Lungodegenza 2 Ospedale Sant'Antonio Padova
Recensioni dei pazienti
5 recensioni
Competenza e umanità
Mio marito Rigon Alessandro, prima degente in terapia semi-intensiva, è stato ricoverato in questo reparto, dove è deceduto il 31 marzo.
Volevo comunque ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e operatori per la competenza, la professionalità e l'umanità dimostrate. Mi sono sentita sostenuta anche nel momento più doloroso. Grazie di cuore.
Improponibile
Mio marito, dopo essere stato ricoverato in questo reparto per quattro mesi lo scorso anno ed essere successivamente ricoverato in un centro di alta specializzazione riabilitativa, è tornato..... in lungodegenza. A far cosa? Nulla!!!! Non viene praticamente mai seduto in poltrona, riabilitazione assente, logopedia nemmeno a parlarne.
Non ho parole, non ne ho davvero...
Lungodegenza 2 ortopedia
Ho visto le recensioni pubblicate e non posso essere che d'accordo! Mia mamma è stata in quel reparto per 2 mesi dopo un ricovero in terapia intensiva ISTAR1 (reparto d'eccellenza, con personale medico ed infermieristico eccezionale!) per effettuare la riabilitazione dopo una lunga permanenza a letto dopo intervento di craniotomia. Purtroppo questo non è stato fatto ed appena tornato a casa con mamma praticamente allettata, ho provveduto a spese mie per un fisioterapista a domicilio e per la psicologa, visto quanto è successo là dentro (di questo non ne parlo). Adesso sta meglio, ma le spese sostenute sono state altissime a tal punto che ho dovuto chiedere aiuto a parenti generosi per recuperarle. Mi auguro che per il futuro certi reparti vengano gestiti meglio.
Lungodegenza ortopedia secondo piano
Dopo un mese di ricovero in medicina generale, veniva trasferita in questo reparto mia madre, facendomi credere che ci sarebbe stata riabilitazione motoria e seguente dimissione. Dopo tre mesi di ricovero in questo reparto, le veniva diagnosticato un tumore al colon in stato avanzato. Nel frattempo, la dottoressa che l'aveva in cura ci fece credere che avrebbero effettuato riabilitazione motoria, ci fecero acquistare scarpe da ginnastica, ma non si fece mai nulla. Ci disse che l'avrebbero trasferita alla "Mandria", sempre per riabilitazione, e non si fece nulla. L'unica cosa che fecero, è stata quella di imbottirla di farmaci, tali da far comparire altre patologie. Si optò per un intervento di stomia (sacchetto esterno), che fu eseguito circa un mese fa. Da notare che prima dell'intervento, nonostante la patologia, mia madre mangiava quasi tutto ed era vigile e normale. Dopo la stomia, cominciò una fase di deperimento visibile giorno per giorno. La dottoressa mi disse che l'operazione non aveva influito in modo da provocarlo, ma secondo me, anche se non sono un esperto in materia, un paziente che prima stava discretamente, non può deperire in tale maniera nel giro di un mese!! Ma solo il fatto di averci messo tre mesi per la diagnosi, la dice lunga sulla competenza del personale medico, per non parlare di tutte le cose che ci hanno propinato per farci credere ad un miglioramento. In ogni caso mia madre sarebbe morta, come è avvenuto, ma non nel giro di un mese e con promesse perlomeno di rallentare il decorso della malattia. In sostanza sconsiglio a tutti a far ricoverare i propri cari in quel reparto, anche perchè in quattro mesi di degenza, ho visto una sola volta fare le pulizie, per non parlare del personale infermieristico, veramente esiguo per quel reparto.
Lungodegenza ortopedia secondo piano
Segnalo incompetenza nella cura di mia madre, la quale in quel reparto è peggiorata; dopo un mese circa non abbiamo avuto un quadro clinico, anzi, non si ricordavano nemmeno le patologie di cui era affetta la paziente quando abbiamo parlato con la dott.ssa Pisent.
Ci hanno comunicato in due giorni di trasferirla a casa allettata, con piaghe aggiunte.. E se non fosse stata presente la badante ogni giorno, non avremmo saputo come non vengono curati i pazienti.
Il reparto peggiore che mai abbia visto, con una gestione vergognosa; capitolo a parte gli infermieri, pochi per i pazienti.
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