A cura di: Dott. Andrea Militello, Responsabile Servizio di Urologia e Andrologia Presso Casa di Cura Villa Immacolata (VT)
GENERALITÀ. I calcoli della vescica sono masse cristalline costituite dai minerali e dalle proteine presenti normalmente nelle urine, che si possono formare in qualsiasi parte del tratto urinario prima di depositarsi nella vescica. La loro formazione avviene per cristallizzazione di tali minerali e questo accade spesso quando non è possibile svuotare completamente la vescica. Quest'ultima è un organo muscolare cavo deputato alla raccolta dell'urina proveniente dai reni, prima di essere eliminata all'esterno attraverso l'uretra con l'atto della minzione.
CAUSE. Nei paesi a basso tenore di vita (come ad esempio in Africa) la calcolosi ha una prevalente localizzazione vescicale, interessa in special modo i bambini ed è sicuramente legata a fattori nutrizionali, in particolare a uno scarsissimo apporto di proteine contro quello eccessivo di alimenti vegetali. La calcolosi vescicale negli adulti si sviluppa invece in genere quando la vescica non si svuota completamente (e l'urina forma cristalli); tale stasi urinaria può essere dovuta a molteplici fattori, in primis: presenza di un ostacolo prostatico (adenoma, cancro o sclerosi del collo vescicale); stenosi uretrale; diverticoli che divengono responsabili di ristagni urinari; vescica neurologica. Un'altra frequente causa della calcolosi vescicale è l'infezione: alcuni germi innescano una variazione del pH urinario, favorendo così la precipitazione dei sali contenuti nell'urina, e quindi la formazione dei calcoli. Inoltre una infezione può anche dar vita ad una condizione di base che colpisce la capacità della vescica di tenere, trattenere o eliminare l'urina, provocando stasi urinaria e quindi la formazione di calcoli alla vescica. In generale, le condizioni più comuni includono: ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna); vescica neurogena; infiammazione della vescica (da infezioni del tratto urinario, da radioterapia alla pelvi eccetera); dispositivi medici (come il catetere vescicale); calcoli renali.
SINTOMI. A volte i calcoli vescicali, anche di grandi dimensioni, possono essere asintomatici e in generale nessun segnale può essere caratterizzante in modo specifico della calcolosi vescicale, in quanto potrebbe essere legato all'infezione, o all'ostacolo prostatico responsabile della stasi urinaria. Comunque i sintomi più comuni, lamentati solitamente quando il calcolo va ad irritare la parete vescicale, oppure a bloccare il flusso di urina, sono: dolori al basso ventre; ematuria; dolore/ fastidio al pene o testicoli (negli uomini); bruciore durante la minzione; minzione frequente (pollachiuria); difficoltà a urinare (disuria) o il flusso di urina interrotto; urina torbida o di un anomalo colore scuro; riacutizzazioni febbrili dovute a cistite preesistente.
DIAGNOSI. La diagnosi dei calcoli alla vescica è fatta solitamente dopo un esame fisico, che può comprendere un'esplorazione rettale per verificare l'ingrossamento della prostata. Viene quindi confermata dagli esami radiologici (urografia, cistografia, esame radiologico diretto e con la cistoscopia) e vengono in genere prescritte analisi delle urine, utili anche a determinare se vi è una infezione urinaria che può essere causa, o essere il risultato, dei calcoli. Sono diversi gli esami che si possono eseguire: la TC è in grado di rilevare anche calcoli molto piccoli ed è considerato uno dei test più sensibili per identificare tutti i tipi di calcoli vescicali; a radiografia a vuoto evidenzia i calcoli radiopachi; l'ecografia evidenzia anche calcoli radiotrasparenti e permette lo studio di un eventuale lobo prostatico, possibile causa della stasi; l'endoscopia.
TERAPIA. La maggior parte dei calcoli vescicali possono uscire dal corpo attraverso le urine senza alcun danno permanente alla vescica o al resto del tratto urinario. Talvolta è raccomandabile bere molta acqua (urto idrico) ogni giorno per aiutare la vescica ad espellere il calcolo in modo naturale. Tuttavia, poiché i calcoli sono spesso causati dall'incapacità di svuotare completamente la vescica, questo potrebbe non essere sufficiente, divenendo necessaria la rimozione del calcolo attraverso un trattamento specifico. Il trattamento endoscopico prevede la frantumazione con onde d'urto del calcolo e l'aspirazione dei frammenti. Il trattamento chirurgico è invece in genere l'epicistolitotomia, che prevede l'apertura chirugica della vescica. Spesso a tali interventi è associata una terapia antibiotica al fine di ridurre il rischio di infezioni. Fanno ovviamente parte del trattamento anche tutte le terapie necessarie ad eliminare/ curare, ove possibile, l'eventuale causa della calcolosi.
Bibliografia
Associazione Urologi Italiani - Linee guida per la calcolosi delle vie urinarie (PDF), 2013.
C.Türk,T. Knoll,A. Petrik,K. Sarica,A. Skolarikos,M. Straub,C. Seitz, European association of urology-Guidelines on Urolithiasis (PDF), 2015.