Oncologia San Giovanni Addolorata Roma
Recensioni dei pazienti
19 recensioni
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Tumore polmonare stadio avanzato
A mio padre è stato diagnosticato un tumore al polmone. Il tumore era molto avanzato. Fin dal primo giorno ho avuto la sensazione che non mi dicessero la verità per guadagnare tempo.
Mio padre è stato ricoverato in ospedale per circa 1 mese dopo la diagnosi, perchè nel frattempo erano arrivati in ordine sparso embolie polmonari ed ictus. Il dott. Lugini, il dott. Di Cristofani e la dott.ssa Di Santo, suoi oncologi, non si sono degnati di perdere 5 minuti per andarlo a visitare al reparto di Geriatria.
Mio padre è morto a tre mesi dalla diagnosi senza mai essere visitato da un oncologo.
A noi (mio fratello e me), dopo molte telefonate non ritornate, ci hanno accolto un lunedì mattina. Anche lì, mi è parso si volesse guadagnare tempo solo per arrivare nel momento in cui non c'era più nulla da fare.
Ringraziamento
Vorrei ringraziare il reparto di Oncologia, la Dott.ssa Angela Torsello ed i colleghi oncologi più tutto il personale (infermieri/re, personale OSS ecc.) per la professionalità, la competenza ed anche la tanta pazienza sempre dimostrate. Vivendo in Italia due mesi e non conoscendo la lingua italiana, mi hanno assistito benissimo vista la mia critica condizione di salute.
Grazie... Zimbrovska Mariana (Ucraina).
Ci siamo sentiti abbandonati
A mio padre è stato riscontrato un tumore non operabile, ma nessuno ci ha indicato come comportarci. Ci hanno spedito a Radioterapia per un ciclo di cure palliative senza la possibilità di parlare con qualcuno. Abbiamo avuto la netta impressione che ci avessero praticamente abbandonato a noi stessi anche per l'età di mio padre (83 anni). Dopo tre mesi persi così, ora mio padre sta in cura in un altro ospedale e sta facendo addirittura un ciclo di chemio.
Pessima esperienza
Esperienza personale pessima con il reparto di Oncologia dell’Addolorata. Medici, soprattutto quelli responsabili dei day hospital, privi di ogni tipo di sensibilità e umanità anche nei confronti dei pazienti più gravi, situazione completamente diversa quella degli infermieri, che invece hanno sempre mostrato, oltre a professionalità, tanta empatia. Mio padre, dopo la diagnosi arrivata tardivamente, è stato dimesso con un’infezione in corso a causa di una Peg impiantata male, incapace di alimentarsi autonomamente, costretto a recarsi quotidianamente in ospedale per le terapie e ad attendere in corridoi pieni di gente, senza avere la forza di reggersi sulle sue gambe. Inutile dirvi l’esito di tutto questo calvario.
Non lo consiglio
Non lo consiglio. Troppo dispersivo. I medici sono tanti e non comunicano tra loro. L'impressione è che ognuno vada per conto suo. Inoltre non sempre i dottori paiono motivati, e questo è molto pesante sia per i pazienti sia per i familiari.
Il primario purtroppo io non l'ho mai visto in due settimane di ricovero.
Perfetti
Assolutamente competenti.
Ottimo reparto e staff sotto tutti i punti di vista.
ANGELI
Sono in cura in questo reparto e posso confermare sia al top. Gli infermieri del reparto day hospital e degenza sono veri e propri ANGELI, sempre molto disponibili, scherzosi e professionali. I Medici sono molto professionali e UMANI e ti documentano su tutto il percorso che c'è da fare.
Ce dire.. 10 stelle!
Oncologia San Giovanni Addolorata
Il dott. Altobelli mi è sembrato abbastanza umano, e l'infermiera Francesca prudente e coscienziosa. Tutto il resto è noia, come cantava un noto cantante.
