A cura di: Dott. Andrea Militello, Responsabile Servizio di Urologia e Andrologia Presso Casa di Cura Villa Immacolata (VT)
GENERALITÀ. L'iperplasia prostatica benigna (IPB), conosciuta anche come adenoma prostatico, consiste nell'ingrossamento della porzione centrale della prostata dovuto a un aumento numerico e volumetrico delle cellule prostatiche epiteliali e stromali, causa di gradi variabili di ostruzione dello sbocco vescicale in quanto la ghiandola ingrossata può comprimere il canale uretrale. L'IPB non ha niente a che vedere con il cancro alla prostata e non significa che un uomo con IPB abbia più o meno probabilità di ammalarsi di cancro alla prostata. In genere si manifesta negli uomini dopo i 40- 45 anni.
CAUSE Le cause dell'adenoma prostatico non sono ancora note, ma possono essere implicate nel suo insorgere modifiche nell'equilibrio ormonale associate all'invecchiamento (trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, ormoni sessuali maschili). L'iperplasia può coinvolgere le pareti laterali della prostata (iperplasia del lobo laterale) oppure il tessuto nel margine inferiore del collo della vescica (iperplasia del lobo medio). Studi scientifici hanno dimostrato inoltre l'esistenza di una modesta predisposizione genetica e di familiarità.
SINTOMI. L'adenoma prostatico è una patologia molto comune negli uomini: colpisce il 5-10% degli uomini dopo i 40 anni di età e oltre l'80% dopo i 70 e 80 anni, ma produce sintomi solo nella metà dei soggetti. Tra i sintomi principali, si consiglia di rivolgersi al medico nei seguenti casi: Minzione urgente e frequente, soprattutto di notte; Problemi nell'iniziare a urinare, oppure fare solo poche gocce; Flusso di urina debole, lento, o che si ferma e inizia ripetutamente; Piccole quantità di sangue nelle urine; Stimolo di andare ad urinare anche se andati da poco; bruciore mentre si urina, cistiti ricorrenti.
DIAGNOSI. I test più utilizzati per diagnosticare la presenza di adenoma prostatico sono costituiti da: visita urologica (valutazione dei sintomi e delle abitudini minzionali del paziente ed esplorazione rettale digitale); esami del sangue per ottenere il dosaggio dell'antigene prostatico specifico (PSA); studi di imaging diagnostico per misurare la pressione del flusso di urina (uroflussometria); ecografia dell'apparato urinario; ecografia prostatica transrettale e/o sovrapubica; cistoscopia (endoscopia della vescica urinaria attraverso l'uretra).
TERAPIA. La terapia dell'adenoma prostatico può essere farmacologica, può essere chirurgica avvalendosi di tecniche endoscopiche (TURP), oppure può essere endoscopica tramite laser, tra cui quello ad Olmio (HOLEP) e Laser Verde Green Light. Nella terapia medica, attuali opzioni di trattamento comprendono farmaci che rilassano i muscoli dello sfintere urinario, chiamati alfa-bloccanti, o farmaci che fanno diminuire il volume della prostata, chiamati inibitori DHT. Per i casi più gravi di IPB, queste categorie di farmaci vengono spesso utilizzate in combinazione. Nei casi in cui l'ingrossamento della prostata sia tale da causare un'ostruzione urinaria, la terapia farmacologica è insufficiente ed è necessario un intervento chirurgico disostruttivo, preferendo la resezione transuretrale della prostata (TURP), tecnica endoscopica poco invasiva. In alternativa al classico elettrobisturi, viene usato il laser a luce verde o a luce rossa, in grado di ridurre le complicanze tipiche dell’elettrobisturi come sanguinamento, lunga cateterizzazione e restringimenti dell'uretra o perdita di elasticità del collo vescicale. La resezione endoscopica della prostata e l'adenomectomia transvescicale non asportano completamente la ghiandola prostatica, ma solo l'adenoma ostruente, pertanto resta il rischio di sviluppare nel tessuto ghiandolare residuo un cancro. Quindi, anche dopo aver subìto l'intervento, divengono importanti i controlli annuali (valori del PSA ed esplorazione rettale).
Bibliografia
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