A cura di: Dott. Rosario Cianci, Direttore Unità Operativa di Nefrologia Policlinico Umberto I di Roma
GENERALITÀ. L'amiloidosi è una malattia caratterizzata dalla deposizione nei tessuti di diverse proteine fibrillari insolubili (amiloide) in quantità sufficienti a comprometterne la normale funzione. Questi accumuli possono essere concentrati in alcuni organi come i reni ed il cuore. Ci sono molti tipi di amiloidosi e le forme più comuni sono essenzialmente di tre tipi: Primaria (causa sconosciuta); Secondaria (causata da un'altra malattia, tra cui alcuni tipi di tumori maligni); Ereditaria (trasmessa dai geni). Vi sono inoltre anche forme di amiloidosi senili.
CAUSE La causa della produzione di amiloide e del suo deposito nei tessuti è sconosciuta. Inoltre il meccanismo eziologico può essere differente a seconda dei tipi biochimici di amiloidosi. Ad esempio, nel caso di una amiloidosi ereditaria sembra essere presente una proteina geneticamente alterata, mentre nel caso di una amiloidosi secondaria, la causa può essere un deficit del metabolismo della proteina precursore (l'amiloide sierica A).
SINTOMI. I sintomi dipendono dagli organi che sono interessati dalla malattia. La sindrome nefrosica è la manifestazione precoce più importante. Le manifestazioni più comuni delle amiloidosi sistemiche sono legate al coinvolgimento del rene e del cuore ed in genere si manifestano con gonfiore degli arti inferiori, stanchezza, dispnea (soprattutto sotto sforzo), scompenso cardiaco intrattabile o una qualunque delle aritmie più frequenti. L'amiloidosi del fegato determina epatomegalia, raramente ittero. L'amiloidosi della tiroide può dar luogo a un gozzo duro, simmetrico, non dolorabile. Nelle amiloidosi familiari, una manifestazione d'esordio è spesso data da neuropatia periferica. Nel caso di amiloidosi secondaria da mieloma multiplo, può svilupparsi una artropatia, spesso confusa con artrite reumatoide.
DIAGNOSI. Una volta sospettata l'amiloidosi sulla base dei sintomi, spesso non è necessaria una biopsia di uno degli organi coinvolti, ma è sufficiente un piccolo prelievo di grasso addominale con ago sottile (agoaspirato), anche se la certezza diagnostica si ottiene soltanto con la biopsia. Altre sedi utili per la biopsia sono le gengive, la cute, i nervi, il fegato, i reni. Individuare i depositi di amiloide è quasi sempre semplice; non lo è invece il distinguere tra un tipo e l'altro di amiloidosi, step diagnostico fondamentale per iniziare una cura adeguata che necessita l'uso di strumenti all'avanguardia (immunoistochimica in microscopia elettronica, analisi del DNA, spettrometria di massa) disponibili solo presso alcuni centri di riferimento.
TERAPIA. Il trattamento dipende dal tipo di amiloidosi. L'obiettivo è quello di alleviare i sintomi e limitare, o arrestare, la produzione di proteine. Grazie alla ricerca, ogni anno si rendono disponibili a riguardo nuovi farmaci. Se la causa è un'altra malattia (amiloidosi secondaria), lo scopo è quello di arrestare l'evoluzione della stessa. Tutte le forme di amiloidosi renale hanno una prognosi sfavorevole; i pazienti con sindrome nefrosica ed edema devono essere trattati con sale e restrizione dei liquidi e diuretici. L'amiloidosi associata al mieloma multiplo ha la prognosi peggiore. Per quanto concerne l'amiloidosi ereditaria dovuta a mutazioni della transtiretina, è stato dimostrato che il trapianto di fegato, che rimuove la sede della sintesi della proteina mutante, è efficace. Grande importanza la riveste sempre la terapia di supporto (cardiologica, nefrologica, neurologica ecc.) che sostiene la funzione degli organi interessati dall'amiloidosi durante il tempo necessario alla terapia specifica per agire sulla causa della malattia.