Oncologia Ospedale Pisa
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Appuntamento da prenotare per il mio percorso
Niente da dire sul medico.
Il personale che prende gli appuntamenti è freddo, scortese e non vede l'ora di liquidarti come un pacchetto, dandoti un numero telefonico che è perennemente occupato. Quando prendi la linea e sei in fila, dopo cinque minuti riattaccano.
Servizio pessimo. Vi dovete vergognare.
UN GRAZIE DI CUORE
Sono oramai quasi quindici anni che combatto contro un tumore neuroendocrino del pancreas con secondarismi epatici. Nel lontano 2009, anno in cui mi fu diagnosticato il tumore, venni visitato dal Prof. Mosca che, dopo una settimana di accertamenti, mi propose di affidarmi alle cure dei medici del reparto di Oncologia universitaria. Solo chi affronta una simile situazione può capire e, nonostante mi sia rivolto anche ad altre strutture sanitarie in Italia, decisi di affidarmi ai medici di questo reparto, che fin dal primo momento mi hanno monitorato proponendomi una terapia a qual tempo sperimentale con Sandostatina LAR 30. Sono passati gli anni, ed i controlli hanno dimostrato nel tempo la continua stabilità della malattia. In queste poche righe desidero ringraziare tra tutti il Dr. Andrea Antonuzzo del reparto di Oncologia 1, che con la sua professionalità mi ha accompagnato nell'intero percorso terapeutico dandomi continuamente fiducia e forza. Quattro anni fa lo stesso Dr. Antonuzzo, venendo a conoscenza di una nuova terapia sperimentale radiometabolica che veniva studiata all'ospedale S. Anna - Cona di Ferrara, mi mise in contatto con il Dr. Bartolomei, il quale mi inserì nel programma terapeutico sottoponendomi ad un ciclo di terapia radiometabolica che ha permesso la riduzione del 40% delle lesioni epatiche. Attualmente continuo con la Sandostatina con una qualità di vita assolutamente normale, senza alcuna limitazione.
Sono estremamente grato al Dr. Antonuzzo ed ai suoi collaboratori, vero esempio di un team di professionisti.
3 interventi chirurgici, 4 cicli chemioterapia
Due anni fa ho portato mia madre in visita al Dott. Buccianti, primario della Chirurgia Generale. Aveva un adenocarcinoma infiltrante stenosante a carico del sigma-colon di 4° grado con 13 metastasi a carico del fegato, bilobari. Il dottore ci ha indirizzato all'oncologia di Santa Chiara, dove mediante una terapia personalizzata il tumore è regredito a tal punto da permetterle di sottoporsi a due interventi: uno al sigma, l'altro al fegato.
Successivamente è insorta una nuova metastasi epatica e dopo alcuni mesi anche due noduli al polmone. Mediante tre cicli di chemioterapia e un'altra operazione, e più una radio per il polmone, oggi, a distanza di 2 anni esatti dall'inizio del nostro cammino, mia madre è libera da malattia, una malattia giudicata da molti terminale.
Grazie a tutti questi splendidi professionisti.
Ottimo reparto
Raramente ho trovato un team così preparato e gentile. Tutto il personale sanitario e parasanitario dimostra verso il paziente e i familiari comprensione e rispetto.
Un gran ringraziamento a tutti e complimenti al Direttore.
Grande delusione
Ho seguito il mio compagno nelle cure presso questo ospedale e mi sono resa conto che qui c'è un protocollo e da quello non ci si smuove, nessuno si pone il problema di ulteriori farmaci o terapie.
Non parliamo poi del reparto degenza, posto freddo e poco rassicurante. La Dott.ssa Romanini l'ho personalmente trovata di una freddezza incredibile verso i pazienti e ancora di più verso i parenti, e non opera assolutamente in simbiosi con l'Oncologia 2...
Guardatevi intorno e informatevi di centri d'eccellenza che operano con più esperienza e con altri mezzi; purtroppo sono tutte nelle Regioni del Nord, ma vale la pena provare.
Amarezza
Purtroppo mi trovo qui a scrivere a distanza oramai di un anno dalla diagnosi, fatta da un oncologo del reparto. Diagnosi sbagliata. Dopo 3 mesi la morte di mio padre...
Si deve seguire il protocollo mi hanno sempre detto... però mi meraviglio che un plesso universitario come questo si chiuda per orgoglio (o non so cosa altro) nell'affermare nuove terapie o consigli da colleghi di altri strutture - e parlo dello IEO di Milano.
Per chi leggerà: non vi fermate, girate, sentite altri pareri, non abbiate paura.
Dottoressa Paola Ferrari
Volevo ringraziare la dottoressa Paola Ferrari per la disponibilità e la tempestività con cui ha aiutato mia mamma.
Veramente una persona gentile e disponibile.
Basterebbe un briciolo di cuore
Io dico solo questo:
"Voi che avete la missione di curare il malato, ma se al letto del malato non portate l'amore, non credo che i farmaci servano a molto...Portare Dio ai malati, varrà più di qualsiasi altra cura". San Pio da Pietralcina.
E con questo ho detto tutto.
IL mio fratello tornando dalle chemio mi diceva sempre: " mi sembra di essere un codice a barre in quel reparto" e così è morto, come un codice a barre.
