Oncologia Policlinico Monserrato
Recensioni dei pazienti
14 recensioni
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Carcinoma neuroendocrino metastatico
Non ho trovato umanità per il mio babbo. La sua patologia era grave, aveva metastasi diffuse. Tuttavia ho trovato carenti pressoché tutti gli aspetti. Qualità dei pareri medici e delle prognosi incoerenti con l'effettiva condizione di papà: dato un mese di vita senza cure ha vissuto 2 giorni.. Avrebbe forse avuto 3- 4 mesi facendo immunoterapia, che non gli è stata fatta perché stava avendo allucinazioni da oppioidi.
Lo abbiamo trovato nudo più volte, solo con un pannolino addosso.
Ringraziamento a tutto il personale
Ottime competenze professionali del team medico, che mostra apertura alla ricerca e al confronto scientifico, ma soprattutto significative competenze di base "umane" quali: empatia, ascolto attivo, attenzione e centralità della "persona" che costituisce la prima Cura per il paziente.
Un particolare ringraziamento alla dr.ssa Laura Orgiano per la disponibilità medica, precisa e puntuale ad ogni richiesta, ma elargita sempre col sorriso costante, pazienza e tanta simpatia.
Suggerimento costruttivo: potenziare un servizio psicologico!
Ottimo reparto
Il reparto di Oncologia, diretto dal Dott. Giorgio Astara, vanta uno staff dotato di grande umanità e competenza, sempre pronto alla richiesta di spiegazioni sulla patologia e alle cure effettuate.
Ottimo reparto.
Il miglior oncologo
Professionale, gentile, sempre disponibile. Ero su una sedia a rotelle e grazie a lui ora cammino con le mie gambe.
Grazie di cuore dottor Francesco Atzori.
Esperienza negativa
Mio padre è deceduto nel 2018 per un grave tumore al quarto stadio metastatico. La cosa più sconvolgente di questo reparto è la poca umanità da parte di alcuni medici. Lo sconsiglio vivamente, lo IEO rimarrà per sempre il miglior istituto oncologico sia per la preparazione che, soprattutto, per la gentilezza e l'umanità.
Pessimi
Oggi per la seconda volta è stato annullato l'appuntamento per una visita, senza alcun preavviso.
E' stato diagnosticato un tumore al pancreas i primi di dicembre ma, a causa della disorganizzazione di questa struttura, non è ancora cominciata la terapia.
Pessimo inoltre l'atteggiamento dei medici che rispondono al telefono: chi ha competenza ed è di ruolo, risponde con atteggiamento di superiorità e maleducazione. Chi è in formazione, almeno l'educazione la dimostra, ma non sa cosa rispondere.
Mai rivolgersi al policlinico
Siamo arrivati al Policlinico con una diagnosi parziale di adenocarcinoma nella parte alta del torace. Veniamo accolti da un oncologo molto gentile e competente. Ci informa che si tratta di tumore polmonare metastatico, e ci passa ad una collega che tratta quello specifico tipo di malattia. Da questo momento in poi, il buio, rimaniamo in attesa del risultato di un test molecolare che impiega oltre un mese per arrivare. Secondo loro, perché poi in realtà, il referto aveva una data di almeno 15 giorni di stacco dalla loro chiamata. Veniamo convocati per un colloquio con un'altra oncologa che avrebbe dovuto darci la cura. Peccato che, ormai, mio padre era allo stremo delle forze. Ha smesso di nutrirsi, e ci ha lasciato pochi giorni dopo.
Tumore pancreas
Mia madre ha subìto 3 ricoveri per effettuare 3 biopsie (una in gastroenterologia). L'ultimo ricovero l'ha stravolta completamente, tanto che abbiamo dovuto rivolgerci ad un altro ospedale che, da alcune analisi base, ha constatato la situazione critica di mia madre (Hgb 7).
Parlare con i medici era un'odissea e quando ci riuscivo parlavano con un atteggiamento di sufficienza. Mia madre era in una situazione metastatica estrema ed è stata dimessa con terapia del dolore fatta di tachipirina 1000. Vi dico solo che il referto dell'ultima biopsia è arrivato il giorno dopo che abbiamo seppellito mia madre. C'è stato da parte di questo reparto il TOTALE ABBANDONO di mia madre, che povera donna, è stata portata all'estremo delle forze per poi lasciarci.
Metastasi ossee
L'unica cosa gradita da parte dei medici sarebbe l'umiltà di dire quando non si ha la competenza di seguire certi casi ed affidarli così nelle mani di specialisti, invece di offrire strutture in hospice o Rsa.
