Oncologia Ospedale Garibaldi Nesima

 
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Il reparto di Oncologia medica + Day Hospital oncologico dell'Ospedale Garibaldi- Nesima di Catania, situato in Via Palermo 636, ha come Responsabile il Dott. Roberto Bordonaro. Il reparto si occupa dei pazienti oncologici in regime di ricovero ordinario (20 posti letto), di day hospital (18 posti letto) ed ambulatoriale, svolgendo la seguente attività: Chemioterapia Antiblastica e Terapia Antitumorale, Terapie di supporto, Posizionamento Cateteri Venosi Centrali, Trasfusioni di Emoderivati, Visione esami strumentali e orientamento terapeutico. Fanno parte dell'equipe i dirigenti medici Dott. Amadio Placido, Dott. Cordio Stefano, Dott.ssa Di Blasi Concetta, Dott. Latteri Fiorenza, Dott. Lavenia Giuseppe, Dott. Mattina Marco, Dott.ssa Sambataro Daniela, Dott.ssa Sergi Concetta, Dott. Amadio Placido.

Recensioni dei pazienti

19 recensioni

 
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Filtra per malattia, intervento, sintomo

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Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ottima struttura

Personale molto efficiente e affidabile, nonché molto disponibile.
Ottimo reparto sotto ogni punto di vista.

Patologia trattata
Tumore polmonare.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Reclamo

Tempi di attesa esagerati, in quanto disorganizzati: ogni volta per la chemioterapia minimo 4 ore di attesa per essere chiamato.
Infermieri impeccabili.
Personale accettazione C. A. O. indisponente.

Patologia trattata
Cancro - cicli di chemioterapia post intervento.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Oncologo Dott. Lavenia SUPER

Il reparto di oncologia medica del Garibaldi Nesima ha la grandissima fortuna di avere nel proprio staff un medico che, oltre la sua grandissima conoscenza, preparazione ed esperienza, gode di un senso di umanità e disponibilità verso il paziente che in pochissimi luminari del suo calibro può essere riscontrato! Grazie al fantastico Dott. Giuseppe Lavenia entrambi i miei genitori (pazienti oncologici), dispongono di un’assistenza sanitaria eccellente!
Il percorso oncologico per una malato e per la sua famiglia è purtroppo pieno di salite, stanchezza e sconforto, ma è grazie a specialisti come il Dott. Lavenia che si può trovare il giusto sostegno per affrontare anche quelle strade che sembravano impossibili da sormontare!
GRAZIE.

Patologia trattata
- Mesotelioma Pleurico.
- Carcinoma Mammario.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
5.0

Esperienza personale

Mi spiace essere franca, ma i dottori di questo reparto seguono i pazienti finché tollerano le terapie, dopodiché si rendono irreperibili e, nonostante i solleciti, non si adoperano neanche per fare una tac.... Per un ricovero in oncologia medica mettono i malati in una lista d'attesa. Mio marito, malato terminale, è stato mandato in P.S. nel mese di agosto perché loro avevano i posti letto già prenotati. Ma di cosa parliamo? e in 10 giorni gli hanno fatto cambiare 5 reparti fino ad arrivare all'hospice.

Patologia trattata
Carcinoma pancreas.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Diritto ad essere curati

Mi chiedo come sia possibile, nella civilissima Italia, arrivare in un reparto di oncologia per un ricovero e sentirsi dire: Lei che è venuto a fare, il suo congiunto non dovrebbe stare qui, ma trovare una sistemazione all’hospice.
Questo è quanto mi sono sentito dire il 13 Agosto 2019 alle ore 16.00 dalla dottoressa di turno del reparto di oncologia 4° piano torre A dell’Ospedale Garibaldi Nesima! E ancora: Chi ha disposto questo ricovero? Quale medico ha visto fisicamente sua madre?

