Medicina Ospedale Jesi
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Commento su ricovero
Sono stato dimesso oggi 01.04.2020. Vorrei ringraziare i medici, gli infermieri e tutti gli altri di Medicina V livello dell'Ospedale Carlo Urbani di Jesi per l'assistenza costante e paziente fornitami nonostante lo stato d'emergenza.
Ringrazio in particolar modo la Dott.ssa Barbara Piretti che, nonostante i pressanti turni a cui è costretta a sottoporsi, si è dimostrata di grande professionalità e competenza.
Un grazie ancora.
Ricovero
Mio padre arriva al Carlo Urbani in una situazione di scompenso cardiaco. Tengo a precisare che mio padre aveva una situazione di media gravità cardiovascolare, un morbo di Parkinson, un attacco ischemico nel 2005. RESPIRA con affanno, ma sia il cardiologo che il medico di base non mi accennano affatto all'eventuale scompenso o altra patologia. Attribuiscono la mancanza di respiro al fatto che le valvole del cuore non chiudano più. In pronto soccorso il medico di turno dice che per lui non si tratta affatto di scompenso, ma di problemi legati alla circolazione. Comunque lo fermano per la notte in pronto soccorso, dove non mi viene più comunicato nulla riguardo agli esami fatti.
La mattina dopo, trasferimento in medicina generale, tra infermiere ed OSS sempre poco gentili, di fretta e scocciate se vengono chiamate (non tutte).
Parlare con i medici è un'impresa, nell'ora di ricevimento non c'era nessuno (almeno nei giorni di nostra permanenza). Non mi viene detto che mio padre aveva la polmonite e che la causa del tanto affanno era quella. Che lo scompenso poteva essere stato determinato da quello. Vengono omessi dalla terapia giornaliera alcuni farmaci già usati a casa senza darmene motivazione (poi magicamente messi dopo tre giorni, dopo essere riuscita a parlare con un medico). Mio padre è morto, dopo tre giorni di ricovero, dicono per un trombo, partito e che ha causato un ictus. EH sì, perché il fatto che fosse un paziente che usava farmaci anticoagulanti, forse non è stato considerato, come la tanta stanchezza che aveva mio padre in questi due ultimi giorni di vita (come ho più volte segnalato). Il trombo sarà pur stato un evento imprevisto, ciò che lamento è la mancanza di ascolto dei familiari e la mancanza di notizie sanitarie in tempi rapidi.
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