Medicina Fisica Casa Sollievo della Sofferenza

Medicina Fisica Casa Sollievo della Sofferenza

 
2.8 (4)
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Il reparto di Medicina Fisica e Neuro Riabilitazione dell'Ospedale Generale Regionale Casa Sollievo della Sofferenza IRCCS di San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia, situato in Viale Cappuccini 1, ha come Responsabile il Dott. Mario Basciani. Il reparto eroga prestazioni di riabilitazione fisica e neuromotoria a pazienti affetti da patologie gravi, con prevalenza di quelle neurologiche ed ortopediche in fase sub acuta, svolgendo la propria attività in regime di degenza ordinaria, con 20 posti letto, ed in regime ambulatoriale presso l'Ambulatorio Divisionale, ubicato nel Poliambulatorio Giovanni Paolo II ed indicato come centro raccomandato per il Trattamento con Tossina Botulinica, e nei seguenti ambulatori specialistici: ambulatorio per il trattamento dei disturbi del movimento; ambulatorio per la valutazione ed il trattamento della spasticità in età evolutiva (con particolare riferimento alle Paralisi Cerebrali Infantili). La struttura tratta principalmente patologie quali: Malattie cerebrovascolari; Traumi cranici; Patologie del sistema nervoso periferico; Malattie degenerative del Sistema Nervoso Centrale; Malattie neurologiche infiammatorie; Lesioni Midollari; Fratture e polifratture; Artroprotesi; Protesizzazioni. Fanno parte dell'equipe di reparto i dirigenti medici Dott. Luigi Pazienza (responsabile UOS Riabilitazione Ortogeriatrica), Dott.ssa Filomena Di Rienzo (Alta Specialità Neuroriabilitazione), Dott. Andrea Iarossi, Dott. Giuseppe Maruzzi, Dott. Mario Russo, Dott. Maurizio Tolfa.

Recensioni dei pazienti

4 recensioni

Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
3.0  (4)
Assistenza 
 
2.5  (4)
Pulizia 
 
3.5  (4)
Servizi 
 
2.3  (4)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Competenza
Assistenza
Pulizia
Servizi
Commenti
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Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Obiettività..

Credo che prima di scrivere una recensione negativa o positiva sul reparto, bisogna essere obiettivi e lucidi nel riconoscere la GRAVITA' dei pazienti accolti in questo reparto. Molti di loro, partendo da un trauma, coma, presentano una degenerazione multiorgano causata dalle cariche batteriche da cui sono stati attaccati nei reparti di terapia intensiva dai quali provengono.
Molte volte i parenti, spinti dall'umano e sacrosanto desiderio di vedere miglioramenti, non ascoltano le reali condizioni riferite dai medici.
Io noto nel reparto una presenza continua dei medici, molto competenti ed obiettivi.
Gli infermieri arrivano in pochissimo tempo ad ogni chiamata con il citofono, cosa molto utile in quanto arrivano già attrezzati per la necessità.
C'è un piccolo a decoroso spazio verde.
Unica nota negativa: viene chiesta presenza di familiare o assistente h/24.

Patologia trattata
Fase post comatosa/ anossico cerebrale.
Leucoencefalopatia vascolare.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Esperienza deprimente

ESPERIENZA DEPRIMENTE
A causa di un incidente stradale, mio figlio di 22 anni, dopo il coma è stato trasferito dai medici della rianimazione del Policlinico di Bari in questo reparto di Medicina Fisica, che di medicina non ha proprio niente! Dal primo giorno ho constatato quanta maleducazione ci fosse da parte di alcuni del personale infermieristico. Quando mio figlio desaturava, dovevo suonare un campanello e a volte aspettare diverso tempo che mi rispondessero e, una volta arrivati in camera, certi elementi sbuffavano e mi deridevano perché non usavo termini medici. Quando era l’ora dell’igiene, alcuni OSS e infermieri erano allergici all’acqua, i pazienti venivano lavati con salviettine procurate da noi parenti, lasciando il paziente con le gambe sporche di cacca. Vorrei precisare che mio figlio era in condizioni Neuro Vegetative.
Tra parenti dovevamo metterci d’accordo per usare l’unica sedia a rotelle dotata di uno schienale adatto ai pazienti come mio figlio. Per non parlare dei teli in cui venivano trasportati i pazienti dal letto alla sedia… inesistenti… due teli per dodici pazienti.
Mio figlio era intollerante alla sacca enterale e per questo aveva scariche diarroiche violente, nonostante tutto continuavano a somministrarle.
Dopo le mie insistenze rivolte a medici di chiedere una consulenza con la dietista, presi io la decisione di rivolgermi a lei che, vedendo sotto peso mio figlio, suggerì l’alimentazione direttamente attraverso la PEG e inoltre mi consigliò di comprare A MIE SPESE: latte, biscotti e omogeneizzati, quelle ciotole di semolino e passato di verdure non bastavano a nutrire mio figlio!
Per curare le piaghe da decubito mi consigliavano di comprare medicinali; loro erano sforniti! Parliamo dei MEDICI? Per sapere i risultati di esami ai quali era sottoposto mio figlio non sapeva mai niente nessuno, per le consulenze dovevo andare io in giro nei reparti a supplicare gli altri medici di aiutare mio figlio, visto che, essendo affetto da CEREBROLESIONI, lo curavano solo con Inderal e Fluimucil, senza somministrare farmaci adeguati per la sua patologia grave. Infatti poco dopo mio figlio, grazie ai NEUROCHIRURGHI, doveva essere sottoposto a intervento di D.V.P. per la presenza di liquor nella scatola cranica. I medici della RIABILITAZIONE invece hanno pensato bene di aspettare dicendo che non era urgente. Due giorni dopo mio figlio è tornato in RIANIMAZIONE per le gravi e ulteriori conseguenze.
Quindi REPARTO SCONSIGLIATO vivamente a pazienti affetti da GRAVI TRAUMI CRANICI E CEREBROLESIONI, perché ignorano la gravità di questi poveri pazienti.
P.S.: mi rivolgo alla SANITA’ PUGLIESE : salvaguardate quei pochi centri che abbiamo in PUGLIA, date più COMPETENZA, più ATTREZZI e più PROFESSIONALITA’, perché io sono stata costretta a lasciare la mia terra e rivolgermi all’unico centro in ITALIA e trasferirmi con mio figlio al NORD con tutti i PROBLEMI ECONOMICI E FAMILIARI, nonostante l’immensa sofferenza di vedere mio figlio in condizioni pietose.

