Neurologia San Camillo
Recensioni dei pazienti
14 recensioni
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Paziente
10 e lode, in tutto: premura, umanità, comprensione. Sono degli angeli.
La dott.ssa Maria Rosaria Fele è il capo degli angeli con la sua legione di dottori meravigliosi.
Grazie anche alla signora Monica del padiglione Lancisi.
Grazie
Ormai da quasi un anno sono in cura tra Neurologia e Neuroftalmologia per un episodio di neurite ottica recidiva all'occhio destro.
Ero molto spaventata, ma con la loro attenzione mi hanno tranquillizzata...
Grazie Dott.ssa Tortorella. Grazie Dott.ssa De Negri. Grazie Dott. Galizia.
Visita per cefalea
Dopo una lunga attesa di più di un'ora presso l'ambulatorio Sa Camillo, mio figlio è stato visitato dal dottor Zucco per cefalea. Purtroppo la visita, durata circa 20 minuti, l'ho trovata estremamente non approfondita. Forse il medico, visto che era in ritardo, ha pensato di accelerare, o forse con il servizio sanitario nazionale non si può pretendere di più.. Delusi.
Grazie per aver salvato la vita a mio padre
Il Dott. Zucco, dopo aver visitato ambulatorialmente mio padre, ormai stremato da una malattia autoimmune non diagnosticata da almeno 5 neurologi a Roma durante visite di routine in diversi ambulatori privati e non, lo ha salvato.
Per puro caso avevo accettato una disdetta la sera prima all'ospedale San Camillo di Roma, così al mattino successivo in ambulatorio S.S.N. ho conosciuto proprio il dottor Maurizio Zucco che, una volta eseguita una visita approfondita, ha deciso che dovesse essere immediatamente ricoverato, e che ce n'era la possibilità... E così è stato successivamente.
Trattato dapprima con cortisone su suggerimento del primario, già poi erano pronti ad intervenire su suggerimento del Dott. Zucco, che aveva già individuato nella trasfusione di immunoglobuline da donatore sano e successiva riabilitazione, l'unica cura risolutiva!
Grazie. Grazie di cuore a lei dottore e a tutto il reparto, inclusi paramedici, Oss, fisioterapista etc...
Ritengo sia stato proprio un miracolo, dopo circa un anno di disperazione, con un paziente già anziano e cardiopatico con edema polmonare ed allo stremo, aver incontrato il dott. Zucco M.
Eccellente
Sono stata in contatto con il day hospital di Neurologia al San Camillo e la dott.ssa Maria Rosaria Fele tramite il pronto soccorso, dove ero arrivata con sintomi di emicrania con aura.
Ho ricevuto un'attenzione eccellente al padiglione Lancisi, sia da parte della dottoressa che di tutto il personale infermieristico.
Ringraziamenti
Il professor Maurizio Zucco e’ una persona di grande umanità che svolge il proprio lavoro con passione e delicatezza estrema nei confronti del paziente. Mi sento molto affezionata a lui, anche perché mi ha capita ed ha trovato la cura giusta ai miei problemi, che spaziavano dall’emicrania, che è quasi scomparsa, agli attacchi di panico dovuti a dei lutti ravvicinati nella mia vita.
Grazie professore, lei ha reso la mia vita migliore.
Un reparto che funziona ottimamente
Sarà senza dubbio per le persone che lavorano nel reparto di neurologia del San Camillo (padiglione Lancisi), ma il reparto è funzionale e ottimamente organizzato. Le persone che ci lavorano sono tutte cortesi e disponibili e i medici sono preparati ed umani. Me ne avevano parlato bene e io non posso che essere d'accordo con loro.
SLA - Dott. Petrucci impagabile
Ci siamo trovati nel dover affrontare la SLA e devo dire che l'assistenza del dottor Antonio Petrucci è stata, sia a livello umano che professionale, veramente unica ed impagabile. È stato molto presente, molto chiaro e molto sincero senza mai mancare di sensibilità ed attenzione al paziente e alla sua famiglia.
L'eccellenza neurologica nel Lazio
Grazie, grazie ed ancora grazie! Quanta competenza e quanta umanità...
Ci avete accolti col sorriso, lo stesso sorriso rassicurante durante la degenza e poi alle dimissioni. Ci siamo sentiti ascoltati e protetti, facendo il percorso assieme. Mi avete restituito mia moglie, la donna che amo e che temevo di perdere. Vi ringraziamo tutto uno ad uno.
Grazie!
Dopo aver girato per ben tre ospedali differenti, di cui due universitari, mio marito, mio figlio (il paziente) ed io, siamo approdati al San Camillo, nel reparto di Neurologia, ed abbiamo finalmente visto la luce.
Abbiamo trovato un personale medico molto competente ed empatico. Hanno individuato la diagnosi corretta ed intrapreso la terapia. Non posso che essere infinitamente riconoscente. Un grazie particolare allo staff infermieristico per non averci mai fatto mancare il sorriso.
Visita Neurologica e ricovero presso S.Camillo
Plurineuropatia demielinizzante, su paziente di 76 anni, valutato precedentemente con diverse visite da diversi neurologi in diverse strutture ospedaliere pubbliche e private e diagnosticate: restrizione della colonna all'altezza della cervicale,q uindi uno voleva operarlo dalla parte anteriore del collo, pur essendo al corrente delle seguenti patologie - paziente cardiopatico trattato nel 1975/6 con primi by pass aorto coronarici, IMA inferiore primi anni '90, fibrillazione atriale ventennale, impiantato pace maker, successivo edema polmonare 2005/6 e impiantati 6 stent nel 2008-c/a; altri l'hanno trattato con cortisonici e antidolorifici eccetera..
