A cura di: Dott. Luigi Sabino, Dirigente Medico Otorinolaringoiatria Policlinico Universitario Sant'Andrea di Roma
GENERALITÀ. Il carcinoma del rinofaringe è un tumore maligno raro che può colpire soggetti di qualsiasi età e sesso; risultando più frequente nei paesi asiatici. L'istotipo principale è rappresentato dal carcinoma squamocellulare. Il rinofaringe costituisce la porzione superiore della faringe e si trova in corrispondenza della porzione posteriore del naso (rinofaringe). Il carcinoma del rinofaringe è molto raro in Europa e negli USA: in Italia colpisce circa 1 persona ogni 100.000 abitanti, ma è molto più comune nel Sudest asiatico, a Hong Kong e in alcuni Paesi del Nord dell'Africa, probabilmente per motivi genetici. Nel 2014 il Cancer Institute di Singapore ha individuato le mutazioni genetiche che determinano la codificazione delle proteine che portano alla formazione di questa patologia; partendo da queste nuove conoscenze, in futuro si potranno sviluppare strumenti diagnostici e sfruttare terapie che vadano a scardinare in modo mirato le basi molecolari della neoplasia.
CAUSE. Cause genetiche e familiarità per alcune mutazioni cromosomiche, possono determinare una incidenza maggiore in alcune aree geografiche rispetto ad altre, oppure si puo’ assistere alla maggior frequenza in alcune famiglie. Nonostante la componente genetica, l'unico fattore di rischio noto è l'esposizione al virus di Epstein-Barr. Abitudini voluttuarie (fumo ed alcool), e dieta ricca di nitriti possono essere considerate concause.
SINTOMI. Spesso la malattia non dà sintomi precoci, ma la presenza di una ipoacusia monolaterale persistente di tipo trasmissivo per stenosi tubarica o otite catarrale, rappresenta il più frequente e caratteristico segno clinico. Altri sintomi comprendono rinorrea ematica purulenta (MONOLATERALE), sanguinamento od ostruzione nasale persistente.
DIAGNOSI. In caso di sintomatologia, la diagnosi è basata come prima cosa sull'esame clinico effettuato da un otorinolaringoiatra che, in caso di sospetti, deve eseguire una endoscopia nasale con ottica rigida ed effettuare l'esame istologico. In caso di conferma di neoplasia, deve essere eseguita la RMN con mezzo di contrasto della testa e del collo, onde poter completare la stadiazione clinica. Si possono anche eseguire TC o Pet per verificare la presenza di eventuali metastasi linfonodali a distanza.
TERAPIA. Data la localizzazione e l'estensione, i tumori rinofaringei spesso non possono essere sottoposti a resezione chirurgica, che resta limitata solo al trattamento di piccole recidive. Nonostante l'auspicata sperimentazione di farmaci intelligenti che possano influire sui geni mutati responsabili della manifestazione di alcuni tipi di cancro, il trattamento standard di un carcinoma rinofaringeo ad oggi è rappresentato dalla radioterapia e dalla chemioterapia: negli stadi iniziali si sottopone il paziente a radioterapia, mentre negli stadi più avanzati la si deve associare anche alla chemioterapia. Essendo una terapia oncologica, comporta sempre un bilanciamento fra rischi e benefici.