UNA MAMMA DELUSA E ADDOLORATA.

Patologia trattata
Gravi cerebrolesioni acquisite; idrocefalo.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ottima assistenza e familiarità

La mia esperienza è completamente differente da quella riportata precedentemente. Anche un mio familiare proveniente dalla rianimazione in fase post-comatosa è stato ricoverato presso il reparto di Riabilitazione “Casa Sollievo della Sofferenza” di S. Giovanni Rotondo. Le condizioni neurologiche e cliniche erano gravi ed ero scoraggiata, ma grazie all’attenzione e all’assistenza di tutto il personale: medici, infermieri e terapisti a cui devo un grazie particolare, il mio caro ha recuperato la salute e l’autonomia. Gli infermieri cercano di coinvolgere i familiari ad imparare alcune pratiche di assistenza e di gestione di dispositivi particolari, come la cannula tracheale che in alcuni casi potrebbe non essere rimossa. Gli assistenti sono regolati da disposizioni dell’ospedale e sono ammessi solo su richiesta dei familiari, considerato che spesso il periodo di ricovero è lungo e nel caso del mio caro è stato di alcuni mesi. Naturalmente, qualche problema si può sempre verificare, ma il clima che si vive è di familiarità e la comunicazione e la disponibilità dei medici e degli altri operatori è stata sempre buona. Ringrazio ancora tutte il personale del reparto di Riabilitazione per l’attenzione e per le cure prestate al mio caro. Inoltre, conosco altri malati ricoverati nello stesso periodo con problemi di salute analoghi al mio caro che hanno ricevuto la stessa attenzione e disponibilità e che sono molto contenti del trattamento ricevuto.

Patologia trattata
Trauma cranico grave post-coma.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

brutta esperienza nel reparto

E' innanzitutto richiesta assistenza 24 ore su 24 ai parenti. In alternativa c'e un servizio di badanti che loro mettono a disposizione 24 ore su 24 alla modica cifra di 8 euro all'ora. Presto si chiede di fare operazioni infermieristiche e terapeutiche al parente. Accettano, a parer loro, ammalati che nessun altro reparto vorrebbe e questo sembra pagarlo il parente e il povero ammalato inizialmente ignaro di tutto ciò. Ci si aspettano cure fisioterapiche respiratorie e logopediste adeguate per pazienti completamente da riabilitare. Ebbene queste sono scarse se non inesistenti. Tante volte mancavano medicinali perché mancavano nell'intero ospedale. Si rincorre la sedia a rotelle meno rotta, rischiando il litigio con altri parenti. C'e scarsa attenzione alla privacy. Tante volte si sono fatti esempi di famiglie di ammalati in negativo e tra l'altro si conoscevano. Ci e' capitato di dover litigare con un parente perché gli era stato comunicato che per causa nostra il suo non poteva essere ricoverato. Si segnalano quadri nel reparto scritti in inglese, quando il ricoverato medio e' anziano e non di elevata cultura. C'e poca collaborazione tra reparti e questo crea gravi disagi nei caso di ammalati gravi che hanno bisogno di consulti vari per togliere una tracheotomia, per esempio. E che dire? Siamo tornati a casa con il parente profondamente disidratato e con una piaga di terzo stadio che ora, a nostre spese, stiamo cercando di curare. Sicuramente questo ha peggiorato la sua vita e a noi rimane il dubbio che si poteva vivere altro, tentare un altro percorso che abbiamo cercato invano e non soffrire così tanto anche per questo modo di fare. Una chicca. Un dottore ha scritto su un foglio che il mio parente e' in coma vegetativo. In 5 mesi non si e' accorto che sorride, dice si e no con la testa. E ringrazia con lo sguardo chi lo assiste. Sarebbe bello poi che si assistesse la famiglia di un ammalato grave nelle piu corrette dimissioni che assicurino dignità all'ammalato. Anche questo ci e' stato negato. Cordiali saluti.

Patologia trattata
Riabilitazione paziente post comatoso.