Oncologia Ospedale Novara
Recensioni dei pazienti
11 recensioni
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Ringraziamento
Un grazie di cuore per le cure e la professionalità delle dottoresse oncologhe presenti nel reparto day hospital e allo staff infermieristico, sempre gentile, premuroso e attento alle esigenze di tutti i pazienti.
Eccellenze e professionalità che purtroppo sono costrette a operare in una struttura inadeguata, carente e non adatta al grande numero di malati che ogni giorno affollano i minuscoli locali a disposizione.
Comunque, nonostante tutto, GRAZIE ancora.
Rosalia 75 - come mi chiamate voi.
Ringraziamento
Ringrazio di cuore il dottor Andrea Sponghini per la speranza e il sollievo che ha infuso nella mia mamma, affetta da melanoma e da lui visitata proprio ieri. Un professionista molto umano e di affetto come pochi nella cerchia dei luminari.
Lo raccomando a tutti i malati oncologici.
Disorganizzazione interna - diagnosi
Il paziente era mio papa’ di 79 anni.
Diagnosi di adenocarcinoma polmonare con metastasi.
Ottime condizioni generali iniziali al 29 gennaio 2019, data della prima chemio.
In concomitanza con inserimento PORT in sede sottoclaveare sinistra, l’8 febbraio perde progressivamente l'uso del braccio sinistro fino a completa impotenza a fine marzo, sopportando dolori descritti come atroci. A fine marzo, al 4° ciclo di chemio, il referto TAC riporta lieve regressione della malattia. I medici dicono di brindare con lo champagne e indicano che i gravi problemi al braccio non sono di natura oncologica ma probabilmente ortopedica. Passiamo il mese di aprile tra ortopedici, fisiatri, neurologi, pronto soccorso, mentre un edema inizia a far gonfiare il braccio già impotente, provocando dolori ingestibili. Nonostante le diverse email e telefonate ad oncologia, viene esclusa continuamente la correlazione tra tumore e dolore al braccio e concomitanza tra inserimento Port e impotenza - di conseguenza non riusciamo ad ottenere una Tac di controllo fino al 3 maggio, visto che RX e RMN hanno dato esito negativo. Papà viene ricoverato il 2 maggio con edema al braccio sinistro dovuto a trombosi, le condizioni generali sono buone ad eccezione del problema braccio. Il 3 maggio per una serie di pasticci interni tra oncologia e radiologia, la Tac non viene eseguita. Solo il 7 maggio la Tac viene eseguita e il 10 maggio ci è comunicato che il tumore era progredito velocemente, probabilmente infiltrandosi nella spalla e creando compressioni che hanno portato impotenza, dolore ed edema. Probabilmente le stesse già presenti a fine marzo che potevano essere trattate diversamente al tempo se almeno presunte -ipotizzate. A causa del dolore e dell'edema , il papà non riesce ad essere trattato più con la radioterapia. Dopo un paio di tentativi mi dicono che non si può fare più nulla. Morfina a go go. Muore il 2 giugno.... di dolore.
Nonostante l'epilogo, che non poteva essere diverso, ho riscontrato approcci diagnostici superficiali con indicazioni errate da parte dei medici e problemi evidenziati dagli stessi di difficile interazione e comunicazione tra i reparti di oncologia e radioterapia.
Ringraziamento polo oncologico
Un grazie di cuore alla dott.ssa Valentina Rossi ed alla dott.ssa Chiara Saggia per la loro professionalità. Personale sanitario ottimo (tranne un'infermiera un po' scortese con me).
Ci vorrebbe più colloquio con i medici. Ora li vedi solo il giorno delle visite prenotate. In altri momenti irreperibili. Ci vuole più organizzazione. Troppe ore di attesa.
Grazie di nuovo alle dottoresse, miei angeli custodi per 7 mesi..
Gravi infezioni e ritardo nei trattamenti
Mio padre attende 10 giorni per la risonanza, di cui si sono dimenticati di preparare il referto - vitale per inizio della terapia. Un mese di cortisone e immediata immobilizzazione a letto. Dopo 1 mese poche sedute di radioterapia. E poi attese infinite. Ma questa benedetta chemio quando la iniziamo??? Risposta: vediamo. Vediamo cosa?? Tumore maligno, metastasi alle ossa e aspettiamo? Sì, di prendere una doppia infezione a polmoni e apparato urinario, abbiamo 2 shock setticemici dai quali Dio sa come mio padre sia riuscito a superarli. Ma nel frattempo sono passati 2 mesi e grazie a un'igiene superficiale, sottovalutazione dei problemi e incompetenza degli specializzandi, la chemioterapia non si riesce a fare. Anzi, si affrettano a trasferire un paziente debole in un Hospice. Zero umanità, competenza, tempestività.
