Oncologia 2 Molinette
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Al personale infermieristico Oncologia 2
Ringrazio tutto il personale infermieristico del reparto di Oncologia 2 Molinette per l'impegno costante nonostante il grande lavoro che è chiamato a svolgere. Tutte le/gli infermiere/i hanno sempre cura, attenzione, empatia e sensibilità per i malati, rendendo la permanenza in questo reparto meno gravosa.
Ancora un grazie di cuore.
Professionalità
Devo ringraziare tutti i medici che hanno aiutato SEMPRE il mio papà, che qui ha ricevuto la massima assistenza, oltre che costante aiuto morale.
Grazie...
I dottori di Oncologia 2 sono persone speciali che fanno il possibile, ed anche l'impossibile, per tutti.
Reparto disorganizzato
Reparto che trovo altamente disorganizzato, è praticamente impossibile prenotare una visita di controllo e poi ci vengono a parlare di prevenzione!
Tumore polmonare
A mio marito è stato diagnosticato un tumore polmonare metastatico nel mese di giugno 2020; purtroppo è deceduto nel mese di ottobre 2020. Dopo 2 cicli di chemioterapia è addirittura peggiorato. In altri 2 Ospedali a cui ci siamo rivolti hanno detto che avrebbero dovuto fargli l'immunoterapia, ma purtroppo quando uno di questi ospedali ha provato a fargliela, lui era già troppo debilitato ed è morto tra atroci sofferenze dopo 20 giorni.
Eccellenza a Torino
Carcinoma seno HER2 doppio negativo trattato con 23 cicli di Taxolo e 8 di Pertuzumab e Trastuzumab. Dopo 5 mesi la notiziona: tumore annientato. Proseguirò con monoclonali e forse qualche altra cosuccia ma il grosso è fatto, cosa che era tutt'altro che scontata. Un grazie di cuore. La dottoressa Fulvia Pedani è straordinaria!
Un enorme grazie quindi alla dottoressa Pedani, alla dottoressa Miano e a tutte le infermiere e OSS del reparto per l'umanità, la professionalità e la competenza con cui operano.
Ringraziamenti
Non sentirsi soli grazie ad un reparto di grandi professionisti..
Molta competenza, professionalità e capacità decisionale.
Assistenza carente
Umanità ed assistenza verso il paziente pari a zero, il malato viene seguito sempre da medici diversi
impedendo la continuità di dialogo. Impossibile per i parenti conferire con i dottori, che si negano ad ogni richiesta.
Immunoterapia, neoplasia polmonare
Lamento la scarsa umanità del reparto. Completamente abbandonati a sè stessi i pazienti che, oltre a essere quasi ignorati, vengono seguiti ogni volta da un dottore diverso. A parte pochi casi, la maggior parte del personale l'ho trovato con scarse empatia ed umanità.
Mio padre è morto tra atroci sofferenze, nessuno ci ha consigliato il ricovero o altro, definendo demenza senile il suo stato di salute gravissimo.
Adenocarcinoma mediastinico
Ci vorrebbe più umanità in questo reparto. Mia sorella è mancata il 24 aprile 2018 ed io non sono stato comunque avvisato che dopo pochi giorni mia sorella di 57 non sarebbe più stata viva.. A mia sorella da un medico è stato detto di avere 15 giorni di vita, poi hanno mandato uno psicologo...
Gentilissimo invece devo dire il dottor Airoldi, sempre e per ciò che ha potuto.
PS: dopo quasi tre mesi, solo una infermiera e un OSS mi hanno detto condoglianze.
