Oncologia Policlinico Umberto I
Recensioni dei pazienti
21 recensioni
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Peggioramento dei servizi
Oncologia del Policlinico Umberto I è andata nel corso degli anni progressivamente peggiorando secondo la mia esperienza.
Non è più da consigliare, peccato.
Chemioterapia adiuvante
Ringrazio tutta la meravigliosa equipe della Breast Unit/ Senologia e la prof.ssa Silvia Mezi, oncologa, perché grazie a lei ho iniziato e continuo la chemioterapia più adatta a me, che mi ha salvato la vita.
Ringrazio tutte le infermiere della Chemioterapia, sempre gentili e disponibili, soprattutto le mie amatissime Maria Grazia ed Elena, fondamentali per la terapia e per il benessere del paziente in generale, in quei duri momenti...
Ormonoterapia
La prima cosa che si nota di questo reparto, purtroppo, è inevitabilmente la disorganizzazione (migliorata senza dubbio dopo il Covid): raramente rispondono al telefono (più alle email); spesso e volentieri cambia il medico e bisogna ricominciare a raccontare tutto senza creare continuità in un percorso, che emotivamente è senza dubbio faticoso e frustrante. Ciò non toglie che si incontrino persone di cuore (anche se in tutto il percorso, ho notato che proprio gli oncologi sono i meno sensibili) e molto competenti.
La persona con cui mi sono trovata male in questo percorso è la Prof.ssa Mezi, che ho trovato totalmente priva di capacità relazionale con il paziente, empatia, capacità di comunicazione.
Grazie dottoressa Speranza
Devo ringraziare la dottoressa Iolanda Speranza, oncologa del policlinico Umberto I di Roma, sempre accogliente e professionale, veloce e diretta!
I suoi specializzandi sono eccezionali.
Grazie ancora.
Grazie alla Dott.ssa Flavia Longo
Mi chiamo Ettore e a 49 anni nel 2002 venivo operato dal Prof. Gallucci di tumore del rene con resezione parziale dello stesso. Nel 2012, dopo 11 anni, mi accorgevo con una ecografia di un nodulo al pancreas, secondarismo del tumore renale. Nel 2013 vengo operato dal Prof. Chirletti. Operazione riuscita e il Prof. Chirletti mi manda per il proseguo di controllo dalla oncologa Dott.ssa Flavia Longo. Nel primo incontro la dottoressa mi ha detto di essere molto diretta e schietta, le ho risposto che a me andava bene il suo fare. E' stata un'esperienza molto positiva, è una professionista della materia eccezionale, ho subito avuto fiducia in lei, è una persona forte ma con un animo umano e molto aperto. Bravissima, grazie al Prof. Chirletti e a lei oggi posso dire senza ombra di dubbio di essere stato fortunatissimo e sono molto obbligato per l'operato da loro svolto.
Ottimo
Avessi potuto mettere più stelle le avrei messe.
Sono i migliori.
Tumore tiroideo
Sono stata operata per tumore della tiroide al Policlinico Umberto I° di Roma - 2° Padiglione 2a Clinica Chirurgica dal Prof. Frattaroli il 3/11/2014. Prof. Frattaroli e tutto il personale eccezionali, peccato che per lui una parola è poca e due sono troppe, unico neo.
Ho conosciuto poi la dott.ssa Flavia Longo quando ho iniziato la chemioterapia. I suoi modi un po' bruschi verso gli specializzandi colpirono anche me, però, con il senno del poi, devo ammettere che erano giusti. Quando la Dottoressa mi disse che sarebbe andata in pensione, mi consigliò la Dott.ssa Speranza, anche lei eccezionale, ancora oggi è la mia oncologa.
Non posso fare altro che i complimenti sia alla Dott.ssa Longo che alla Dott.ssa Speranza.