Solo una conferma della mia idea iniziale
Avevo già molti dubbi prima di far affrontare la chemioterapia a mio padre, e dopo questa esperienza ne ho avuto, purtroppo, SOLO una conferma. La clinica oncologica si è limitata ad applicare protocolli al paziente, ossia a somministrare farmaci. Mio padre è entrato in questo reparto camminando con le sue gambe, dopo solo 4 mesi lo hanno "piegato" su una carrozzella. Poi ci ha lasciati. Bruciato dalla chemio.
Ti dicono che sono a disposizione e poi quando li chiamavamo per un supporto, ci ignoravano.
Durante i controlli di routine (solo ogni tre mesi, anche se ti trovi in fase iniziale!!) ci ricevevano in modo indifferente, ci siamo sentiti veramente uno dei tanti!
Saluti.
Ci vorrebbe poco per migliorare
Ho scoperto che la clinica oncologica si limita ad applicare protocolli ai pazienti, ossia a somministrare farmaci, se si possono così chiamare, gli stessi di tutto il territorio nazionale, salvo casi di sperimentazione.
La chemioterapia è compito degli infermieri, bravi e sensibili. Mi chiedo cosa facciano i medici, oltre che a ricevere i pazienti (alcuni in modo distratto e assente) e a compilare le analisi da fare, in modo spesso incompleto ed errato?
Gli specializzandi dovrebbero rapportarsi meglio con i pazienti e ricordarsi di non dimenticarsi niente.
Per migliorare? Un po' di organizzazione aziendale, ricordarsi di dire e di consegnare tutto alla prima, evitando un secondo giro che porta via tempo a tutti, un sorriso che dia speranza, e veramente ricerca.
Ringraziamenti
Sono seguita presso il reparto di Oncologia dell'Ospedale Santa Chiara di Pisa dal Dott. Marconcini e dal Dott. Antonuzzo per un melanoma. Durante il mio percorso ho sempre trovato uno staff disponibile, professionale, competente ed umano (qualità non da sottovalutare in un reparto come questo), in grado di chiarire ciascun mio dubbio in ogni momento.
Non posso far altro che ringraziare tutto il reparto per il lavoro che con passione svolgono ogni giorno.
Oncologia 1 Pisa Marconcini
Mia madre è stata seguita dal Dott. Marconcini presso il reparto di Oncologia dell'Ospedale Santa Chiara di Pisa e, parlando a nome di tutta la mia famiglia, non possiamo far altro che ringraziare il Dottore per l'estrema professionalità, cordialità e umanità che ha dimostrato per tutto il trattamento. Mia madre ha avuto tutto il sostegno, sia medico che morale, grazie al Dott. Marconcini che ci ha sempre fornito tutte le informazioni, supporto e aiuto possibile. Ci ha sempre risposto a tutte le ore, è sempre stato presente e competente sotto ogni profilo.
Grazie di cuore da parte di tutta la famiglia.
Deluso
Gli infermieri sono gentilissimi e fanno anche più del necessario.
I medici, la maggior parte specializzandi, li ho trovati indifferenti, demotivati, spesso rispondono male. Si danno un sacco di arie, anche se in fondo la malattia non evolve per merito loro, ma per merito delle varie tecniche farmacologiche o strumentali. Questi medici oncologi si credono chissà chi ed è facile comportarsi così quando non si ha nessuna responsabilità su questo tipo di malattia. La clinica poi è un caos: grande affollamento di persone provenienti anche da altre regioni; tempi lunghi di attesa; orari di visite di controllo cambiati o annullati da non si sa chi.
Ce ne sarebbe ancora, ma termino qui per ora.
superlativo
Dopo aver provato svariati ospedali tra Brescia e Milano sono arrivato a Pisa, sono stato accolto con estrema professionalità unita ad una gentilezza e cordialità che spesso mi facevano dimenticare che mi trovavo in un reparto ospedaliero, riscontrando inoltre massima disponibilità e una preparazione medica che raramente trovi negli ospedali.. Complimenti a tutti, medici e infermieri che insieme fanno la differenza.
lunghe attese prima della chemio
trovo incredibile che per fare una chemioterapia, che di per se' e' una cura pesantissima, io debba attendere tutte le sante volte tropppe ore. giusto ieri avevo appuntamento alle ore 13.45 e l'ho iniziata alle ore 16.00. sono arrivata a casa che ero sconvolta... e poi le infermiere che trovo, comunque tutte brave, sono li' sempre a lamentarsi del troppo lavoro e che sono chiamate da noi pazienti troppo spesso... qualcuno dovrebbe spiegare loro che sono sane come dei pesci mentre noi abbiamo il cancro e avremmo bisogno di comprensione e trovare larghi e sani sorrisi... (oppure potessi fare a cambio con qualsiasi infermiera: lei si stende sul letto dopo 4 ore di attesa, le infilo un tubo nel braccio e io lavoro anche 24 ore al posto suo, a patto che io RIDIVENTI SANA..).
Desideravo fare i complimenti a Ruth, che non è semplicemente in gamba ,a di più, perchè nel suo lavoro ci mette l'anima..
scusate lo sfogo, sara' la chemio.
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