Remissione di un cancro all'esofago non operabile
Sono stato ricoverato per 46 giorni nel reparto, in seguito ad un carcinoma all'esofago che ormai mi impediva qualsiasi nutrizione. Alimentato artificialmente, ho iniziato subito la chemioterapia (dottoressa Alice Crova) e poi la radioterapia (dottoressa Monica Rampino). Ho potuto iniziare nuovamente un'alimentazione molto liquida dopo quattro settimane, e poi il miglioramento è stato lento ma progressivo, fino alla dimissione e al ritorno a casa in attesa dell'intervento chirurgico, avvenuto in aprile. In seguito all'esame istologico dell'esofago, non si è riscontrata più traccia del tumore, che era stato sconfitto con le terapie, perfettamente calibrate. Non c'erano più tracce delle cellule tumorali!
Sono stato seguito nel miglior modo possibile in un reparto di altissima professionalità, e non posso che ringraziare tutti dai medici agli infermieri agli os. L'oncologa che mi ha seguito fin dall'inizio, la dottoressa Alice Crova non è soltanto una professionista abile e competente che mi ha rimesso in vita, ma un medico attento e premuroso, con una straordinaria carica di empatia, che mi ha seguito e salvato, con costante attenzione.
A quattro mesi dall'operazione di esofagectomia (della durata di quattordici ore! équipe diretta dall'abilissimo dottor Paolo Strignano) e a dieci mesi dall'evidenza del cancro, non posso che ringraziare il servizio medico della Città della Salute e della Scienza per avermi dato una nuova stagione di vita! Nel male ho avuto la fortuna di capitare in un reparto di eccellenza, di cui non posso che dire ogni bene.
Troppe attese per i pazienti in terapia
Il tempo di attesa per le visite di controllo e per le terapie è inaccettabile. Si tratta di ore di attesa per tutte le pazienti che stanno facendo chemioterapia per trattamento del cancro al seno pre o post operatorio.
I motivi del ritardo sono di natura organizzativa.
BRUTTISSIMA ESPERIENZA
Mio padre è stato sottoposto a chemioterapia da marzo 2015 ad aprile 2016 per un carcinoma alla laringe. Ad ogni ciclo di chemioterapia si è seguiti da un oncologo diverso, quindi non si riesce a stabilire un rapporto medico/paziente che abbia un filo logico. Ogni volta si ricomincia da zero a spiegare la situazione a medici molto distratti e indifferenti (salvo rarissime eccezioni)... gli stessi medici che quando ti incontrano nel corridoio girano la faccia dall'altra parte e nemmeno salutano. Quello che mi ha colpito di più di questo reparto è la maleducazione dei medici e degli operatori di segreteria. Salvo invece tutte le infermiere, molto preparate e davvero umane. Le cure nel caso di mio padre non sono servite a niente, anzi.. hanno solo ritardato l'intervento chirurgico che a mio parere è poi stato fatto troppo tardi. Nel post intervento è stato nuovamente sottoposto a chemioterapia che loro chiamavano "preventiva". In realtà l'esame istologico di mio padre annunciava possibilità di recidivare all'80%-90% (questo mi è poi stato detto da un oncologo di un'altra struttura). Per loro invece andava tutto bene. Aveva fortissimi dolori alle gambe che loro hanno liquidato con una lastra frettolosa e la diagnosi di artrosi. Vedendo che la situazione peggiorava, l'ho fatto ricoverare presso una struttura privata e qui si è scoperto ciò che loro non sono riusciti a vedere, e cioé che mio padre era pieno di metastasi ossee e che non c'era più niente da fare perché era anche subentrata una recidiva locale molto estesa, che nessuno aveva neanche lontanamente immaginato. Incompetenza assoluta e una leggerezza impressionante! Ha sofferto per mesi fino ad arrivare alla paralisi degli arti senza capire niente, curandolo con gli antinfiammatori mentre le metastasi progredivano e gli bucavano il femore destro, causandogli dolori atroci. Mio padre è morto un mese dopo, il 29 giugno, stroncato da una recidiva che loro non hanno nemmeno lontanamente contemplato e da metastasi ossee scambiate per artrosi.. dopo mesi di atroci dolori che lo avevano paralizzato.