Comincia così, nel peggiore dei modi, un calvario durato 23 giorni in un reparto dove il senso di umanità, verso il cittadino che chiede aiuto all’istituzione sanitaria, è solo un optional. Un calvario flagellato da un continuo ping pong tra il reparto oncologico e quello di nefrologia dello stesso ospedale, intervenuto per una improvvisa insufficienza renale. L’oncologia attraverso la voce dei suoi medici, chiedeva ai nefrologi il trasferimento della paziente in quel reparto, questi si rifiutavano perchè non era chiara la diagnosi. Per ben lunghi 12 giorni, i nefrologi hanno richiesto agli oncologi una tac total body, al fine di determinare una diagnosi; nell’attesa la paziente, in quanto non autonomamente deambulante, ha dovuto subire lo stress del trasferimento giornaliero con tutto il letto, dalla torre A alla torre C dell’ospedale, per eseguire la dialisi. Tutto questo avveniva tra i malumori degli infermieri del reparto oncologico, incaricati del trasporto della degente che sembrava quasi arrecasse fastidio; il fastidio che non potesse andare con i propri piedi, il fastidio che prima di andare si dovesse pulire, il fastidio di andarla a riprendere ultimata la dialisi, il fastidio di dover riattaccare le macchine per la terapia medica. Quando le aspettative di vita sono ridotte, pare si diventi un peso per tutti. La buona volontà di pochissimi tra medici ed infermieri, che ancora posseggono senso del dovere e tanta umanità, non basta da sola a colmare il senso disagio che i familiari vivono, i quali pensando di essere solo un peso sullo stomaco e di arrecare un disturbo, cominciano a dispensare gratitudine, nonostante quello che ricevi dovrebbe essere quel diritto alle cure garantito ad ogni cittadino.
Quando le aspettative di vita sono ridotte, pare si diventi un peso per tutti. Un regalo l’hanno però ricevuto, il primario di nefrologia dopo 23 giorni dispone l’immediato trasferimento nel suo reparto. Il pesante fardello adesso verrà gestito nel reparto di nefrologia; ed infatti, disposta immediatamente la dialisi, un infermiera che non riesco ad identificare grida: tutti i morti li portano qui!
La paziente, ormai morente, viene sottoposta a dialisi, tra i malumori degli infermieri e del medico di turno. Finisco qui questo racconto, perchè la paziente da lì a poco toglierà il disturbo, non infastidirà più nessuno, non dovrà più essere cambiata, lavata, accudita. Abbiamo chiesto scusa, anche al medico reperibile che ne ha certificato la dipartita.
4 Settembre 2019

Patologia trattata
Epatocarcinoma.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Terzo piano, chemioterapia

Al piano 3° del Garibaldi Nesima, nel reparto dove si effettuano le chemio, aspettando il proprio turno si può assistere a scene degne di una denuncia. Poveri pazienti spaesati in attesa dalle 7.00 del mattino che vengono rimandati a casa alle 14.00 senza aver fatto terapia, attese inutili ed infinite per semplici prelievi, pochi posti a sedere in una sala con lavori in corso.. Il tutto per una media di circa 50 persone in attesa del proprio turno. Disorganizzazione, nessun rispetto per il dolore, per la stanchezza, per la malattia.. Il malato di cancro pare un semplice numero che viene letteralmente urlato dal fondo del corridoio! Le impiegate del C.A.O. e i volontari della LILT sono secondo me le uniche persone che svolgono la loro mansione con pazienza ed umanità. Forse bisognerebbe spiegare a certi signori che questo è un reparto di oncologia dove la sofferenza la fa da padrona. Nemmeno nel peggiore pronto soccorso ho mai assistito a questo.

Patologia trattata
Glioblastoma.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Tumore al polmone

Questo reparto va avanti grazie all'impegno di un solo medico e di qualche infermiere gentile e disponibile, tutto il resto è zero. I pazienti vengono trattati malissimo, vengono lasciati ad aspettare anche sette ore in attesa di una terapia che dura semplicemente un'ora, poiché manca la disponibilità di una sedia dove sistemarli per una terapia.. Parliamo di pazienti gravissimi, costretti ad aspettare in una sala affollatissima, in cui non riesci a trovare neanche un posto dove sederti. Io la trovo una indecenza. Un reparto del genere che dovrebbe trattare i suoi malati col massimo rispetto, con profonda umanità, si presenta in questo modo, è assurdo. I medici poi sono molto sgarbati. Si salva solo una dottoressa, sì, il reparto sta in mano a lei. Lei si impegna costantemente con cortesia e gentilezza con tutti senza distinzione. Purtroppo le sue colleghe sono scortesi, non amano affatto il loro ruolo, mai un sorriso. Ma il direttore del reparto dov'è? Dovrebbe fare un giro ogni tanto il lunedì mattina..

Patologia trattata
Tumore al polmone.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

ECCELLENZA

Due anni fa mia moglie doveva essere operata dal primario di ginecologia Ettore Giuseppe per una cisti all'ovaio sospetta, ma il giorno dell'intervento lui non c'era e quindi l'ha operata in laparoscopia un altro medico dello staff (Cannone). E' andato tutto molto bene, ma io, non avendo molta fiducia nelle nostre strutture ospedaliere siciliane, ho portato mia moglie all'IEO di Milano da un'oncologa per un parere e per farle iniziare una chemioterapia.
L'Oncologa, vedendo il tipo di intervento che le era stato eseguito, ha esclamato "ah anche in Sicilia fanno questi interventi in laparoscopica?". Tale esclamazione mi ha fatto ricredere sul mio modo di vedere gli ospedali siciliani che non sono poi così tanto arretrati ed ho deciso di farle fare la chemio a Catania. Ho trovato la dottoressa Sambataro (un angelo) che l'ha seguita durante tutta la chemio.
Tante grazie a tutta l'eccellenza del Garibaldi.

