28 febbraio, poi 14 marzo e 4 aprile. Capita spesso di doverli fessurare, in quanto i piedini si gonfiano o quando addirittura un gesso è “sceso” e abbiamo dovuto d'urgenza portarla al pronto soccorso, dove con nostro stupore i medici erano impreparati per intervenire su un neonato ingessato (!) e non sapevano come e dove tagliare i gessetto, non avendo a disposizione gli strumenti del reparto gessi (naturalmente non accessibile dopo una certa ora). Il problema si risolve con le nostre indicazioni e responsabilità.
Mercoledì 20 aprile il medico toglie gessi. Il dott. Gigante dice che il sinistro è corretto, ma il destro va sicuramente operato.
Il 10 Maggio 2005 l'operazione avviene, senza minimamente informare i genitori, anche al piede sinistro; il dottore ce lo comunica a operazione avvenuta, così per precauzione sono le sue parole, quindi esegue tenotomia più gessi e ricovero di 2 notti. Alla nostra semplice domanda: dottore ci può dire qualcosa in più dell'operazione? Il medico risponde seccato: ma lei è medico?...
Il 31 Maggio 2005 il dottore mette altri gessi, con il piede destro in equino. Ci stupiamo per le cicatrici che Elena ha sui talloni, dovevano essere pochi millimetri e invece sono ben estese. Le cicatrici sono poi deformanti, oltre che irrigidire la muscolatura e i movimenti del piede.
Il 30 Giugno 2005 il dottore tolti i gessi, il piede destro è completamente in equino.
Si prescrive il tutore Dennis Brown Bar, con scarpina completamente rigida (non si adattava al piede) ed era impossibile da infilare con il piede in equino. Non ci viene spiegato quanto e come usarla, il medico ha difficoltà, secondo noi e tanti altri genitori, a confrontarsi con chi non ha almeno una laurea in medicina. La sbarra Dennis Brown Bar viene regolata solamente dalla nostra fisioterapista dopo giorni di pianti della bambina. Il dottore l'aveva allargata troppo (!)... ora a 8 anni della Bambina siamo a Barcellona dalla Dott.sa Ey Batlle.
Il resto lo potete leggere su facebook, cercando piede torto.
Piede torto congenito
La nostra è stata un'esperienza traumatica nel vero senso della parola. Mio figlio, dopo 4 anni, sta ancora elaborando quello che è successo. Poche informazioni e zero contatto umano per i genitori. Modalità cruente e superficialità. Assistenza discontinua e frettolosa. Non ci siamo trovati affatto bene.
grazie
Voglio dire GRAZIE a tutti i medici che mi hanno fatto l'intervento (17 agosto 2009). Grazie al Prof. Olmeda, che mi ha dato una nuova vita, grazie a voi ora vivo. Grazie a tutto il personale del reparto, grazie a tutti gli infermieri! VI RINGRAZIO SEMPRE TANTO!
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