Il mio commento
Il 28 febbraio 2015 è deceduta Lizzari Maria Domenica, non per il carcinoma ovarico per cui è stata sottoposta a CT sino alla 13ma linea, ma per la depressione (numerose gliosi e iperaccumuli riscontrati alle fibre nervose della corona radiata), in cui era caduta in seguito a licenziamento immediato al 6 luglio 2014, in seguito al quale ha rifiutato in modo progressivo non solo contatti con il mondo esterno, ma anche di nutrirsi.
Ora ecco il mio commento!
Voi tutti medici dell'oncologico lavorate coma matti ogni momento della giornata e questo va a vostro merito! Ma dovreste essere in grado di allontanare "dolcemente" i pazienti che non possono più sottoporsi ai veleni dei farmaci di CT, o perlomeno lottare perchè possiate essere in grado di tenerli ancora legati a voi per un certo periodo e di affidarli ad altri enti più o meno competenti! Grazie per la vostra grande disponibilità e per il vostro incessante lavoro, ma un voto negativo lo dò per gli allontanamenti brutali che portano a quei piccoli infarti del sistema nervoso e poi alla morte!
VOGLIO CAPIRE...
17/08/2014 VOGLIO CAPIRE... VOGLIO CAPIRE COSA SIA SUCCESSO... IO ANDRO' AVANTI E TROVERO' LE RISPOSTE CHE MI DEVONO... IL PROFESSOR AIROLDI MI DEVE SPIEGARE COSA NON HA FUNZIONATO, COSA MI HA PORTATO VIA IL MIO PAPA', 60ENNE CUI ERA DIAGNOSTICATO AL MARTINI, DAL PROFESSOR SUCCO, UN CARCINOMA MALIGNO ALLA LARINGE SOVRAGLOTTIDE. IL PROFESSORE CI CONSIGLIA DI PROVARE PRIMA DELL'OPERAZIONE L'ALTERNATIVA CON LA CHEMIO, ANZI, BIO- CHEMIO: PROPONE LA BIO CHEMIO DICENDO CHE MIO PAPA' NON AVREBBE POTUTO FARE LA CHEMIO PER L'ALTA TOSSICITA' E CI CONSIGLIA DUNQUE DI RECARCI DAL PROFESSOR AIROLDI.
LUI SI DEFINISCE ABBASTANZA OTTIMISTA (TESTUALI PAROLE) SULLA POSSIBILITà CHE IL TUMORE REGREDISCA CON 2 SEDUTE DI CHEMIO E, EFFETTUANDO POI QUALCHE SEDUTA DI RADIOTERAPIA, ADDIRITTURA AVREBBE POTUTO EVITARE COMPLETAMENTE L'INTERVENTO.
OTTIMO, PROVIAMOCI... INIZIAMO IL 9 LUGLIO LA PRIMA SEDUTA DI CHEMIO. DOPO UNA SETTIMANA AL CONTROLLO DEL NADIR RISULTA UNA GRAVE INTOSSICAZIONE MIDOLLARE. FACCIAMO SUPPORTO PER ALTRI 3 GIORNI, PUNTURE DI ZARZIO PER 10 GIORNI E I GLOBULI BIANCHI FINALMENTE SALGONO. NESSUNO CI HA SPIEGATO IL PERCHE' FOSSE SUCCESSO QUESTO, CI DICONO PERO' CHE LA PRIMA CHEMIO E' SPESSO MOLTO PESANTE PER IL PAZIENTE... CI FISSANO LA SECONDA CHEMIO IL 30 LUGLIO, DICENDO CHE SAREBBE STATA PIU' LEGGERA DELLA PRIMA. IL 4 AGOSTO MIO PAPA' VIENE RICOVERATO PER UNA GRAVE INTOSSICAZIONE MIDOLLARE... SI RIPETE NUOVAMENTE QUANTO ACCADUTO LA PRIMA VOLTA. PENSIAMO: PERO' QUESTA VOLTA IL MIDOLLO NON RISPONDE, I GLOBULI BIANCHI NON SALGONO; INOLTRE UNO SHOCK SETTICO CONTEMPORANEAMENTE LO COLPISCE...