Patologia trattata
Tumore ovarico.
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Reparto pessimo

Esperienza personale pessima, se avessi potuto votare zero, lo avrei fatto. Nessuna umanità da parte dei medici, i quali sino a quando c'è speranza di ripresa e/o guarigione ti seguono in maniera interessata, altrimenti se rientri nel classico caso "disperato" ti abbandonano a te stesso, facendo perdere tempo anche per esami banali e dimostrando scarsa umanità, come già detto, che in questi reparti dovrebbe essere non una prassi, ma un dovere morale. Ai malati terminali non viene neanche consentito un "facile e veloce" passaggio all'adiacente Hospice, che invece risulta all'inverosimile una struttura organizzata, con persone competenti, disponibili e attente. Disinteresse sino alla fine, anche nel consentire al malato di condurre con dignità, senza dolore e sofferenza, quello che gli resta da vivere. Ovviamente ogni caso è differente dagli altri, ma in linea di massima, per quello che ho potuto appurare nel periodo del ricovero del mio caro, non mi sento di raccomandarlo.

Patologia trattata
Adenocarcinoma metastatico.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza negativa

Siamo stati in questo reparto per mia mamma con tumore al colon. Personalmente ho visto poco cuore verso questi poveri malati, soprattutto se le loro condizioni sono critiche.. Mia mamma doveva essere eseguita dal dottore Bordonaro, ma non si è fatto proprio vedere appena le condizioni di mia mamma si sono aggravate...
Il resto dei medici hanno proprio abbandonato mia mamma, solo una dottoressa si é interessata di non farla soffrire fino alla fine...
Vi consiglio l'ospedale Humanitas, me ne hanno parlato molto bene, danno molto conforto agli ammalati, cosa che non ho visto nel reparto di oncologia Garibaldi-nesima.

Patologia trattata
Tumore al colon.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

Non mi sento di raccontare l'incubo vissuto con mio padre per due anni.
Paziente operato al colon e al fegato, dopo che la malattia ha dato segni di avanzamento, nonostante i molti cicli chemioterapici, è stato praticamente abbandonato dal Dott. Stefano Cordio.
È stato lasciato nel suo dolore solo. Meritano il nobel per l'umanità.

Patologia trattata
Tumore colon con metastasi al fegato.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Trattamento di follow-up

Sono seguito in maniera scrupolosa, professionale e con interesse da parte del personale medico, in particolare dal dr. Cordio, per l'eventuale insorgere di una recidiva (che spero non avvenga..). Comunque, verra' scoperta ed affrontata nei tempi giusti. Grazie.

Patologia trattata
Programma di follow-up dopo intervento di colectomia per carcinoma dello stesso.
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Complessivamente un buon reparto

Frequento in qualità di medico in formazione questo reparto. Sicuramente i difetti ci sono, tante cose potrebbero migliorare con un po' di buona volontà e senso dell'ordine. Nel complesso però i pazienti ricevono una buona assistenza.

Patologia trattata
Molte patologie.
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Tumore colon sigma

Personalmente posso dire solo del bene di questo reparto dell'Ospedale Nesima Garibaldi. Ho effettuato chemioterapia, prevista per 8 mesi, ma dopo i primi 3 cicli il mio organismo iniziò a non accettarla più, con risvolti negativi come vomito in continuazione, sangue in bocca, vertigini, perdita del senso di equilibrio. Tutto questo lo riferii ai dottori di turno. Sono stati "umani", prendendomi a cuore con cambio di terapia e provando e riprovando fino a che sono stati i dottori stessi a smettere la prevista terapia, anticipandone la conclusione con 2 cicli mancanti.

Patologia trattata
Tumore colon - chemioterapia a 8 cicli.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Tumore colon ascendente con metastasi

Esperienza negativa. Fino a quando il malato reagisce e si regge sulle proprie gambe allora tutto fila dritto; quando poi, sia per la malattia, sia per le terapie utilizzate, la situazione peggiora, il paziente viene abbandonato a sè stesso e al proprio dolore sia fisico che mentale. A mio padre hanno dato una terapia sperimentale, assumeva 6 compresse al giorno di tivantinib e, nonostante i valori dell emocromo scendessero vertiginosamente e quelli tumorali avanzassero lentamente, hanno deciso di continuare la cura sapendo che tanto ormai mio padre era una sorta di morto vivente, come tanti altri dentro il reparto. Quando poi hanno visto che la situazione era totalmente peggiorata, gli hanno sbattuto le porte in faccia e senza nessuna delicatezza gli hanno detto che non c'era più nulla da fare.
Se qualcuno sta utilizzando quel farmaco e vede che i risultati non arrivano, mandate tutto in aria, curate l'anemia e godetevi ogni attimo di questi giorni, viaggiate se potete, uscite e soprattutto siate tranquilli.