Rita Bartocci
Pessima esperienza
Mio padre è stato seguito dalla dottoressa Mezi. È stato in cura per più di un anno. Nel mese di novembre le condizioni peggioravano sempre di più e passando per il pronto soccorso è stato ricoverato. Far passare un paziente oncologico per il PS è già di per sè assurdo. Comunque, dopo 10 giorni di ricovero l’hanno dimesso con una cura del dolore sbagliata (applicare il cerotto di morfina su un paziente pelle e ossa è come non averlo fatto), il cancro ormai aveva raggiunto gli organi primari, sapevamo perfettamente che se ne sarebbe andato da lì a poco. Volevamo solo non vederlo soffrire. Dimetterlo, prescrivendo dalla Mezzi una terapia attiva, non ci ha permesso di attivare le cure palliative nei tempi corretti. Proprio così, la dottoressa, la sua oncologa, gli ha prescritto ancora una volta un farmaco chemioterapico. Così siamo tornati a casa scoperti dall’assistenza domiciliare. L’ultimo mese di vita del mio amato papà è stato un calvario, il dolore non era gestito, siamo rimasti soli a cercare di aiutare, soli ad affrontare il dolore, soli nel cercare di alleviare (non riuscendoci) il dolore di papà. Esperienza che non auguro a nessuno. La dottoressa è rimasta sempre distante, mai un momento di empatia, non avevamo neanche il suo numero in caso di emergenza. Quando mio papà ha avuto bisogno di essere visitato nei mesi di settembre- ottobre per i dolori che aumentavano giorno per giorno, veniva rimandato a casa dopo la prescrizione dei soliti medicinali che non stavano facendo effetto; non veniva visitato, leggevano le carte e rimandato a casa. Il rapporto con il paziente è stato inesistente. Mio padre è morto i primi di dicembre con dolori fortissimi.
Complimenti
Sono stata operata di tumore al seno con quadrantectomia nella Terza Clinica Chirurgica. Successivamente ho affrontato la chemioterapia in Oncologia A seguita dalla fantastica Prof.ssa Seminara e da tutti le dottoresse e dottori specializzandi, che hanno dimostrato una grande professionalità e una grande pazienza nell'ascoltare le mille domande a loro poste! Mi sono sentita super ben seguita e assistita.
Ottima la radiologia con il Dott. Lisi.
A partire dalla Breast Unit, hanno tutti contribuito a darmi la sensazione di essere stata presa in carico in maniera eccellente
Grazie di cuore.
Professoressa Longo oncologia
Da qualche anno sono una paziente della professoressa Longo. In questo periodo, per me molto travagliato e spero superabile, ho potuto apprezzare non solo l'eccelsa professionalità da tutti riconosciuta, ma anche l'umanità, la generosità e la semplicità di questa professionista. Sono stata fortunata e felice di averla conosciuta.
Dott.ssa Flavia Longo
Da circa due anni mio marito, affetto da mesotelioma pleurico, è curato dalla dott.ssa Longo. E' stata una vera fortuna averla incontrata per la sua professionalità, chiarezza e disponibilità. Non posso che parlarne bene!
Oncologia prof.ssa Seminara Patrizia
Desidero ringraziare la prof.ssa Seminara e tutto il suo staff di medici specializzandi. La prof.ssa, oltre ad essere dotata di grande competenza, ha un pregio enorme, ossia quello di possedere garbo, umanità e capacità di ascolto. I suoi assistenti sono altrettanto attenti e preparati. Mia madre sta facendo un percorso di chemioterapie e non è mai stata seguita meglio. La struttura è davvero valida, anzi, le persone sono quelle che la rendono tale e io ne sono testimone. Grazie Prof.ssa Seminara!
Neoplasia esofago
La mia opinione è sicuramente una goccia nel mare, ma se in qualche modo può essere d'aiuto nello scegliere da chi meglio farci curare o far curare i nostri cari, ben venga. Mio padre è da marzo che combatte il cancro all'esofago, con chemio e radioterapia. Per la radioterapia nel reparto del professore Tombolini, all'Umberto 1 di Roma, è stato seguito con cure amorevoli (non dal professor Tombolini che superficialmente, dopo una visita, non gli ha riscontrato una polmonite in corso causata proprio dalla Radioterapia e dall'aggiunta di più radio eseguite), da medici come un bravissimo dott. Rubini, che ha seguito con professionalità e cuore mio padre. Dopo è passato dalla dott.ssa Flavia Longo, che da luglio (oggi è gennaio) ancora non ha iniziato la chemioterapia, mentre il male, ridotto dalla Radioterapia, è ricresciuto notevolmente. Una dottoressa che non prende con il cuore i suoi pazienti, rimanda, non le importa se i pazienti provano a chiamarla, dice di chiamare per gli appuntamenti e passa tempo..