MOLTO PROBABILMENTE NON AVREBBE SUPERATO L'ANESTESIA TOTALE!?!
Giunto dal Dott. Zucco all'ambulatorio pubblico dell'Ospedale San Camillo Forlanini che, dopo la visita neurologica, fatta anche da altri 4 suoi "colleghi", ne consigliava l'immediato ricovero presso la loro struttura e consigliava di ripetere un'Elettromiografia che una giovane sua collega aveva già effettuato 2 mesi prima all'ospedale Madre G.Vannini, ma senza elettricità per paura di danneggiare il pace maker e quindi senza alcun esito diagnostico! Successivamente, come già previsto in prima visita, e dopo l'esito dell'elettromiografia, durante il ricovero al LANCISI il Dott.Zucco lo sottoponeva ad infusione di immunoglobuline espiantate da donatore sano controllato, prevedendo che il tutto era stato, a detta sua, causato da una malattia autoimmune debilitante! Indirizzato alla riabilitazione e precisato che sarebbe dovuto essere ancora "PAZIENTE" PER ALCUNI MESI, dopo il primo, mio padre ha iniziato a ritrovare una qualità del sonno soddisfacente: erano mesi che non dormiva, o per lo meno non la notte. Dopo un altro mese circa, ritrovava sensibilità minima alle mani e alle gambe, con una progressione lenta ma costante fino a ritrovare, a distanza di circa un anno, la completa e ritrovata sensibilità alla base dei piedi e successivamente alla punta delle dita! Ora è un uomo di quasi ottanta anni che vive abbastanza serenamente la sua vita, è tornato ad avere una vita propria quasi completamente autosufficiente (da me assistito solo in minima parte, e sereno)!
Il Dott. Zucco è un vero bravo medico, un uomo che ha scelto il suo lavoro per passione (anche se io la reputo una missione) e lo svolge senza alcun secondo fine, nè economico nè di presunzione e altezzosità, tipo certi "Primari Baroni": cerca solo di mettere a disposizione di chi soffre la sua esperienza, la sua umanità e la sua immensa bravura,allo scopo di alleviarne le sofferenze!
GRAZIE dal più profondo del cuore,
Claudio M.
Ottimo reparto
Sento il dovere di dovere riportare la mia esperienza estremamente positiva del ricovero di mio padre nella neurologia del San Camillo di Roma. Oltre ad una diagnosi precisa e un trattamento efficace, ho percepito attenzione particolare ed empatia verso mio padre e verso tutti noi famigliari.
Grazie ai medici e agli infermieri tutti.
Endocardia trattata come epilessia
Mio padre è arrivato con l'autoambulanza all'ospedale S.Camillo il giorno 25 dicembre 2008 per dei brividi molto forti con febbre e portando con se la cartella clinica dell'ultimo intervento che aveva fatto il 26 agosto 2008 per un'infezione da PM (espianto dalla parte destra e impianto in quella sinistra lasciando i cateteri vecchi del 1997). Arrivato al pronto soccorso e fatta la tac celebrale (risultata negativa) vi è stato un ricovero nel reparto neurologia di circa 5 giorni dove gli sono stati somministrati farmaci per attacchi epilettici. (Premetto che mio padre ha 68 anni e non ha mai avuto nessun tipo di questi attacchi). Dopo questi giorni di ricovero, lo hanno dimesso con il KEPPRA da prendere 2 volte al giorno. Fino a marzo abbiamo continuato così ma aveva ugualmente questi attacchi sempre più frequenti di brividi, febbri fino a 38/39, stanchezza, dolori articolari, sudorazione notturna, mal di testa. La mia dott.ssa di base insisteva nel dirci che, secondo lei non poteva essere epilessia ma un'infezione che, probabilmente, poteva venire dai cateteri del PM vecchio che avevano lasciato. In questo periodo riuscimmo a fare un DH per cercare di capire se la nostra dott.ssa avesse ragione. La prima visita fu proprio da un cardiologo il quale ci disse che per lui era tutto a posto e fece anche un ecocardiogramma. Siamo arrivati fino a fine maggio in condizioni pessime, con mio padre che non nè poteva più. Fino a che abbiamo fatto la vistita dell'infettivologo il quale ci ha immediatamente detto che quasi sicuramente erano i cateteri del vecchio PM. A nostre spese siamo andati da un cardiologo privatamente e ci ha confermato la diagnosi consigliandoci di fare il più presto possibile una ecotrasesofagea (che poi era forse la prima analisi che dovevano farci fare). Dopo averla fatta, è stata confermata una grossa vegetazione ai cateteri con conseguente endocardite (abbiamo perso 3 mesi di tempo forse importanti). Ora è ricoverato al Maroncelli per fare antibiotici che dovrebbero cercare di togliere questa infezione e successivamente operarlo per togliere tutto (cateteri vecchi, nuovi e PM). Ovviamente non ci sentiamo più tranquilli nel fare questa delicatissima operazione in questo Ospedale. Tutto questo cercherò di renderlo pubblico oltre che improntare una battaglia legale, per non far fare la stessa fine ad altre persone. Trovo che la presunzione di molti medici sia la cosa più pericolosa che possa far male ad un paziente.
Neurologia San Camillo
L'illustrissimo prof. Scoppetta, ha spaventosamente sottovalutato un ictus ischemico, tanto che mio padre ricoverato il martedì con un principio di emiparesi, vertigini e tremende emicranie,è stato quattro giorni ricoverato al reparto di neurologia senza fare alcun accertamento diagnostico, come la risonanza magnetica, esattamente dopo una settimana dal ricovero perchè il prof. Scoppetta non ha saputo valutare la gravità dell'evento.
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