Semplicemente UMANI
Faccio i complimenti al Dott. Mauro Minelli per essersi contornato di medici UMANI e competenti; non faccio nomi, ma in tutte le visite che ho fatto ho trovato un medico diverso ma sempre competente ed attento alle mie richieste.
Gli infermieri, che sono Angeli, hanno tutti professionalità e competenze per svolgere al meglio il loro operato. Fino ad ora ho trovato (e ringrazio DIO) persone squisite. GRAZIE, continuate così.
FANTASTICI
Ho finito la chemioterapia una settimana fa per carcinoma alla mammella e ora sono in attesa di intervento chirurgico. Voglio ringraziare tutto il reparto per aver reso questo duro percorso meno faticoso... Un GRAZIE SPECIALE alla dr.ssa Scavina, alla dr.ssa Rossi ed al dr. Lalle. Poi agli angeli che mi hanno assistita durante le terapie: Francesca, Cristina e Domenico.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!
PS: devo solo far notare un punto a sfavore del reparto: le lunghe attese.
Perchè non sceglierlo
Scarsa sensibilità verso i pazienti più gravi e i loro familiari da parte dei medici; freddezza e indifferenza da parte degli infermieri e del caposala nonostante lo scarso lavoro (solo pochi posti da letto da gestire e tanta noia a farlo).
Morte prematura
Se potessi tornare indietro, non farei curare mio marito dai medici dello staff dell'oncologia dell'Addolorata.. ma ormai è tardi!
Perchè scegliere il Polo Oncologico
Ho iniziato in day hospital le terapie oncologiche nell'aprile del 2015, sono passata alle visite ambulatoriali, ho avuto bisogno di un ricovero urgente. Ora sono nuovamente in day hospital e credo di poter avere un panorama completo di tutta la struttura. Ho trovato competenza, professionalità e cortesia a tutti i livelli: medico, infermieristico e di tutto il personale che mi hanno dato forza, fatto sentire in buone mani e sicura di trovare risposte immediate (vedi ricovero urgente).
E quindi mai abbandonata.
Certamente ora la struttura "scoppia" (siamo in tanti) e talvolta abbiamo tempi lunghi di attesa ma mai mancano le soluzioni. Ho 81 anni ma non mi sono mai sentita una paziente di serie "B".
Quindi ringrazio tutti di cuore,
Lucia Maria Gentile
Perchè non scegliere il polo oncologico
Visite frettolose e non accurate. Mancanza di sensibilità verso pazienti particolarmente sofferenti fisicamente e psicologicamente. Ore ed per di attesa in sala. Mancanza di parcheggio (che con questa tipologia di malati e' indispensabile). I medici cambiano ogni volta e quindi non si riesce a stabilire rapporto umano. Impossibile comunicare coi medici in caso di problematiche. Indifferenti. Buono lo staff degli infermieri. Nel complesso esperienza negativa.
Chemioterapia per recidiva
Sono la figlia di una paziente trattata con chemioterapia per una recidiva. Sono molto amareggiata perché non c'è alcuna disponibilità da parte del personale medico nel rispondere ai dubbi e preoccupazioni legittime che noi familiari abbiamo. Inoltre ho riscontrato più di una volta da una dottoressa in particolare superficialità e maleducazione.
È veramente vergognoso che non si possano avere informazioni esaustive circa la validità e l'efficacia della terapia. Tutto sempre molto vago...
È anche capitato che non abbiano fatto i marker prima della chemioterapia perché si erano dimenticati e hanno chiesto a mia madre di ricordarlo la volta successiva all'infermiera... È ASSURDO.
Grazie!
Sono in cura in questo reparto da settembre 2012. Come dico sempre, nella grande sfortuna di una malattia come la mia, sono stata fortunata, perché ho conosciuto e sono curata da medici ed infermiere competenti e che tutti i giorni lavorano con coscienza e con grande umanità, senza mai far mancare un sorriso ed una parola di conforto a tutti noi. Un grazie particolare alla Dott.ssa Olga Martelli, sempre presente.