CONTATTIAMO DISPERATI IL REPARTO DEL DOTTOR AIROLDI PER UN SUPPORTO, UN CHIARIMENTO, UN CONSIGLIO... GLI STESSI MEDICI DELL'OSPEDALE DI CHIVASSO CI CHIEDEVANO SE POTEVAMO CONTATTARE IL REPARTO PER SAPERE COSA AVESSERO FATTO LA VOLTA PRECEDENTE. IL REPARTO, IN PARTICOLARE UNA DOTTORESSA (CHE NON NOMINERO' PERCHE' INTENDO QUERELARE PER LE RISPOSTE DATE) NON Dà RISPOSTE, ANZI, RISPONDE CHE LORO NON NE SANNO NIENTE E CHE IL DOTTOR AIROLDI E' IN FERIE, QUINDI DEVONO PREOCCUPARSI I MEDICI DELL'OSPEDALE DI CHIVASSO. I MEDICI HANNO FATTO IL POSSIBILE E L'IMPOSSIBILE PER MIO PAPà, CHE PERO' E' MANCATO L'8 AGOSTO. ORA CONSIGLIO A CHIUNQUE INTENDA INIZIARE UN PERCORSO CON QUESTO REPARTO, DI FARE MILLE, MILLE, MILLE DOMANDE E DI CHIEDERE IL CONSIGLIO AD ALTRI SPECIALISTI, COSI' DA POTER SAPERE ESATTAMENTE QUALI SONO I RISCHI DELLA CHEMIOTERAPIA.
SICURAMENTE E FORTUNATAMENTE NON E' UN FATTO COMUNE, MA NON VOGLIO CHE QUESTO FATTO PASSI NEL DIMENTICATOIO... BUONA FORTUNA A TUTTI.
Mi aspettavo un pò di più sul piano medico
L'INCONTRO CON IL PROFESSORE ME LO ASPETTAVO BEN DIVERSO.
CI SIAMO RITROVATI DI FRONTE UNA PERSONA GLACIALE E POCO DISPONIBILE ALLA COMUNICAZIONE, QUASI SCOCCIATO DELLA SUA POSIZIONE....
L'ULTIMA CHICCA è STATA AL RITIRO DELLA TAC FINALE DI MIO PADRE, CHE DOPO AVER SUBITI CIRCA 10 CICLI CHEMIOTERAPICI E 34 RADIOTERAPICI... HA LIQUIDATO CON UN "è DA RIVEDERE", SENZA DARE ALCUN TIPO DI SPIEGAZIONE, MA DEMANDANDO TUTTO AL DOTTORE ORL CHE CI AVEVA SEGUITI FINO A QUEL MOMENTO. FORTUNA CHE NEL REPARTO NON C'è SOLO LUI....
ATTEGGIAMENTO DAVVERO POCO PROFESSIONALE.
NON PARLIAMO DELLA RADIOLOGIA DELLE MOLINETTE... DOVE NON SONO STATI IN GRADO DI SCRIVERE UN REFERTO: CON UN SEMPLICE COPIA ED INCOLLA MOOOLTO SUPERFICIALE CI SIAMO RITROVATI DATI ANAGRAFICI E DESCRIZIONE DI UN CARCINOMA DI ALTRO PAZIENTE...
SENZA CONSIDERARE CHE NON VEDONO, NEMMENO CON IL PAZIENTE DAVANTI AI LORO OCCHI, LO STATO DI SALUTE DEL PAZIENTE STESSO. PERSONALE POCO ATTENTO.