Avere la certezza assoluta che non ci sia niente da fare, quando invece andando fuori ti dicono che si può fare molto.
Oncologia medica policlinico: troppe pecche
File interminabili per la terapia chemioterapica, farmaci che arrivavo sempre in ritardo, spazi per il day hospital inadeguati (scomodi e pochi), nessuna assistenza al di fuori dell'orario di day hospital in caso di emergenza e assenza di terapia del dolore.
Molti pazienti, spazi ridotti: i medici fanno quel che possono, ma l'organizzazione è da migliorare.
Oncologia blocco Q
Medici poco competenti e qualcuna strafottente (non conosco il nome della dottoressa, se no l'avrei scritto a caratteri cubitali). Terapia del dolore ahimè pietosa... per un paziente oncologico è fondamentale usufruire di tale terapia del dolore, e non si può sostituire un cerotto con una pompa elastomerica.
Ausili inesistenti: parlo di pappagalli e padelle.
Oltre il danno la beffa: se malauguratamente finite in sala mortuaria, altro problema: condizionatori perennemente inefficienti... Al Policlinico non esiste la dignità nè prima nè dopo la morte.
Ottimo reparto
Mio cognato e' ora ricoverato in chirurgia, ha avuto intervento di stomia per tumore al colon seguito da 10 giorni di terapia intensiva.
Ancora prima aveva effettuato in questo reparto cicli di chemioterapia ed il mio giudizio sui medici e personale è ottimo, sono persone molto umane, gentili, non ho mai avuto problemi per parlare con i medici, sempre disponibili, il personale molto gentile e sempre sorridente con il paziente. Penso che a volte bisogna porsi in maniera semplice ed educata per avere lo stesso trattamento, se una infermiera risponde in maniera non molto educata ci sono altrettanti modi gentili per far capire che, essendo parenti dei malati, si cerca di dare loro il massimo delle attenzioni.. Quindi credo che rispondere con intelligenza ed educazione metta a tacere un modo un po' sgarbato. E soprattutto bisogna lasciar fare il proprio lavoro a chi di competenza e non sentirsi medici esperti.. si deve fare in modo per il malato in modo che il suo rapporto col personale sia ottimo.
Io ringrazio tutti per come stanno gestendo la situazione di mio cognato.
Scarsa professionalità e umanità
Padre ricoverato per accertamenti a seguito di malessere dovuto alla patologia. L'allora medico che lo aveva in carico non si riusciva mai a trovarlo per avere aggiornamenti. Un medico incaricò gli infermieri di inserire il catetere, senza alcun motivo clinico in quanto poteva andare al bagno autonomamente e non aveva problemi nell'urinare, raccomandando di interrompere l'operazione qualora avessero trovato "rigidità". Il pomeriggio ho trovato mio padre coricato in un mare di sangue, martoriato inutilmente e senza riuscirci. Non si sono degnati né di lavarlo, né di cambiare la biancheria.
Un OSS che distribuiva il pranzo non consegnava mai quanto scelto da mio padre e faceva sempre di testa sua fin quando mio padre vomitò.
Sconsigliato. Nessuna umanità da parte di medici e operatori del reparto.
Nessuna umanità.
Madre ricoverata per esami sangue fuori norma. Entrata con le sue gambe e dopo pochi giorni non riusciva più a camminare, parlare e stare sveglia. Prescritto un esame, ci siamo ritrovati con due medici in disappunto sul farla mangiare o meno prima dell'esame. Esame rimandato di diversi giorni e mia madre è stata lasciata a digiuno fino ad esecuzione dell'esame. E' stato a questo punto che ha perso definitivamente le forze e la parola. Assistenza infermieristica pressoché scarsa. Veniva fatto tutto dalla famiglia, talvolta con rimproveri degli infermieri. Ci venivano negate le padelle usa e getta disponendoci di lavarle e riutilizzarle diverse volte nonostante fossero in cartone, alla faccia dell'igiene. Venne sedata a insaputa dei familiari perchè a loro detta agitata (nonostante non riuscisse nemmeno a parlare e muoversi). Non ci venne comunicato che aveva metastasi epatica. Non ci misero a conoscenza che oltre all'hospice poteva tornare a casa mediante progetto regionale RAC. Ci hanno fatto sentire un peso. Umanità scarsa. Di tutto il personale, solo una OSS si è distinta per umanità, comprensione e amorevolezza.
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