Patologia trattata
Tumore colon ascendente con metastasi epatiche e polmonari.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

Mio papà e' morto per disidratazione. In reparto ho trovato molta ipocrisia e poca competenza.

Patologia trattata
Tumore polmonare.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

SE NON AMI IL MALATO CAMBIA MESTIERE

I medici del reparto oncologico del Garibaldi hanno sicuramente dimenticato il giuramento di ippocrate.. o scambiato per "ipocrate"... Non ho visto amore per il malato, non ho visto compassione nei loro occhi... E NEMMENO TUTTA 'STA TANTO MILLANTATA PROFESSIONALITA'. Nella mia esperienza ho visto solo medici poco motivati.

Patologia trattata
CANCRO.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Poca umanità

Nel reparto di oncologia del Garibaldi di Catania non c'è la minima umanità.
Proprio oggi, mentre aspettavo che mio fratello finisse il ciclo di chemioterapia, ho assistito ad una scena pietosa da parte di un medico che rifiutava ad una paziente di rilasciare non so quale ricetta per un esame e solo perchè si era indispettito.
Anche mio fratello spesso deve lottare con l'indifferenza (quando ci va bene) e più spesso con la disumanità, che per i poveri malati diventa vera crudeltà. Ma insomma!!! forse questi medici dimenticano che hanno a che fare con persone malate di cancro e che dovrebbero avere pazienza e molta umanità. Fare il medico non è un lavoro come gli altri, è una missione! Ragion per cui se certi signori perdono la pazienza a "curare" persone,che se ne stiano nei laboratori a fare la ricerca, di cui la medicina ha tanto bisogno!!!

Patologia trattata
Tumore.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Sfogo

Alla fine dell'anno 2010, esattamente il 29 dicembre 2010, mio marito è stato ricoverato per l'ennesima volta nel reparto di oncologia dell'ospedale di Nesima (primario Bordonaro Roberto); premetto che soffriva da circa 2 anni di dolori ossei essendo affetto da una patologia grave: carcinoma prostatico con metastasi ossee diffuse, ed era seguito dal dr. Bordonaro.
Purtroppo i dolori si sono accentuati in quei giorni di festa e il DOTT. BORDONARO NON ERA REPERIBILE IN NESSUNO MODO, LE MIE CONTINUE TELEFONATE AL SUO CELLULARE ERANO STATE VANE ESSENDO CONTINUAMENTE SPENTO.
Io ritengo che i medici dovrebbero essere a disposizione dei loro pazienti 24 ore su 24, perchè quando si tratta di una visita intramoenia loro sono sempre presenti...
Ma la cosa che più mi ha sdegnata è il fatto che il reparto sia costituito da personale non qualificato, in quanto avevano già buttato la spugna dicendo che non c'era più nulla da fare (e NEL FRATTEMPO IL DOTTOR BORDONARO ERA LATITANTE).
Noi poveri familiari cosa dobbiamo fare? Veniamo trattati a pesci in faccia dal personale infermieristico, alquanto arrogante e maleducato. In quei giorni avevano provato ad inserire un catetere perchè mio marito non poteva alzarsi dal letto e, dopo un giorno, urinava sangue; le pillole non poteva più ingoiarle e così una infermiera gliele spezzava..
INFINE MIO MARITO MORì IL 18 GENNAIO 2011 DOPO QUASI 20 GIORNI DI AGONIA IN UN REPARTO PER MALATI TERMINALI, DOVE IL DOTTOR Mazzarino AVEVA DECISO DI TRASFERIRLO.
Il nostro dolore è talmente grande che non posso spiegarlo in queste poche righe, non passa giorno dove io non penso a mio marito ed ha quello che ha sofferto ed ho una rabbia cieca.
La sala lussuosa dove il suddetto primario visita i suoi pazienti è sfarzosa, realizzata in modo sontuoso, riccamente arredata, decorata con tende e suppellettili; MA CHI SE NE FREGA DEL LUSSO: I PAZIENTI DESIDERANO IL CALORE UMANO, UNA MANO CHE STRINGA LA LORO E SOPRATTUTTO ESSERE REPERIBILI ANCHE NEI GIORNI DI FESTA.
NON POSSO PIU' SCRIVERE PERCHè HO LE LACRIME AGLI OCCHI, CREDETEMI è TROPPO DOLOROSO PERDERE UNA PERSONA CARA IN COSì TANTA INDIFFERENZA.
Cordiali saluti.

Patologia trattata
Carcinoma prostatico con metastasi ossee diffuse.