Cambiate e non fidatevi.
Carcinoma polmonare
Mio marito è stato seguito per la sua malattia dalla dottoressa Longo e, se non posso per mancanza di competenza, avere obiezioni dal punto di vista della terapia, molto ho da lamentarmi per l'aspetto umano e relazionale della dottoressa. In cinque anni mio marito è stato visitato una sola volta, mai auscultato, mai palpato ma affidato ai suoi assistenti che non facevano altro che registrare i risultati delle analisi e prescrivere i farmaci. Nel marzo 2013 la TAC evidenziava la presenza di una metastasi cerebrale, per la quale l'assistente di turno prescriveva radioterapia, sottolineando che non c'era fretta e prescriveva a mio marito la navelbine. Tralasciando i particolari, arriviamo a luglio 2014 quando, poiché mio marito non mangiava, ho cercato fin dalle ore 7.00 del giorno 24 di mettermi in contatto con la Longo, ho spedito fax e mail, ma solo alle 15.00, tramite Urp, sono riuscita a parlarle: mi ha liquidata dicendo che mio marito non avrebbe dovuto sospendere il cortisone (ma a noi lo aveva detto il suo assistente) e che dovevo rivolgermi ad un centro più vicino. Sono arrivata così all'ospedale di Sora, dove ho trovato cortesia, affabilità e soprattutto quella chiarezza che è completamente mancata a Roma. La situazione era purtroppo terminale, ma resta il rammarico di non essere mai, e dico mai, stata informata dell'evoluzione della malattia di mio marito. Perché nessuno mi ha mai detto che la navelbine era l'ultimo step della terapia? Perché nessuno mi ha mai detto che mio marito era esposto al rischio di crisi epilettiche? La mancanza totale di informazioni sul decorso della malattia e della terapia, l'essere stati visti sempre e solo da assistenti e a volte anche da altri medici che sostituivano gli assenti, l'essere stati liquidati con una mail di due righe in cui la dottoressa mi consigliava di rivolgermi ad un centro più vicino, non possono che farmi esprimere un parere di sfiducia, soprattutto dal punto di vista umano, nei confronti della dottoressa. Si parla tanto di diritti del malato, di deontologia professionale, ma forse ogni tanto un corso di aggiornamento su questi argomenti, rivolto a chi opera in un settore così delicato, non farebbe male. Grazie dell'attenzione.
Carcinoma polmonare
Nel settembre del 2009 fu diagnosticato a mio padre un carcinoma polmonare. Fu operato presso l'Umberto I e a seguire fu preso in carico dal reparto di oncologia per la chemioterapia. La dottoressa Flavia Longo, molto umorale e scostante, dopo un primo periodo iniziò a disinteressarsi completamente, facendo passare mio padre tra le mani dei vari praticanti di turno. Mio padre tuttavia era restio a cambiare perché aveva fiducia (del tutto mal riposta) nella Longo e, conoscendo l'importanza dell'aspetto psicologico, non abbiamo insistito. A marzo la tac rivela metastasi cerebrali. La dottoressa Longo con poche parole ci liquida dicendo che la situazione é sotto controllo e che occorre fare la radioterapia. Ovviamente nella nostra incompetenza in campo medico ci sentiamo confortati, pur non avendo illusioni di sorta pensiamo che la situazione sia grave ma stazionaria. Prenotiamo perfino una casa al mare per qualche giorno. A fine giugno mio padre cade e si frattura il bacino. Nei giorni successivi si verifica un tracollo impressionante. Tentiamo di contattare a telefono la Longo, e per una intera mattina nessuno risponde. Inviamo perfino un fax ma niente. Dopo ore riusciamo a contattarla tramite up. Molto brusca e sgarbata, alla descrizione della situazione di mio padre replica dicendo solo di sospendere la Navelbine. Poco dopo liquida mio padre tramite e mail (!!!!) dicendo che data la situazione è conviene rivolgersi a un ospedale vicino (noi risediamo a Sora). Rivoltici presso l'ospedale di Sora, troviamo presso i nostri oncologi chiarezza, umanita' e competenza. Dopo una semplice auscultazio del torace e palpazione dell'addome (MAI effettuate a Roma in cinque anni di visite costanti, in cui si limitavano a scrivere ricette a testa bassa) e dopo la lettura della relazione redatta a Roma a marzo, ci dicono che mio padre è in fase terminale e che l'aspettativa di vita non supera i tre mesi. Restiamo sgomenti perché, pur essendo consapevoli della situazione generale, nessuno a Roma ci aveva fatto capire chiaramente le cose. Pessima esperienza. Non voglio entrare nel merito delle compete professionali della Longo, ma quanto a deontologia professionale è criticabile da ogni punto di vista.
