A cura di: Dott. Luigi Sabino, Dirigente Medico Otorinolaringoiatria Policlinico Universitario Sant'Andrea di Roma
GENERALITÀ. Rarissimo nei bambini, l'ascesso peritonsillare è la più comune complicanza che può presentarsi in adulti affetti da tonsilliti recidivanti. Si tratta di una infezione del tessuto peritonsillare con conseguente raccolta di pus nella fascia peritonsillare che avvolge il parenchima dell'organo e che media i rapporti con i pilastri tonsillari anteriore e posteriore, ed il piano dei muscoli faringei. E' più comune nella fascia di età tra 20 e 40 anni, mentre può comparire in pazienti pediatrici immunocompromessi.
CAUSE Le cause principali sono da ricercare nella storia clinica dei pazienti, i quali presentano in anamnesi una elevata frequenza di episodi infiammatori. Gli agenti patogeni più frequenti sono streptococchi emolitici,e flora mista aerobia ed anaerobia. Lo streptococco piogeno è l'organismo aerobio etiologicamente più frequente, mentre tra gli organismi anaerobi è il fusobacterium.
SINTOMI. I sintomi con cui l'ascesso si presenta sono: febbre elevata con intensa faringodinia e disfagia, inappetenza, disfonia, raucedine, e spesso trisma per spasmo dei muscoli masticatori. Frequentemente il quadro clinico si caratterizza per la presenza di significativa linfoadenite laterocervicale.
DIAGNOSI. La diagnosi di ascesso peritonsillare è clinica e viene posta durante la visita specialistica di otorinolaringoiatria, in cui si assiste ad intensa iperemia della regione, medializzazione importante della tonsilla ed edema dell'ugola. Sono inoltre importanti la palpazione linfonodale e l'effettuazione di una laringoscopia indiretta. A volte può avvenire una apertura spontanea con fuoriuscita di pus. La diagnosi può accompagnarsi ad esami radiologici del collo solo in caso di comparsa di complicanze.
TERAPIA. L'ascesso peritonsillare è una patologia seria ad esordio repentino e costituisce, in caso di ascesso conclamato, un'urgenza chirurgica, associata alla selezione di antibiotici appropriati (in genere la penicillina, in alternativa amoxicillina o macrolidi). L'intervento consiste nel drenaggio dell'ascesso tramite una incisione che permette l'apertura della fascia e la fuoriuscita del pus. Il drenaggio evita inoltre il pericolo del diffondersi dell'infezione verso le regioni laterali del collo, scongiurando l'insorgere di un flemmone cervicale. Una volta risolto l'episodio acuto, può trovare indicazione l'esecuzione della Tonsillectomia per evitare recidive.