Carcinoma del fegato
Voglio solo dire che il reparto di oncologia 2 del dottor M. Airoldi non lo consiglierei a nessuno. La storia è lunga da raccontare, ma ne faccio una sintesi.
Mia moglie è stata trattata per un carcinoma dell'utero, ma era solo un sospetto!!! Le vengono prima praticati 6 cicli di chemioterapia, poi viene operata all'utero, asportando tutto l'apparato riproduttivo, per poi scoprire che il tumore era nel fegato.
Il signor Airoldi ci disse pure che i chirurghi avevano fatto un buon lavoro, ma lui????
Esperienza negativa
A parte gli infermieri (tranne la sig.ra Lucia) che sono stati eccezionali, i medici li ho trovati "dispensatori di speranze"... è meglio che vadano a fare le conferenze. Ogni esame, referto, punto di vista medico sono stati smentiti da oncologi di altre strutture.
Grazie al reparto oncologia dott. Airoldi
Voglio ringraziare con infinita gratitudine l'intero staff medico, nonché il personale infermieristico, del reparto oncologia medica del dott. Mario Airoldi, per avermi sostenuta e curata in maniera eccellente. Ritengo di aver ricevuto il miglior supporto psicologico e medico che potessi aspettarmi... non sono mai stata lasciata sola, anzi... lo zelo e il modo di coordinare visite con altri reparti- quando le necessita' lo richiedevano- mi hanno aiutata a superare i momenti difficili..
Dico grazie con tutto il mio cuore a tutti.. E a chiunque abbia la sfortuna di incappare in un problema come un tumore alla mammella, o tipi di tumore curati in questo reparto, consiglio di mettersi nelle loro mani con la massima fiducia. GRAZIE!
la morte vista dal punto di vista di un dottore
Ho comunicato personalmente il decesso di mia mamma al dottore mediante i suoi collaboratori (il sig. Fabio per intenderci ed alla dott.ssa M.V. Oletti). Dopo due settimane, mio padre è stato contattato (con poca delicatezza) per sapere come mai mia mamma non si presentasse alle sedute di chemio, ai controlli ed alle visite. Immaginate voi come si è sentito mio padre al momento della sconcertante ed inopportuna richiesta. NO COMMENT. Se questa è delicatezza e tatto...
Mia mamma aveva un versamento nei polmoni. Abbiamo chiesto che le venisse estratto il liquido per migliorarle la respirazione e le condizioni generali. La risposta del team: è inutile...
"Ringrazio" di cuore, inoltre, il medico S.M. che è riuscito a vedere dalle TAC un miglioramento di mia mamma (da 3 metastasi a 2..). Ho provveduto a fare analizzare le TAC presso un centro di alta qualità, sempre di Torino, che mi ha confermato che le metastasi erano 3, prima/durante/dopo la refertazione del medico S.M. Se questa è competenza...
Ricordo anche di essere entrato nel suo studio di refertazione e di averlo visto ascoltare la radio mentre refertava commentando le news.
Beh, oramai mia mamma non è più con noi ed il rancore non aiuta. Posso solo raccontare la nostra storia.
Certo, gli infermieri sono stati tutti eccezionali, come il personale esterno di conforto.
Questa gente la penso tutti i giorni ed i loro nomi non li scorderò mai.
fiore all'occhiello oncologia Dr. AIROLDI MARIO
Sono calabrese, ho trovato il Dott. Airoldi sull'web. ho telefonato in reparto e mi hanno subito passato il dottor Airoldi che si è messo subito a disposizione per una visita immediata. premetto che era settembre 2009 il paziente è mio padre (nato nel 1936) ma io, sua figlia, mi sono occupata di tutto. premetto anche che mio padre era già affetto da stomatizzazione dell'intestino da moltissimi anni, un rene non funzionante, problemi di pancreatite cronica e affetto da anemia mediterranea..