Ringraziamenti
A tutto il reparto di oncologia, in particolare all'equipe guidata dalla Dott.ssa Seminara Patrizia:
siete i migliori!!!
Saro' sempre grata per tutta la vostra meticolosa attenzione, professionalita' e umanita' che mi avete dedicato in un anno di cure, a guarigione di un cancro riscontratomi nel gennaio 2013.
GRAZIE, Angela
Voto 10
Io mi chiamo Stefano ho 28 anni e circa 18 anni fa ho avuto un cancro sotto l'occhio destro. Sono stato 6 mesi a combattere il cancro fra chemio e altre 100.000 visite e, grazie a DIO e a tutti i dottori (a mio avviso molto competenti), ce l'ho fatta. Alcuni giorni fa sono stato in quel reparto per curiosità e per ricordare alcuni passaggi della mia vita passati là dentro e ho trovato tutto trasformato. Il reparto è visibilmente migliore, tutto ristrutturato e secondo me molto più pulito. Io posso dire soltanto che bene perchè sono guarito grazie a Dio e a tutto il reparto.
PS: voto 10 per professionalità, esperienza, disponibilità.
Comunque quello che ho passato non lo auguro neanche al peggior nemico.
Reparto oncologia ospedale Umberto Primo di Roma
Prego iddio che tutti incontrino un reparto a questi livelli, sia in oncologia (professor Cortesi), sia in radioterapia (professor Tombolini), sia in quarta chirurgia (professor Chirletti).
Molte carenze
La dott.ssa Longo è sicuramente molto competente, ma con dei modi di trattare le persone molto "particolari" e sempre molto aggressiva verso gli specializzandi. Alla fine abbiamo deciso di passare ad un altro ospedale, dove l'accoglienza ed anche la chiarezza e la professionalità di tutta l'equipe è, a mio personale avviso, nettamente superiore.
Pessima esperienza
Mi chiamo Matteo, ho 32 anni. Ho una mamma divorziata di 53anni e una sorella di 25.
La mia esperienza con la dottoressa Flavia Longo inizia per mia madre nel marzo 2012, a seguito della diagnosi di un carcinoma polmonare.
Analisi approfondite rivelavano in seguito che si trattava di un carcinoma neuroendocrino a grandi cellule scarsamente differenziato.
Sottoposta a 5 cicli di chemio con Cisplatino + Etoposide e radioterapia cerebrale e linfonodale, arrivammo a fine maggio.
Fino a questo momento la dottoressa si è sempre mostrata disponibile, anche se molto carente dal punto di vista dell'assistenza (COME PUO' UNA ONCOLOGA ESSERE REPERIBILE SOLO FINO ALLE 15.00?).
Preso atto del mancato arresto della malattia, viene quindi prescritta una terapia a casa con Hycamptin da eseguire a cicli di 3 compresse ogni 21 giorni.
Nonostante marcatori tumorali in discesa e effetti collaterali dell'Hycamtin minimi, da ottobre mia madre inizia ad accusare forti dolori alla schiena.
Giorno dopo giorno al dolore si aggiunge una crescente difficoltà motoria, che ci spinge verso il pronto soccorso del policlinico, nella sciocca convinzione che qualcuno dal reparto sarebbe sceso per vedere mia madre e per parlare con noi familiari. Dopo 7 ore di attesa, abbandonata su una barella nonostante le nostre richieste, nessuno si è preso la briga di chiamare il reparto e mia madre è stata visitata dai medici del pronto soccorso, che l'hanno liquidata con una lastra (dall'esito negativo) e la prescrizione di una risonanza magnetica lombo-sacrale con contrasto, per verificare ciò che era impossibile vedere con una lastra.
Effettuiamo quindi per via privata la RM (c'era da aspettare un mese al policlinico), che evidenzia una forte osteoporosi (mai diagnosticata prima), la frattura di due vertebre e due sospetti noduli al midollo per i quali viene suggerita una scintigrafia ossea.