Ringrazio infermieri e Dott. Rondonotti
E' da molto tempo che volevo ringraziare tutti gli infermieri del reparto oncologia dell'Ospedale Maggiore di Novara per le cure e la pazienza prestate nei confronti di mio marito... In particolare Alessandro, Eddy e... non mi ricordo più i nomi. Volevo ringraziare anche il Dott. Rondonotti per la sua sincerità e aiuto nei momenti difficili di mio marito, l'unico dottore sempre disponibile.
Una nota di critica: infermieri bravissimi ma dottori disorganizzati. Mio marito pendeva dalle labbra della Dott.ssa Buosi, peccato che in 40 giorni si è presentata da lui solo 3 volte.. Vi prego di parlare di più con i pazienti, gli infermieri lo fanno.... grazie.
Tumore al polmone
Sono in cura presso l'Ospedale Maggiore di Novara per un tumore al polmone (diagnosticato presso il reparto di pneumologia). Sono poi stato operato presso la chirurgia toracica ed infine sono stato seguito dalla dottoressa Roberta Buosi presso il centro oncologico per un ciclo di chemioterapia cautelativa.
Ho avuto modo di apprezzare l'accoglienza, la competenza, la disponibilità verso gli ammalati del personale medico tutto nei 3 reparti dove sono stato accolto. Ho inoltre apprezzato la gentilezza, la pazienza e la cortesia di tutto il personale infermieristico.
Sono stati precisi e dettagliati nelle proposte di intervento in modo da dare al paziente la possibilità di accogliere consapevolmente il percorso di recupero.
Voglio pertanto ringraziare tutti quanti.
Rogate Vallone Giovanni
Dr.ssa Laura Forti
Tutto é perfetto, un reparto ottimo sotto ogni aspetto, dalla competenza dei medici alla efficienza del personale infermieristico. In particolare desidero elogiare l'operato e la professionalità della dottoressa Laura Forti.
UMANITA'
Il reparto è piccolo e di pazienti ce ne sono davvero tanti.
Impossibile dire che non esistano piccoli disguidi dovuti proprio a queste due caratteristiche. Lunghe attese, connessione internet che ogni tanto va a farsi benedire e attese che si prolungano, TAC che vengono smarrite... me ne sono capitate un po' di tutti i colori, ma tutte cose di poco conto alla fine e non serie.
Però, se c'è una cosa che non manca, è l'umanità. All'ultimo incontro, quando abbiamo deciso di passare mia madre alle cure palliative, il dottor Sponghini si è congedato da me con un forte abbraccio. Credo che non potrò mai dimenticare questo episodio.
Non posso fare altro che ringraziare lui e il suo staff, infermiere comprese, per aver dato la possibilità a mia madre di vivere in modo più che decente e dignitoso, oserei dire in modo quasi normale, gli ultimi tre anni della sua vita.
Non so come siano altre realtà ospedaliere, come ad esempio quelle di Milano, ma posso sicuramente consigliare a chiunque questo reparto, per quanto riguarda i tumori testa/collo.
Ottimo
Ringrazio per la competenza e la professionalità del personale infermieristico e medico. Nonostante il momento difficile, percepisci di non essere solo ma di avere saldi punti di riferimento e comprensione. Grazie.
Tumori testa collo
I due dottori sono giovani e volenterosi, ma non all'altezza. Per mia sfortuna ho avuto a che fare con questo reparto per mio padre.
Il dottore più giovane (credo uno specializzando universitario) è incapace di gestire il paziente. Comunica mezze verità che puntualmente vengono smentite e/o dette per intero dal dottore di ruolo la volta successiva. Se entrate nello studio per la classica visita pre-chemio e vedete solo lui... avrete la certezza di aver atteso ore, ore ed ore per una visita del tutto inutile.
Il dottore di ruolo riesce ad essere estremamente gentile e comprensivo, e la volta successiva maleducato e irrispettoso. È capace di dirti di chiedere a lui per la pomata che allevia i problemi alla pelle causati dall'anticorpo monoclonale, e quando gliela chiedi, ti domanda perché non te la vai a comprare in farmacia..
Molto soddisfatto per una metastasi che si è fermata/rimpicciolita, poi va avanti per settimane a dirti che i dolori alla schiena che senti sono dovuti a neavralgie... e solo dopo ripetute richieste di ulteriori esami, scopri di avere una metastasi ossea grossa quanto un buco nero. Capisco che una scintigrafia per un vecchietto in fase terminale possa essere una spesa inutile per un dottore... ma almeno date subito dei farmaci in grado di contrastare quel tipo di dolore.
Quando sei dentro a quello studio, hai la sensazione che ti stiano visitando solo perché va fatto, ma che in realtà non si interessano di te, solo perché sei un paziente incurabile e hai bisogno di una terapia SOLAMENTE palliativa.
Ora io sono in cura per lo stesso male a Milano. Tutt'altra storia.
Nota di merito invece al reparto in generale. Infermiere e assistenti volontarie (signore che fanno compagnia ai pazienti durante le ore di attesa) molto gentili e disponibili. A parte la caposala. Ci mette un secolo per scrivere due robe al computer, e finché non ha finito non degna di attenzione nessuno, creando delle code assurde all'accettazione.
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