Medicina Emostasi Policlinico Milano
Recensioni dei pazienti
5 recensioni
Ripresa terapia anticoagulante
Dopo sospensione pre intervento di terapia anticoagulante orale, mio padre è stato indirizzato a questo ambulatorio per la ripresa farmacologica della terapia orale.
È stato sottoposto ad esami ematici, tra cui anche qualcuno genetico (negativo). Tra i risultati però non è stato preso in considerazione quello dei leucociti, ben al di sopra del valore massimo, in progressivo rialzo rispetto ai precedenti. Doveva e poteva essere considerato come un campanello d’allarme per un’ infezione sistemica generalizzata che è diventata poi incurabile.
Mio padre in seguito è deceduto.
Professionalità, competenza e accoglienza
Tutto lo staff (medici, infermieri, Oss e amministrativi) sia del reparto che dell'ambulatorio è composto da persone competenti, professionali, disponibili e umane, capaci di accogliere e supportare persone malate e in crisi.
Un grazie di cuore a tutti per l'ottimo lavoro.
La zelanteria terapica
Nei mesi passati (in ottobre ed aprile) mia madre novantacinquenne è stata ricoverata due volte presso questo reparto. Sempre per una polmonite complicata da una anemia molto forte e con problemi di insufficienza respiratoria cronica.
Le sue condizioni erano in entrambi i casi molto gravi.
E' stata salvata, ma la qualità della sua vita ne ha risentito in modo molto pesante.
E' stata dimessa con parecchi chili in meno ed una tale debolezza, dovuta alle cure massicce ricevute ed alle complicazioni intestinali ad esse collegate, che anche il solo gesto del cibarsi le risulta difficile dando così l'impressione che la responsabilità per la salute della paziente venisse scaricata alla struttura di cui è ospite.
Fino ad oggi la sua situazione non è migliorata sensibilmente, anzi.
E' giusto ed "umano" tutto questo o si è andati un "tantino" troppo oltre quello che è il dovere terapico?
Come figlia di Medico, ho sempre avuto in alta considerazione la professionalità dei medici del nostro Paese. Purtroppo, però, medici come è stato mio padre e molti altri come lui sembrano appartenere ad una generazione perduta.
Ora la medicina viene spinta sempre più avanti fino a dimenticare che al letto nr.. o nr... corrispondono esseri umani con una loro dignità e come tali dovrebbero essere trattati.
Il medico deve sì "[...]garantire impegno e competenza professionale.. avvalendosi delle procedure e degli strumenti ritenuti essenziali e coerenti allo scopo [...]" (art. 21 del Codice deontologico), però lo stesso codice dice (art.32) che il medico deve adoperarsi affinché all'anziano siano garantite qualità e dignità di vita e più oltre (art. 39) dice ancora che "[...]il medico deve improntare la sua opera ad atti e comportamenti idonei a risparmiare inutili sofferenze psichico-fisiche fornendo al malato i trattamenti appropriati a tutela, per quanto possibile, della qualità di vita e della dignità della persona".
Inutile aggiungere che quando si dimenticano questi principi, si può anche essere molto competenti ma si rischia di dimenticare quanto insegnato (art.16):
"Il medico anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall'ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita".
Spero che i giovani assistenti che si aggirano nelle corsie abbiano modo di leggere il mio sfogo e che ne sappiano tenere conto nella loro futura carriera a beneficio loro e, soprattutto, dei loro pazienti.
Dal momento che, per il medico che ha avuto mia madre in cura, le considerazioni soprammenzionate evidentemente non sono più raggiungibili.
Grazie dr.ssa Torri
Desidero ringraziare di cuore ed esprimere il mio apprezzamento alla dr.ssa Adriana Torri ed alla equipe della medicina III per il modo in cui stanno curando mia madre di 82 anni, tutt'ora ricoverata con una condizione clinica alquanto severa e psicologicamente "impegnativa". La dr.ssa Torri è sempre puntale e competente nelle cura della paziente e rivolge attenzione, sensibilità e ascolto alla persona.
L'assistenza globale e multidisciplinare di cui possiamo disporre in questa struttura è coordinata dalla dr.ssa con diligenza e buon senso.
Diagnosi e prognosi sono tutt'altro che buone, ma ho il conforto di aver messo mia madre in buone mani. Ringraziamenti e apprezzamenti sono naturalmente estesi al dr. Castelli.
Cristina Ielo
Una esperienza da dimenticare
Mia madre è stata ricoverata d'urgenza presso questo reparto, con una patologia oncologica gravissima. Già questo fatto avrebbe suggerito l'intervento di un oncologo come minimo e invece no. E' stata affidata alle cure della dr.ssa Adriana Torri, diabetologa, che già ancora prima che venissero effettuati gli esami del caso, aveva deciso che mia madre doveva essere convogliata ad un hospice. La dr.ssa Torri (lo dico senza alcuna remora) ha assunto fin dal principio un atteggiamento superficiale, fornendo informazioni piuttosto approssimative sulla degenza e le terapie di mia madre. Non ho MAI avuto il piacere di parlare con un oncologo sul caso di madre (nonostante mi fosse stato detto il contrario), visto che ha DECISO TUTTO LEI. Persino l'hospice (in collaborazione con l'assistente sociale, altro professionista degno di segnalazione) in cui sarebbe andata, nonostante avessi più volte specificato che per il mio lavoro e del fatto che non sono automunita, l'hospice della VIDAS sarebbe stato scomodissimo e avrebbe implicato un allontanamento da mia madre negli ultimi giorni di vita. Ma l'hanno mandata lì, SENZA interpellare altri hospice, mentendo fino all'ultimo (dicevano che il nominativo di mia madre era stato messo in rete, ma NON era vero), aggiungendo disagio alla situazione già dolorosa di per sè. Questa esperienza negativa e dolorosa DEVE essere pubblicata, affinché altri possano rendersi conto di come un punto di eccellenza come il Policlinico di Milano mantenga delle 'sacche' di incuria inaccettabili.
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