Comunicati gli esiti alla dott.ssa Longo, visti i dolori e le allergie di mia madre (FANS, PENICILLINA, MIORILASSANTI), ci viene prescritto CoEfferalgan e una RX ORTOPANORAMICA che evidenzia una forte trasparenza ossea.
Preparati per il peggio, cerchiamo di stringere i denti in attesa della TAC total body prescritta in agosto dalla stessa Dott.ssa; TAC che avrebbe dovuto essere eseguita oggi e che avrebbe dovuto chiarire il reale stato di avanzamento della malattia, gli effetti delle terapie, le sopraggiunte complicazioni dovute all'osteoporosi e la reale entità dei due noduli diagnosticati.
Le difficoltà di mia madre nel deambulare ci hanno portato ieri a richiedere per via privata il trasporto in ambulanza fino al policlinico. Per precauzione avevamo anche avvisato il reparto, che prontamente ci aveva risposto di portarla al pronto soccorso.
Sorpreso da questo evidente SCARICO DI RESPONSABILITA', abbiamo volutamente deciso di andare al policlinico stamattina, così che la Dottoressa potesse prendere visione in prima persona della situazione, convinti che ci avrebbe quantomeno comunicato IN VIA UFFICIALE la fine della terapia e magari anche consigliato dove andare, vista la nostra totale inesperienza. Essendosi affidata alla Dottoressa Longo, mia madre era scioccamente convinta di meritarsi le sue attenzioni.
Arrivati in ambulanza stamattina, e saliti in reparto, siamo invece stati accolti a brutto muso tra le ire della DOTTORESSA, che invece che accompagnarci DOLCEMENTE verso la fine del nostro percorso, CI HA SBATTUTO LA PORTA IN FACCIA.
Vorrei sottolineare che tutti in famiglia siamo sempre stati perfettamente consci della situazione e che nessuno si aspettava miracoli dalla Dottoressa.
Quello che però ci ha sorpreso è stato l'atteggiamento INDISPONENTE e INSENSIBILE della dottoressa, che non ha certo preso per mano UNA SUA PAZIENTE.
Mia madre avrebbe solo avuto bisogno di chiarezza.
Sarebbe bastato parlare.
Sarebbe bastato ammettere il FALLIMENTO DELLA TERAPIA.
Mi rendo conto delle difficoltà in cui la dottoressa svolge il suo lavoro, del numero impressionante di persone che segue, delle carenze della struttura in cui lavora, ma mia madre aveva riposto in lei tutte le sue speranze.
La dottoressa non ha avuto il minimo tatto, non ha avuto il minimo rispetto verso chi contava su di lei.
Sono solo in questo percorso, di certo non posso contare su mia sorella che cerca di fare di tutto per essere d'aiuto, ma di certo non può aiutarmi nella scelta della strada da percorrere.
Cara dottoressa Longo, ci ha deluso, ci ha ferito, ci ha abbandonato senza il minimo rispetto. Ci illudiamo di essere persone, ma sembra non siamo altro che numeri in una media matematica.
La mia meravigliosa oncologa: dr.ssa Longo
3 anni fa mio padre è stato seguito dalla Dr.ssa Flavia LONGO per una terapia adiuvante a seguito dell'asportazione di un adenocarcinoma polmonare.
E' stata a dir poco meravigliosa, per competenza ed umanità.
Poi ho provato sulla mia pelle l'esperienza, avendo subìto dopo un mese una mastectomia per un cancro al seno. Dopo aver effettuato la prima chemio presso il Policlinico Gemelli (dove sono stata operata), sono fuggita: è stata una esperienza assolutamente traumatizzante, dal mio punto di vista per inadeguatezza di supporto farmacologico.
Le altre sette chemio le ho eseguite presso il Policlinico Umberto I assistita dalla Dr.ssa LONGO, la quale ha reso assolutamente percorribile una strada difficilissima, supportandomi farmacologicamente e psicologicamnte in maniera splendida.
Ultimamente abbiamo ancora avuto bisogno di lei per un cancro polmonare metastatico che aveva colpito mio zio. Purtroppo era troppo tardi, ma il modo in cui ci ha accompagnato in questa ultima vicenda, è stato esemplare.
Cancro al Seno.
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