Abbandonati...
2 parole per dire che l'assistenza infermieristica è ad altissimo livello di preparazione e umanità, mentre il personale medico l'ho trovato veramente pessimo. Per fortuna che l'equipe in sito si è arricchita di medici del S.Eugenio.
Lamento soprattutto il fatto che il malato è abbandonato e deviato da 1000 pareri discordanti e confusionari.
Personale ottimo, umano, preparato
UN REPARTO ECCEZIONALE: C'E' TANTA GENTE IN CURA PER IL PERSONALE CHE CI LAVORA; NONOSTANTE CIò, TUTTI CERCANO DI RENDERE IL MOMENTO DIFFICILE CALDO E SERENO IL PIù POSSIBILE. PROFESSIONALISSIME E COMPETENTI LE DOTTORESSE, TUTTE, NESSUNA ESCLUSA, UNA PIù BRAVA DELL'ALTRA. COMPLIMENTI, UN REPARTO CHE CONSIGLIEREI VIVAMENTE.
Grande competenza, Umanità, Semplicità di rapporto
Invio copia di un articolo che ho inviato alla redazione di Prima pagina di Radio3. Gentile Direttore
Le inoltro copia di un mio intervento inviato alla redazione di Prima Pagina della Rai, radio3. In esso esprimo il mio rammarico per la messa in mora globale e senza appello dello Stato italiano, concepito come nemico e argomento il mio convincimento sulla straordinaria importanza dello Stato amico, basandomi sull’esperienza diretta da me maturata, in rapporto all’Ospedale San Giovanni di Roma, nei reparti di Urologia 2 e Oncologia medica che frequento da due anni per combattere un carcinoma che mi affligge.
Ho già avuto modo di esprimere la mia gratitudine a questi meravigliosi operatori sanitari, che non dispensano solo scienza, ma accoglienza, conforto, accompagnamento. Doti umane rare e straordinariamente importanti per chi deve affrontare una fase così delicata della vita.
Mi auguro che la Direzione sanitaria, la Regione Lazio e la stampa sappiano essere orgogliosi di questi collaboratori cui va la mia sincera e profonda gratitudine.
(Alla c.a. dott. Paolo Bracalini conduttore attuale redazione di Prima Pagina, Rai radio3).
Lo Stato ‘nemico’
Non passa giorno che alla radio o in televisione si ripeta più volte che in Italia lo stato è nemico. E’ presentato come un luogo comune, come un’ovvietà, anche da un’informazione che sarebbe ‘colta’.
Proditorio, persecutorio, contorto, vessatorio perfino lo Stato si presenta e si è presentato spesso a tutti. Ma di un ospedale avete mai avuto bisogno? Di una scuola? Di un pompiere o un poliziotto?
Da due anni combatto contro un carcinoma. Senza la perizia, l’accoglienza, l’amabilità del reparto di oncologia e del II di urologia dell’ospedale S.Giovanni non sarei qui a raccontare un bel nulla e men che meno avrei trovato la forza di reagire e crederci. A quegli operatori devo una gratitudine sconfinata. Penso che quando parliamo di Stato, parliamo anche di loro, persone straordinarie, a volte mal pagate o maltrattate, cui si abbatte quotidianamente questa giaculatoria fatua e ripetuta come una chiacchiera da salotto.
Anche quando sono colpevoli, e ciò nel caso dei medici con tragiche conseguenze, vanno senz’altro denunciati e allontanati. Ma non confusi nel mucchio delle cartelle esattoriali o nei labirinti procedurali.
Chi ha concepito lo Stato costruendo gli ospedali, le scuole, la sicurezza aveva una magnanimità, una lungimiranza, una civiltà ben lontane da questo dire e parlare e pontificare.
Maria Mencarelli
Altri contenuti interessanti su QSalute