siamo partiti, abbiamo fatto la visita e, nel giro di pochi giorni, siamo stati ammessi al reparto di day hospital. iniziamo la chemio leggera (impossibile fare altro tipo di chemio) e radio- impossibile anche operare- dDopo 5 chemio delle 8 previste, deve sospenderle perchè non riesce a smaltirle e perchè ormai in deperimento organico. il reparto, sito in quel periodo nella vecchia sede, ci è stato di grandissimo conforto non solo per mio padre, ma anche per noi parenti. tutti sono stati presenti, dal dott. Airoldi allo staff infermieristico, alle assistenti e ai volontari, sempre pronti alle nostre esigenze ma, soprattutto, a quelle dei malati. Non ho mai visto qualcuno sgarbato o poco gentile, il dotore è sempre stato pronto ad ascoltarci; sono praticamente vissuta lì da ottobre a tutto novembre e poi siamo dovuti tornare a Gennaio e febbraio. Motivo per cui ho avuto modo di vedere come era l'andamento del reparto e anche parlato con tantissimi altri pazienti.
Quindi dissento TOTALMENTE con l'altro commento. Non voglio dire che non sia vero, ma io ho toccato con mano e ho visto e sentito ciò che normalmente avviene in quel reparto, non mi è mai capitato di non essere ascoltata dal Dr. Airoldi e devo dire che l'ho interpellato centinaia di volte.. e non ricordo mai che sia stato freddo, ma sempre paziente e preciso. certo, bisogna toccare con mano e vedere cosa e quanta gente passa per questi reparti.. capisco che abbia sempre migliaia di cose da fare ma, al massimo, se in quel momento era occupato ci diceva "adesso arrivo", ma non ricordo mai che non sia venuto a sentire di cosa avevamo bisogno.. se non fosse stato per lui e per la dott.ssa radiologa Gabriela, mio padre adesso sarebbe sotto terra da molto tempo.. Devo aggiungere che mi fido ciecamente del Dott. Airoldi, che continuo a contattarlo dalla Calabria per casi urgenti (come il padre di un mio cugino che è affetto da cancro al fegato qui a Reggio Calabria).. L'ho chiamato e lui ci ha aiutato a ricoverarlo a Torino alle Molinette. Purtroppo c'era poco da fare, ormai la malattia era allo stadio finale ma, almeno, abbiamo tentato di aiutarlo e ha avuto una morte piu dignitosa perchè gli sono state praticate le cure necessarie e non perchè malato terminale lasciato alle sue sventure.. inoltre sono stata testimone di un paziente accanto a mio padre cui è stato detto ai familiari che era inutile tentare ancora con la chemio e che non c'era piu niente da fare. il Dottore è stato di un tatto e di una gentilezza unica sia con i familiari che con il paziente e si è anche messo a disposizione se avessero avuto bisogno di qualcosa.. Voglio anche precisare che non si fanno favoritismi di nessun genere, ma che tutto il reparto è sempre pronto ad accogliere qualsiasi tipo di paziente con gentilezza e riservatezza.. a questo proposito ho visto un paziente affetto da carcinoma facciale, credo con un buco sulla guancia, a quanto ho capito era poverissimo, veniva dall'istituto Cottolengo ed è stato curato è assistito esattamente come gli altri, anzi, il dott. quando lo ha visitato ha capito la situazione è subito si è adoperato per farlo ricoverare direttamente all'ospedale, perché la sua situazione era molto precaria, sia di assistenza che materiale. Potrei raccontare moltissime altre esperienze che ho vissuto in quel periodo, ma penso che questo possa bastare..
questa la mia testimonianza, spero che serva soprattutto per non fare di tutta l'erba un fascio.
grazie
freddezza
Il Dott. Mario Airoldi mi è sembrato freddissimo con i pazienti.
Altri commenti, preferisco non farli pubblicamente, ma in base alla mia esperienza qui, la mia opinione personale sulle capacità, umane e professionali, non è affatto positiva.
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